6. È GRAZIE AD EMILIE

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Nathalie camminava ansiosa per la stanza, avanti e indietro, senza arrestarsi. A fissarla in continuità era il quadro dell'amata moglie di Gabriel, Emilie. Era lei che trasmetteva quel senso di ansia alla povera segreteria, l'ansia di non riuscire mai a dire a Gabriel i suoi veri sentimenti per lui. D'un tratto, si fermò proprio davanti ad esso, ma qualcuno entrò quando meno non se lo aspettava.

 D'un tratto, si fermò proprio davanti ad esso, ma qualcuno entrò quando meno non se lo aspettava

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Era Gabriel, e Nathalie, come brava segretaria com'è, gli domandò se ci fosse qualcosa che avrebbe potuto fare per lui

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Era Gabriel, e Nathalie, come brava segretaria com'è, gli domandò se ci fosse qualcosa che avrebbe potuto fare per lui.

"No, credo che TU abbia bisogno di aiuto, Nathalie. La tua pelle è così pallida."

"No, signore. Sto bene-"

 Sto bene-"

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