Capitolo 11.

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Amaya sentì il caldo respiro di Andrew sulle labbra, così vicine a quelle di lui, e i suoi occhi si chiusero per un istante, interminabile, durante il quale si aspettò di sentirsi premere, sulle sue, le labbra del ragazzo e invece sentì gli occhi spalancarsi e la sua voce uscire in un urlo di terrore che crebbe velocemente nel vedere il sangue fuoriuscire a fiotti dalla spalla di Andrew, che rimosse la freccia con uno strattone.
Lo sguardo del ragazzo era fuorioso, ma Amaya non vi scorse neanche un ombra di dolore o spavento. Provò ad appoggiare una mano su quella di Andrew, ma lui la scaraventò sul divano, urlandole di rimanerci mentre percorreva a grandi passi il salotto, per poi sparire in cortile.

<<Kasumi>> sussurrò Andrew, fissando la ragazza che gli stava di fronte <<Andrew, da qanto tempo! Come stai?>> la ragazza gli sorrise e gli gettò le braccia al collo, ma Andrew l'allontanò velocemente. <<Su, non tenermi il broncio, è già guarita. Ho usato una delle mie peggiori freccie>> disse la ragazza. <<Dentro ci sono due umani, capisci il rischio che stai correndo? Che stiamo correndo>> Andrew era furioso, le guance erano spruzzate di un rosso acceso ed i suoi occhi si accesero di un verde intenso, mentre la ragazza iniziò a ridere <<Star lontano dalla tua gente ti ha portato ad essere così cieco? Nel corpo di quella ragazza scorre lo stesso sangue che scorre nel tuo, e nel mio>>.

<<Cosa diavolo era?>> Vick era pallido in volto e tremava, mentre teneva Amaya tra le braccia, seduti sul letto nella stanza di lei. <<Non ne ho idea>> disse piano la ragazza, sconvolta <<aveva una freccia rossa conficcata nel braccio e non gliene importava nulla, come se fosse la cosa più naturale del mondo!>> disse lei, con un tono di voce isterico.
<<Mi dispiace>> disse all'improvviso Andrew, poggiato con le spalle alla porta <<credo di dovervi delle spiegazioni e di dovervi presentare una persona>>. Il ragazzo si spostò, facendo spazio per far entrare una ragazza latra e dai lunghi capelli biondi. Indossava una bizzarra tunica rossa con un cappuccio, notò Amaya, di qualche taglia più piccola che lasciava scorgere le perfette e sinuose curve del corpo. Un'ondata di gelosia travolse Amaya, ma scemò quando Andrew parlò <<Amaya, Vick, lei è Kasumi, mia sorella>>.

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