- Che è successo?- chiese preoccupata Pepper vedendoli tornare con Bruce morente su una barella e Steve che sanguinava dal fianco.
- Servono medici per Bruce, immediatamente. Anche per Cap e.. dobbiamo chiamare Natasha, subito.- elencò Tony ignorando la domanda che gli era stata posta. Bruce venne portato d'urgenza nella sala medicazioni, dove avevano le giuste apparecchiature per curarlo tenendo conto del suo alter ego, mentre Steve fu portato in ospedale, dove gli avrebbero tolto il proiettile dal fianco e lo avrebbero ricucito.
Ora Tony era ad uno dei piani superiori della Stark Tower, in mano teneva un bicchiere pieno di chissà cosa e cercava di rimettere in ordine tutti i tasselli della storia mentre guardava la città dall'alto. Pepper lo chiamò di nuovo dall'altra parte della stanza, ma lui non rispose. Allora si avvicinò a lui, gli mise le mani sulle spalle e lo fece girare verso di sé.
- Che è successo?- ripeté con voce dolce guardandolo negli occhi.
- E' successo che lo abbiamo trovato...e Nat aveva ragione, non eravamo pronti per affrontarlo.- mormorò distogliendo lo sguardo. - Stava per staccare il generatore, se non fosse stato per Steve ce l'avrebbe fatta.-
- Intendi questo?- disse lei picchiettando con l'indice sopra il cerchio luminoso sul suo petto. Lui annuì, poi, per quanto fosse difficile, continuò:- Gli è caduta la maschera e Steve ha detto un nome... ehm, qualcosa come Bu... But...-
- Bucky? - lo aiutò lei.
- Sì, esatto, Bucky. Vediamo che c'è in internet.- Pepper iniziò a leggere una serie di informazioni a voce alta: chi era, dov'era nato, quando era stato arruolato. Ben presto Tony si rese conto di non ascoltarla più, i suoi pensieri vagavano in cerca di risposte su quanto accaduto e idee su come affrontarlo. Non gli veniva in mente nulla, l'unico pensiero fisso nella sua mente era Nat che diceva che non erano pronti poco prima di partire per la fattoria Barton. Perché non l'avevano ascoltata? Perché avevano fatto esattamente quello che lei temeva?
La monotonia venne presto interrotta dall'arrivo di Wanda: le porte dell'ascensore si aprirono di scatto e Wanda si catapultò dentro l'appartamento.
- Meglio che veniate giù in sala riunioni.- disse solo prima di voltarsi e salire nuovamente in ascensore. Si scambiarono un'occhiata fugace, poi Tony fece segno a Pepper di andare avanti e la seguì nell'ascensore. Di sottofondo non c'era musica e Tony, nel silenzio quasi imbarazzante, si chiese perché non avesse fatto installare un impianto audio negli ascensori, in quel momento sarebbe stato così utile. Dopo qualche momento, le porte dell'ascensore si aprirono e davanti a loro, una marea di giornalisti veniva a stento trattenuta dalle guardie nel perimetro dell'ingresso.
"Signor Stark ci dica dello scontro ad Albany", "Ce la farete a fermare il soldato d'inverno?", "Quali sono le condizioni di Hulk?", "Signor Stark, signor Stark..."
Tony si girò verso Wanda e Pepper, entrambe scossero la testa in segno di dissenso, poi uscirono dall'ascensore e a passo svelto si allontanarono dall'atrio, imbucandosi tra i corridoi. Giunti davanti alla stanza riunioni, Wanda tirò dritto, senza fermarsi, e fece segno agli altri di seguirla in silenzio. Leggermente disorientati e preoccupati, non fecero obiezioni e si lasciarono guidare da lei. Nel tragitto incontrarono veramente poche persone, tanto che Tony si chiese dove fossero tutti i dipendenti e se ne avesse assunti troppi pochi.
- Wanda, dove stiamo and...- le chiese Tony.
- Zitto.- lo interruppe lei sibilando e lanciandogli un'occhiataccia. Tony si girò verso Pepper, che li seguiva poco più indietro, e fece una smorfia di disaccordo. Svoltarono a destra e iniziarono a percorrere uno stretto corridoio che si concludeva con una porta nera che né Tony né Pepper avevano mai visto, nonostante la Stark Tower fosse casa loro.
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Something about you
FanfictionIl soldato d'inverno non è ancora entrato in contatto con gli Avengers e Steve Rogers crede che il suo migliore amico sia morto decenni prima, cadendo dal treno della loro ultima missione insieme. Ma Bucky non è solo, con lui c'è Annie: sono soli in...