𝐼𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜

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Arrivammo alla sala dove c'era il bigliardino e c'era un piano e le ragazze, io mi buttai sul divanetto e la zingaretta insieme a chiattillo era una noia mortale, forse quella cantilena la notte mi avrebbe fatta dormire, era mezzora che suonavano quella cantilena

"Posso provare qualcosa di più movimentato?" 

"Tutti possono fare" disse la direttrice "Eh io che pensavo manco venissi" disse ridendo

"Le opzioni o venire qui o stare con una persona che non voglio vedere" mi misi al piano e iniziai a suonare delle note a sentimento, tutti iniziarono a fare dei versi di approvazione

"Tu da quando sai suonare?" mi guardò confuso Ciro

"Io ho schiacciato dei tasti a caso, diciamo che ho suonato a sentimento" dissi ridendo

"Chi vuoi prendere in giro io ci metto anni a imparare e tu hai suonato a sentimento" chiattillo stava alzando troppo la voce

"Abbassa i toni milanese" mi misi faccia a faccia con lui

"Chiattillo sarebbe capace di staccare la testa al comandante non mi mettere contro di lei" aggiunse Ciro "E ammetto che sarebbe piacevole vedere come ti ammazza di botte" tutti i ragazzi risero

"Chiattillo fai un passo indietro, ti conviene" lui sputo mi sputò sulle scarpe "Mossa stupida" gli tirai un calcio nei suddetti gioiellini e lui cadde a terra dal dolore

"Beatrice andiamo su" mi prese le mani

"Chiattillo sappi che il rispetto o me lo dai o me lo prendo"

Mi portarono nella mia cella

"Ma proprio contro il milanese che quello non ha le palle di farsi una doccia" mi chiuse dentro il comandante 

"Non è colpa mia se è geloso della mia bravura"

"Comandà che è successo?" si alzò Edoardo

"Ti sei perso la migliore pianista di sempre, più brava di chiattillo" rise

"Hanno litigato per sta cagata" alzò gli occhi al cielo

"Lei stranamente non ha fatto nulla, ragazzi avrete una bella mezzora da passare da soli, divertitevi" disse ridendo

"Ti odio comandà" urlai mentre andava

"Allora niente più docce notturne" disse ridendo

"Che grande stronzo"

"Te la fai con il comandante adesso" disse ridendo

"Tu sei fuori, la notte mentre tu dormi io vado a farmi una doccia per stare da sola, mica mi scopo una guardia" mi buttai sul letto

Dopo mezzora finalmente la cella si apre

"Senti mi dispiace" mi prese il braccio "Non dovevo lasciarti sola" mi guardava negli occhi

"Delle parole non mi servono a nulla, avevo rispetto per te, l'ho perso tutto quel giorno" mollai la sua presa

"Bea cosa ti spinge a non chiarire con me" mi guardò confuso

"Meglio che io e te siamo in litigio quando uscirai"

"Di che parli?"

"Nulla, meglio non saperlo"

Uscì dalla cella e mi fermò Ciro

"Tieni a lui forse più di quanto tu tenga a me, perché lo allontani" lui aveva ragione, tenevo davvero a lui

"Sono in grossi casini da un po'" abbassai la testa "Mi hanno convolto in una rissa e solo dopo ho scoperto che gli altri erano troppo importanti anche per me"

"Tu non hai paura di nessuno, di chi stai parlando"

"La camorra, diciamo che mi vogliono morta e se qualcuno sa che tengo a Edoardo se la prenderanno con lui" lui mi abbracciò

"Tu lo fai per proteggerlo, ma lui non ti lascerà mai, lo conosco" mi sorrise "E la camorra non ti farà nulla tranquilla" 

"Stai zitto e non dirgli nulla, non voglio che si faccia male, va bene?" mi fece un cenno

Tornai nella mia cella e lui era li, dovevo essere forte, ma non riuscivo a non parlargli

"Se una persona ne allontana un'altra per proteggerla è un bene o un male?" sapevo che stava sorridendo, me lo sentivo

"Io penso che la persona che allontana l'altro debba confrontarsi con lui" eravamo entrambi misteriosi

"Ma se questa cosa da cui lo protegge è troppo grossa"

"Beatrice chi stai allontanando per proteggerlo da chi sa cosa" salì sulla mia branda

"Edoardo è troppo difficile" abbassai la testa "è vero ti voglio bene, ma alcune persone troppo potenti mi vogliono morta e se sanno che mi sono affezionata a te, uccideranno te per ferirmi" mi scese una lacrima, che lui asciugò con la mano

"Dimmi di che parli, magari possiamo risolvere la situazione"

"No tu non capisci, non puoi metterti pure tu contro quelle persone, ti prego"

"Sai che se non me lo dici tu me lo dirà tuo fratello, quindi tanto vale dirmelo" mi sorrise

"La camorra" abbassai la testa

"Oh... come cazzo hai fatto ha metterti nei casini con quelli!" aveva una faccia sconvolta

"Io lo sapevo che ti saresti arrabbiato" lo guardai negli occhi "Ti avevo detto che non c'è nulla da fare"

"Ti porterò via da qui, oppure vivremo nel rischio" sorrise

"Ma cosa stai dicendo, non posso farti vivere così"

"Ragazzi ora d'aria" ci guardò straniti "Voi due avete iniziato a parlarvi di nuovo, ottimo, venite a vedere il novellino"

Corsi subito giù e mi pietrificai


𝐶𝑖𝑎𝑜 𝑓𝑟𝑎𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜𝑛𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora