Jacob Black.

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L'uscita quella sera andò bene, i due ragazzi si divertirono molto insieme, e il giorno dopo Edward aveva accompagnato a scuola Alicia. "Beh che dire, un arrivo in grande stile, dovrei prendermi un'auto, sai non posso sempre chiedere a te" disse la ragazza uscendo dall'auto mentre Edward sorrideva. "Suvvia, non é mica un problema per me" disse il ragazzo e la prese per mano, suscitando la curiosità di tutti e l'invidia delle ragazze che erano state rifiutate dal ragazzo. "Tutti ci guardano" "Ti dispiace?" "No, ma sono stata per troppo tempo sotto i riflettori." rispose ricordando la guerra ed Edward le strinse di più la mano senza farle male. "Mi dispiace per quello che hai dovuto subire, ma qui vedrai che troverai la tua felicità." "Forse la mia felicità l'ho già trovata" rispose a bassa voce, ma il ragazzo la sentì lo stesso.

Le lezioni furono noiose, e all'uscita Edward non c'era, così Alicia dovette tornare a casa a piedi, ma di nuovo come il primo giorno andò a sbattere contro lo stesso ragazzo. "Vedo che ci incontriamo sempre così, o meglio scontriamo." la riprese scherzando il ragazzo. "Dio scusami, Jacob giusto?" "Si, Alicia. In città non si fa altro che parlare di te, sei quella nuova." "Già, lo immagino. Allora, non ti ho mai visto a scuola" "Oh io vado alla scuola della riserva, qualche volta facci un salto." "Con molto piacere, una lunga camminata non mi farà male.2 scherzò sulla sua condizione. "Posso sempre venire a prenderti, posso fare questo sforzo per una bella ragazza." e Alicia arrossì. "Sempre così piacione?" "A volte, ci sono riuscito?" "A fare cosa?" "A fare colpo su di te" e la ragazza arrossì di nuovo. "Lo prenderò come un si, allora ti va un passaggio?" chiese il ragazzo indicando la moto a pochi kilometri. "Solo se mi prometti che non ci schianteremo contro un muro, accetto" e così si trovò a tenersi forte alla vita del ragazzo che percorreva le strade di Forks veloce.

Arrivò davanti casa con i capelli tutti scompigliati e il cuore a mille. "Stupido idiota, correre di più no eh" esclamò scendendo dalla moto e portando una mano sul cuore. Jacob rise e le sistemò i capelli. "Dai, sei viva" "Buon per te, o ti sarei venuta a torturare nei sogni" e gli puntò il dito contro. "Allora, non offri nulla al tuo ospite?" "Pure pretenzioso, alla grande" scherzò e lo fece entrare in casa. "Però ti tratti bene" disse il ragazzo posando le chiavi della moto sul mobiletto all'ingresso. "Dillo a mio fratello, io non ho avuto voce in capitolo. Allora, cosa posso offrirti?" chiese mentre si legava i capelli. "Facciamo che cucino io qualcosa, ti va?" e così dieci minuti dopo lo vedeva maneggiare i fornelli come un cuoco provetto, e lo invidiò. "Assaggia" disse il ragazzo portando alle sue labbra un cucchiaio con su del sugo. La ragazza lo assaggiò e sorrise. "Delizioso" e alzò i pollici in su. Poi insieme prepararono la tavola e mangiarono gli spaghetti al sugo. "Allora, si dice in giro che te la fai con Cullen" disse il ragazzo, e la ragazza notò una nota di rabbia nel pronunciare il cognome di Edward. "Beh si, siamo amici più o meno."

"Ti piace?" chiese a brucia pelo e la ragazza arrossì. "Jacob non penso che siano affari tuoi" "Quindi ti piace, sai la sua vera natura?" chiese e non poté fare a meno di notare di nuovo lo stesso tono usato in precedenza. "Si, e quindi?" chiese quasi come a sfidarlo. "Non hai paura?" "No, non ho paura. Se avesse voluto uccidermi, l'avrebbe fatto non appena fossimo restati soli, ma non l'ha fatto." "Per ora, l'unica cosa che ti posso consigliare é quella di fare attenzione a lui e alla sua specie." "Grazie per la preoccupazione, ma so cavarmela." e Jacob andò via subito dopo, lasciando la ragazza in preda alla stizza. Lavò velocemente le stoviglie e salì in camera per fare una doccia. Dopo la lunga doccia calda, indossò una camicia di jeans e dei leggins. Poi si sedette sul letto e provò a capirci qualcosa di ciò che gli avevano assegnato come compiti. A metà giornata, parlò con il fratello, gli amici e con la famiglia Weasley. Pensare a Fred la faceva vergognare, stava da poco lì e già lo aveva sostituito con Edward, si sentiva una merda.

"Pensierosa" venne scossa dall'arrivo silenzioso di Edward, steso ora sul suo letto. "Dio Ed, la prossima volta avvisa." lo riprese e poi si strinse al ragazzo. "Allora, a cosa pensavi?" "A Fred, e a come mi stia comportando male nei suoi confronti." decise di essere sincera. "Non voglio metterti fretta,  mi scuso se sono stato troppo avventato." "Non é colpa tua, se sto bene con te non devi darti la colpa." rispose colpendolo sul petto. "Ouch" finse di lamentarsi e la ragazza sorrise. Poi, per riscaldare la situazione, si mise a cavalcioni su di lui e lo guardò negli occhi dorati. "Baciami" disse soltanto e le labbra fredde di Edward furono sulle sue, dando inizio ad un bacio che sapeva di erotismo allo stato puro. Entrambi avrebbero voluto strapparsi i vestiti di dosso e fare l'amore, ma era presto ed Edward non si sarebbe mai perdonato se avesse fatto del male alla ragazza. Così, anche se a malincuore, dovette fermarsi. "Scusami piccola" e la ragazza sorrise. "Non scusarti, la colpa é mia che non riesco a starti lontano".

I due passarono la serata a guardare un film, coccolandosi di tanto in tanto. Poi, verso mezzanotte Edward gli fece una proposta. "Domani vieni a casa mia." la ragazza lo guardò incerta. Andare a casa sua voleva dire conoscere i genitori, che significava dare un nome a quel loro rapporto, che significava buttare nel passato Fred. "Non so se sia una buona idea." "Ho parlato già di te a loro, e di ciò che sei. Non ci saranno problemi." la provò a convincere e la ragazza rispose che ci avrebbe pensato. Poi, lei si addormentò sotto lo sguardo del ragazzo, che si innamorava sempre di più. 

Total Eclipse Of Heart (Crossover Harry Potter×Twilight)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora