Capitolo 9

192 11 2
                                    

Un volto segnato dal tempo, inespressivo, puntava il suo sguardo severo sul ragazzo. «Scusi, lei è?» Andrew guardava con spospetto il signore difronte a lui.
«Papà..» trasalì Amaya, avvicinandosi «cosa ci fai qui?».
«Ciao Amaya, auguri di buon compleanno», il padre della ragazza sorrise, ma Amaya non parve felice ansi, era quasi inorridita. Andrew si voltò, sbalordito, per guardare la ragazza, con un'espressione disgustata sul volto. «Ragazzino, potresti farmi entrare in casa mia?» sorrise gelido, l'uomo. Amaya si irrigidì e scosse piano la testa «questa non è casa tua. Niente di tutto questo ti appartiene, ed io non voglio che tu entri in casa mia». Sul volto dell'uomo comparve una finta, quasi divertita, smorfia di dolore. «credi davvero di poter dire a tuo padre di non poter entrare in una casa che io stesso ho comprato?» scosse piano la testa, divertito «una casa che, quando ancora riuscivi a provare un qualche genere di sentimento, hai destinato a me. E si da il caso che oggi abbia effettivamente diciotto anni, e piede qui dentro non ce lo metterai!» Amaya stava perdendo la pazienza, sentiva di nuovo le lacrime pungerle gli occhi. «Signore, penso che sia meglio se andiate, altrimenti non mi perderò coraggio a chiamare la polizia» Andrew cercò di assumere il tono più tranquillo possibile, passando, nel frattempo, un braccio intorno alla vita di Amaya; temeva che a breve potesse cadere a terra e singhiozzare di nuovo, e non poteva permetterlo.
L'uomo strinse la mascella e se ne andò, ed Amaya tirò fuori tutta l'aria che stava trattenendo, e sbattè la porta.
Sentì le gambe non reggerla, la rabbia si diffondeva e il rancore le invadeva gli occhi. Andrew la tirò a sè, stringendola, ed Amaya si abbandonò al calore della pelle di lui contro la sua. Inspirò forte e sentì il suo profumo mescolarsi a tutti quei sentimenti repressi che sfocarono piano piano, fino a sparire. Sentì la mano di Andrew fra i capelli, la sua voce ridotta ad un sussurro, tre innocue parole, una promessa.
«Andrà tutto bene».

The power of elementsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora