Marinette Dupain-Cheng, dopo uno strano sogno, capisce che non è a capo della sua vita, ma è il DESTINO a decidere per lei, ma in modo sbagliato. Respinge tutti e tutto, ha bisogno di tempo per capire cosa significhi ciò che è stato deciso per lei...
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Attraversato quel portale, Marinette non doveva tornare indietro, non ne aveva la possibilità e non poteva farlo perché così il futuro sarebbe stato più chiaro e prospero. Era dura ammetterlo, soprattutto per lei stessa era alquanto difficile, ma tutto dipendeva da lei. Il suo sguardo osservava curioso e determinato l'ambiente circostante, era a casa... ma era tutto distrutto. L'atmosfera era agghiacciante, oscura, una presenza aveva sotterrato ogni cosa e rimpiazzato ciò con un universo infinito e piccole piramidi di terra che fluttuavano nell'aria che a malapena era respirabile, spaccature nel terreno dividevano tutto. Marinette doveva fare qualcosa, capì che Bunnix aveva ragione e che qualcosa del genere era possibile essere praticato soltanto da qualcuno akumizzato; Tikki non credeva manco lei alla sua vista e non sapeva come rassicurare la sua padrona, ma le disse che certamente lei sarebbe stata la soluzione alla distruzione.
Camminavano dritto senza una direzione in mente, Marinette non era mai stata presente in un luogo del genere, eppure le ricordava... qualcuno.
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"E' come... distrutto, mi ricorda... NO. Non può essere, di nuovo... Chat?"
Marinette si fermò sul posto per riflettere e prepararsi a combattere un suo vecchio nemico: Chat Blanc. Sarebbe stato terrificante il suo ritorno... e se non fosse lui, ma qualcun altro? Una figura cadde in piedi esattamente dal cielo, e con sguardo basso si voltò verso Marinette; era incapace di capire chi fosse, certamente non Chat Blanc. Era una lei, con una frusta dietro alle spalle, una tuta che lasciava le gambe scoperte, delle spalline messe in evidenza e uno sguardo vivo di pazzia e colpe. Alzò finalmente lo sguardo dicendo:
