Il tanto aspettato appuntamento.

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Alle nove in punto, Edward arrivò fuori la casa di Alicia e andò a bussare alla porta della casa di Alicia. La ragazza non appena sentì il campanello trasalì e divenne tutta un nervo. Sospirò per calmarsi e andò ad aprire. Non appena vide il ragazzo rimase senza fiato. Edward aveva indossato una camicia nera con sotto dei pantaloni dello steso colore che mettevano in risalto la sua carnagione pallida, agli occhi di Alicia era un Dio greco.

"Se abbiamo finito di fissare con la bocca aperta, direi di andare, che dici?"

Nella voce una nota maliziosa velata malamente da un velo di derisione. Alicia venne colta sul fatto e provò  comportarsi come se nulla fosse. Annuì e chiuse la porta dietro le sue spalle. Seguì il ragazzo verso l'auto, un Audi nera. Edward da galantuomo la fece salire e chiuse la portiera un pò troppo forte, ma Alicia fece finta di nulla.

Quando anche Edward entrò in auto, lo fissò ancora una volta e notò come i suoi occhi erano di un dorato ambrato, erano bellissimi e se continuava a fissarli ci sarebbe caduta dentro e pensò che di figura di merda ne aveva abbastanza.

"Mi stai fissando di nuovo, sei piuttosto buffa"

Colta per la seconda volta sul fatto, la ragazza sbuffò e guardò la strada che correva sotto l'auto come un fulmine eppure lei all'interno dell'auto si sentiva protetta. Scosse la testa e decise di guardare fuori per non perdersi di nuovo a guardare la bellezza eterea del ragazzo al suo fianco che trovò la situazione molto divertente. Quella ragazza lo incuriosiva.

"Allora, dove mi porti?"

"Prima andiamo a cena fuori e poi andiamo a vedere le stelle"

"Non dovevi farmi vedere la città?"

Edward si lasciò scappare un sorriso che innervosì la ragazza.

"Non so se te ne sei accorta, ma se ti ho dato appuntamento così tardi é perché volevo invitarti fuori a cena, non era mia intenzione di farti da guida turistica."

Alicia si sentì un pochino umiliata, pensava che avrebbero davvero visitato la città, ma anche lei doveva accorgersene che alle nove di sera non si può vedere chissà che cosa. Si sentiva presa in giro, non solo dal ragazzo, ma anche da se stessa.

"Non mi dire che ti sei offesa"

"No, ovvio che no. Perché dovrei?"-rispose con tono glaciale, che fece venire dei rimorsi al ragazzo.

"Mi scuso, pensavo che fosse un'appuntamento alternativo. Non volevo in nessun modo offenderti. Mi interessi davvero"

"Non scusarti, dovevo capirlo da sola. Ma non roviniamoci la serata ancor prima che inizi. Allora, dove mi porti a mangiare?"

"Più che una cena è più un picnic. Ho pensato che sarebbe stato più intimo per parlare di noi, lontano da orecchie indiscrete. In più si possono vedere le stelle."

Alicia si trovò a diventare come la sua chioma rossa fuoco, quel piccolo pensiero la rendeva felice. Pensava che sarebbe stato un appuntamento come tanti altri, ma quello -da come faceva intendere il ragazzo- sarebbe stato diverso in tutti i modi possibili.

"Lo trovo perfetto come piano. Soprattutto se ciò che diremo potrebbe essere pericoloso l'un per l'altro."

Difatti non sapeva come Edward avrebbe preso la notizia del suo essere strega, sperava che non avesse dei pregiudizi e che non la prendesse per pazza.

"Hai un segreto?"

"Potrei averlo, e tu?"-chiese con tono di sfida.

"Potrebbe essere."

Sorrise mentre raggiungeva con l'auto i confini di una foresta con alberi imponenti e fitta. Lasciò che la ragazza scese dall'auto e la guidò verso un piccolo sentiero -che il ragazzo conosceva bene- e una volta arrivati davanti ad un enorme prato, Alicia sbarrò gli occhi nel vedere come avesse preparato il tutto il ragazzo. Intorno a quella che era una semplice tovaglia bianca e rossa, c'erano delle candele che illuminavano il luogo circostante, rendendolo quasi magico.

"Ma è perfetto...come hai fatto?"

