"Hallison, porca miseria, smettila, sto perdendo la pazienza."
Una voce risuonava nella testa della ragazza.
Hallison si agitava nel letto, stava avendo un incubo, lo stesso che la perseguitava da un anno.
Una luce bianca invase il viso della piccola nell'incubo, e con un urlo si svegliò, sedendosi nel letto.
Harry, che dormiva al suo fianco, si svegliò e accese la luce.
"E' colpa mia, è solo colpa mia" singhiozzava Hallison, portandosi le mani al viso.
"Shh, era solo un brutto ricordo Hals." la strinse a se Harry, e con le labbra le lasciava piccoli baci tra i capelli, e con la mano sinistra l'accarezzava calmandola; ma per abbondanti dieci minuti il tentativo fu inutile: Hallison continuava a disperarsi e darsi la colpa.
Harry non la contraddiceva, le asciugava le lacrime, la stringeva a se, l'accarezzava e restava in silenzio, sapeva che aveva bisogno di sfogarsi e bastava un suo intervento perchè lei si bloccasse, sarebbe stato peggio.
Dopo, appunto, dieci minuti, Hallison si liberò dalla presa del fratello e lo guardò, quest'ultimo stese la schiena verso la spalliera del letto.
"Dimmi" quasi sussurrò asciugando una lacrima che percorreva la guancia di Hallison.
"Tu..mi odi?" abbassò lo sguardo per la paura della risposta.
Harry la tirò a sé e, mentre la copriva e l'accoccolava a lui, le disse che mai l'avrebbe odiata, lei era la sua vita, da sempre.
A quelle dolci parole Hallison prese sonno di nuovo, ed Harry, dopo essersi assicurato di ciò, la guardò e sorrise alla dolcezza che gli si presentava, le lasciò un bacio sulla fronte, e poi si protesse a spegnere la luce per riaddormentarsi anche lui.
Il mattino dopo fu Hallison a svegliarsi per prima, rara come cosa, scese in cucina e preparò la colazione: scaldò i muffin preparati la sera prima da Harry ed il latte.
"Mh.. cos'è quest'odorino?!" pronunciò Harry con ancora la voce assonnata mentre si grattava i ricci.
"Le sue specialità, chef" sorrise Hallison sedendosi al piccolo snack bar della cucina aspettando che Harry la raggiungesse.
Avvicinatosi, il ragazzo le scompigliò i capelli sedendosi al bancone.
"Buongiorno mostriciattolo" disse, seguito da una flebile risatina di Hallison.
Molto lentamente fecero colazione, perdendosi in chiacchiere.
"..allora l'albero lo facciamo lì" disse Harry indicando un angolo tra il camino e la vetrata con vista sulla casa dei vicini.
"Harry ma non si brucia l'albero vicino al camino?"
"No Hals. Noi lo mettiamo accanto al camino, non davanti".
Hallison annuì e si alzò per mettere nel lavandino le stoviglie sporcate durante la colazione.
"Allora vado a prepararmi, andiamo al centro commerciale ora?"
"Si Hals, è una settimana che te lo prometto, ora andiamo."
Hallison sorrise e corse su per le scale fino alla stanza-armadio: prese una felpa viola del fratello accompagnata da un paio di leggins neri, e portò tutto in bagno dove si chiuse per lavarsi.
Dopo un quarto d'ora Hallison era pronta e scese al piano inferiore.
"Harry sono pronta, muoviti" si buttò sul divano.
"Io devo muovermi?" si buttò su di lei facendole il solletico "sei tu la lumaca" continuava mentre Hallison rideva e si dimenava, soffrendo il solletico.
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Erano diretti al centro commerciale, entrarono nell'area parking, quando una Mercedes nera tagliò la loro strada per poi parcheggiare pochi metri più avanti; Harry parcheggiò l'auto vicino quella Mercedes e scese seguito da Hallison.
"Ma sei coglione?" disse Harry furioso.
"Scusa fratello, vado di corsa" Parlò il proprietario della Mercede: un ragazzo alto, dai capelli castano chiaro e un paio di occhi azzurri.
Harry stava imprecando ancora contro di lui, ma il ragazzo era già andato via dalla loro visuale.
"Harry, lascialo perdere, è sicuramente un pazzo." Hallison cinse il braccio di Harry e si avviò verso l'entrata del centro commerciale.
Passarono un paio d'ore della mattinata nel riempire il carrello di addobbi natalizi e di un albero di Natale.
Poi entrarono in un negozio di Games Stop, Harry doveva comprarsi il gioco Fifa 14 per la sua x-box; entrambi si misero a cercarlo.
Hallison si perse tra quei giochi, poi gli occhi si posarono su una confezione bianca dai bordi verdi e la scritta Fifa 14, lo prese.
"Harry, Harry, l'ho trov.." nel girarsi andò a sbattere contro una sagoma.
"Heeii ragazzina, con calma" disse con aria divertita il raggazzo.
Hallison alzò lo sguardo verso di lui, e mentre voleva scusarsi quella voce risuonò.
"Cos'hai tra le mani?" prese la confezione che Hallison teneva tra le mani, lo osservò e con voce squillante pronunciò il nome del gioco, poi riprese a parlare con la raggazza con aria da saputello.
"Anche io ho questo gioco! L'ho comprato una settimana fa. Una grafica pazzesca, un software..."
Il ragazzo si fermò vedendo che Hallison non lo seguiva.
"Hei ragazzina, mi ascolti?"
"No!" ribattè Hallison ridendo "non è mio, è per mio fratello, a lui interessa la grafica e tutto il resto."
Nel frattempo Harry si avvicinò.
"Hals, che succede?"
"Ohw, tu dovresti essere i fratello a cui interessa il gioco" porse ad Harry quello che ad Hallison aveva preso.
Harry lo guardò stranito, poi spostò lo sguardo verso la sorella che tratteneva una risatina.
"..ed ecco perché Fifa è migliore di Pes!" Il ragazzo sorrideva soddisfatto dopo aver spiegato tutte le caratteristiche del gioco.
"Okay! Grazie per le informazioni. Adesso noi andiamo." Lo salutarono con un cenno e si diressero verso la cassa.
"Harry, ma è il.."
Harry, spazientito ma anche divertito, rispose alla sorella che si, quello era il ragazzo del parcheggio, e si, era pazzo.
Usciti dal centro commerciale si diressero all'auto, la caricarono degli oggetti comprati, ma mentre stavano per salire in auto furono chiamati.
"Hei fratellini" un ragazzo urlava correndo verso di loro.
"Oddio, di nuovo" sussurrò Harry alla sorella, che rideva.
"Venite a casa mia? Giochiamo a Fifa" faceva gli occhi dolci ai due "voglio due amici nuovi. Dai seguitimi".
I due ragazzi, confusi, salirono sull'auto e seguirono il ragazzo.
Nel tragitto Harry vide che era la strada per casa, quando vide che il ragazzo nell'auto avanti parcheggiò, si girò verso la sorella, che capito tutto iniziò a ridere forte.
"E' il nostro vicino!" Harry aveva un'aria afflitta, ma anche divertita.
Spazio autrice: Salve. Parto con il ringraziare tutti voi che leggete, in silenzio e non, e poi alla mia amica Domitilla che mi sopporta, e a Sara che mi manca *piange*. Allors, il capitolo è divertente, l'ho scritto a scuola con Domitilla e ridevo mentre immaginavo le scene, è capitato a voi? Però all'inizio è dolce fra i due fratellini, citato da Louis aahah. (IO AMO LOUIS). Anyway, spero la seguirete e leggerete in molti come sempre, mi farebbe piacere anche se lasciassse una critica positiva e/o negativa. Un bacio. -Oph.
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Restiamo insieme
FanfictionQuesta è la storia di due fratelli, Hallison ed Harry, che si trovano ad affrontare una vita da soli, in una nuova città. Come se la caveranno i due ragazzi?