Annie aprì gli occhi lentamente, nella testa aveva un fastidioso ronzio continuo che continuava a perseguitarla senza darle tregua. La prima cosa che vide quando riuscì ad alzare le palpebre fu una faccia poco familiare, quella di un uomo con i capelli castano chiari e gli occhi azzurri gelidi che la fissavano come se fosse un mostro. L'uomo disse qualcosa, ma Annie non lo sentì. Le doleva tutta la testa e sentiva la pelle bruciare, come se le avessero versato addosso qualcosa di appiccicoso e ustionante. Di colpo la sua testa subì una spinta fortissima verso sinistra: l'uomo le aveva tirato uno schiaffo, ma lei non lo aveva sentito sulla pelle.
"Clint calmati" sentì provenire in lontananza da una voce femminile. Con sforzo immenso, Annie riportò la faccia nella stessa direzione in cui era prima che Clint la schiaffeggiasse e si sforzò di mantenere aperti gli occhi, nonostante vedesse ancora tutto indistinto e sfuocato. Aprì la bocca per parlare, ma non riuscì a pronunciare nessuna parola. Prese consapevolezza del fatto che fosse seduta a terra, con la schiena addosso a qualcosa di piano e duro, forse un muro, e che avesse le mani legate dietro la schiena da lacci talmente stretti da segarle i polsi.
Che era successo? Perché era lì? Non riusciva a ricordarlo...
"Ha quasi ucciso la mia famiglia Nat." Le voci le risultavano ancora lontane, come se qualcuno urlasse dentro una galleria e lei ascoltasse l'eco dall'altra parte. "Non era in lei" "Stiamo parlando di bambini... quale uomo o donna ucciderebbe dei bambini?"
Furono quelle semplici, ultime, sette parole a farle ricordare cosa era successo: il flashback le travolse completamente la mente come una visione e dovette chiudere gli occhi per continuare a ricordare.
*flashback*
Attorno a lei c'era fumo e fuoco, il caos regnava tra i resti bruciati dell'abitazione. Annie si girò versò Natasha e le disse tre semplici parole: - Sorpresa di rivedermi?-
Qualcosa esplose a pochi metri di distanza da lei e un istante dopo, un'onda di calore e energia la travolse, facendola barcollare notevolmente. Vide Natasha mormorare "Loki" con le labbra, ma il frastuono dell'esplosione coprì la sua voce. Annie nelle sembianze di Loki sorrise, poi strinse le dita attorno alla pistola e si rimise a sparare contro la piccola e indifesa famiglia di Clint, senza mai fermarsi. Sentì l'illusione farsi sempre più pesante, come se fosse un peso materiale che portava sulle spalle: era sempre più difficile mantenere le sembianze di quel Dio.
Sentì il sangue colarle dalla ferita sulla spalla causata dallo sparo di Natasha: se prima non aveva fatto male, ora stava iniziando a dolere e anche tanto. Avanzò in direzione della casa, di Laura e dei bambini che ormai erano distesi a terra, alcuni feriti, altri solo spaventati. Annie era certa di aver colpito Laura ad una spalla e forse anche il figlio maggiore, ma non erano ancora morti. Fece un altro passo verso di loro e fu allora che Natasha riprese a sparare. Uno, due, cinque, dieci colpi. Andava talmente veloce e c'era talmente frastuono che era difficile contarli. Un proiettile la sfiorò sulla gamba, lasciandole un taglio profondo. Stringendo i denti dal dolore, Annie si buttò a terra, scartando in una mossa improvvisata e mettendosi in modo che avesse una buona visuale dalla quale sparare a Natasha.
Distesa a terra, a pancia in giù, con il corpo a contatto con la terra e l'erba, respirò la polvere, soprattutto quando una freccia esplosiva giunse a qualche metro di distanza da lei. Sapeva che era una cosa voluta, occhio di falco non avrebbe mai sbagliato un tiro. Mise la canna della pistola nella direzione di Natasha che le aveva dato fin troppe scocciature, prese la mira... ma non sparò. C'era qualcosa che le impediva di sparare, qualcosa che la tratteneva... ma cos'era?
Ancora una volta, sentì l'illusione intorno a se essere sul punto di scomparire e dovette lottare più di quanto avesse voluto per mantenerla: nessuno doveva scoprire il suo volto, era una delle regole che le avevano dato. Guardò di sfuggita la sua gamba: sotto di essa, sulla terra secca del giardino dei Barton, dilagava una macchia rossa di sangue. Riportò la sua attenzione davanti a sé, era ora di farla finita con le insicurezze e i ripensamenti: doveva solo premere il grilletto, non poteva essere tanto difficile, no?
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Something about you
FanfictionIl soldato d'inverno non è ancora entrato in contatto con gli Avengers e Steve Rogers crede che il suo migliore amico sia morto decenni prima, cadendo dal treno della loro ultima missione insieme. Ma Bucky non è solo, con lui c'è Annie: sono soli in...