"Non ci è voluto molto, ho avuto degli aiutanti. Andiamo"

Evitando un qualsiasi contatto, i due ragazzi raggiunsero la tovaglia e si sedettero. Ad Alicia sembrava di stare in una favola di quelle babbane, dove il principe azzurro e la principessa si dichiarassero il proprio amore. A quel pensiero arrossì e si diede della stupida, era così facile dimenticare quello che era stato il suo primo amore? E se spingendosi troppo con Edward avrebbe ferito la memoria del suo ex?

"Ti stai perdendo di nuovo nei tuoi pensieri, tutto bene?"

"Potrebbe andare meglio, ma non voglio angosciarti. Siamo qui per goderci la cena e conoscerci, no?"

Edward annuì e gli diede un piccolo tramezzino, quella ragazza sembrava nascondere più di un semplice segreto, sperava che non fosse pericoloso come il proprio segreto.

"Allora, hai domande o vado a ruota libera?"

Chiese Alicia prendendo il tramezzino e addentandolo.

"Vai pure a ruota libera, ti fermerò se avrò delle domande."

"Bene, allora mi chiamo Alice Potter e sono inglese. Provengo da un mondo che gli altri non possono vedere ne conoscono. Sono nata il 31 luglio, ho diciassette anni e sono una strega. Penserai che stia scherzando, ma no. Sono nata da due maghi, ho un fratello anche lui mago. Non ho mai frequentato una scuola babbana, ma una scuola di Magia e Stregoneria. Negli ultimi anni il mio mondo è stato vittima di una guerra che ha portato con sé molte persone. Il giorno in cui io e mio fratello nascemmo, c'era un mago cattivo, il peggio del peggio, che voleva uccidere mio fratello che a seguito di una profezia era stato designato come colui che avrebbe ucciso questo mago oscuro. Lui, avendo saputo dove ci nascondevamo, la sera del 31 Ottobre si presentò a casa mia e uccise mio padre, subito dopo andò nella stanza di mio fratello dove la mamma era corsa per proteggerlo, il mago oscuro voleva risparmiarla ma lei si sacrificò per mio fratello. Fu proprio quel sacrificio che aiutò mio fratello di solo un anno ad uccidere il più potente mago oscuro mai esistito."

Alicia si fermò soltanto per vedere la reazione del ragazzo che la stava guardando serio, cercando di capire di più di quella storia contorta.

"Subito dopo la distruzione di questo mago, mio fratello andò a vivere con la sorella di mia madre ed io fui affidata ad un orfanotrofio. Non potevamo stare uniti, soltanto undici anni dopo, periodo in cui si riceve la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ci incontrammo di nuovo. Era la cerimonia dello smistamento, prima di lui fui smistata io in Serpeverde, mentre lui in Grifondoro. Ma ciò non ci fermò dal ricostruire quel rapporto perso. Per tutti e sette anni mio fratello affrontò in varie occasioni e forme Voldemort, al quarto anno tornò in vita più forte che mai. Dal quinto anno in poi il mio mondo subì gravi perdite, persone importanti e maghi potenti furono uccisi, persino il preside della scuola che Voldemort temeva fu ucciso. Un anno fa, mio fratello con i suoi migliori amici furono costretti a viaggiare in lungo e largo alla ricerca di alcuni oggetti che al loro interno ospitavano l'anima di questo mago oscuro. Il 2 Maggio si arrivò alla fine di quella guerra. Nella battaglia finale molti di loro morirono. Ma mio fratello mise fine alla vita di questo pazzo diventando il Salvatore del mondo magico. Questa è la mia storia."

Edward aveva assimilato tutte quelle informazioni, ed ora la guardava con un sorriso sulle labbra, non era pericolosa quanto lui.

"Una precisazione, questa non è la tua storia, io voglio sapere di te, come sei, cosa ti piace, tutto."

"Non vorrei annoiarti."

"Oh ma tu non mi stai affatto annoiando, il tuo mondo è così diverso dal mio, ma anche così simile."

Alicia lo guardò cercando di capire cosa volesse dire, ma non riuscì a capirlo.

"In che senso?"

"Tu sei una strega, io sono un vampiro."

La ragazza pensò che le sue supposizioni si erano rivelate vere. Aveva paura? No. Avrebbe dovuto averne? Si. 



Total Eclipse Of Heart (Crossover Harry Potter×Twilight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora