«Ma com'era? Insomma, sì, forse un po' troppo sfacciato... insistente, ma com'era?»
«Ma che ne so Daiana! Ero spaventata, mi ha seguita per l'intero negozio!»
«Secondo me esageri, come tuo solito. È da troppo tempo che non sei corteggiata da qualcuno e, quindi, appena un uomo si fa sotto, scappi»
«O magari era semplicemente un maniaco?»
«I maniaci non si fanno scrupoli, quel ragazzo invece ha gettato la spugna e basta... mi sa che ti sei persa qualcosa di buono» la ammonì di nuovo, mentre lei alzò gli occhi al cielo, esausta.
Ormai andava avanti da tutta la mattina: il ragazzo misterioso, romantico, che la voleva "solo" invitare a prendere un caffè insieme.
Lei che fuggiva.
Lui che per fortuna non l'aveva più infastidita.
E Daiana... che non mollava l'osso nel ricordarle quanto fosse diventata frivola e paurosa.
«Se è destino... lo incontrerò di nuovo!» alzò le spalle lei.
«Sì, certo. Ricordati che Serendipity è solo un film, e Roma è troppo caotica per questo genere di cose»
«Beh, quel film è ambientato a New York, ancora più caotica... eppure...» ma Daiana non voleva sentire ragione.
«Lascia stare, resta pure nelle tue convinzioni nel mondo delle nuvole. Abbiamo da fare: tour over sessanta, tutto tuo» e le lanciò una sfilza di documenti.
Era un gruppetto di pensionati, provenienti dalla Francia, pronti a lanciarsi nella magnifica Roma in sua compagnia.
Non le dispiaceva affatto, piuttosto delle scuole e i ragazzini impertinenti, preferiva di gran lunga accompagnare persone adulte, mature e provenienti da ogni parte del globo.
Almeno loro erano sempre interessati a quello che diceva, dato che pagavano un bel gruzzoletto per avere lei, la migliore dell'agenzia.
I ragazzini invece... erano un inferno da gestire, anche con tre insegnanti al seguito.
«Ah, dimenticavo: Marco ha detto che viene il tipo del giornale»
Lei guardò Daiana, confusa «Il tipo di che?»
«Quello che ci deve fare un po' di pubblicità»
«Ma non doveva venire quello del programma televisivo...» Daiana scosse la testa.
«Niente da fare, non vengono. Iniziamo un passo alla volta: prima il giornale, poi la televisione» concluse saggia, tornando a sedersi sulla sua scrivania.
«Capisco...» sospirò lei, cominciando a sistemare le carte che le aveva lanciato sulla scrivania.
Verso mezzogiorno, proprio quando pensava di poter chiudere tutto per la pausa pranzo, la porta dell'agenzia si spalancò, facendo entrare una ventata d'aria non indifferente: la persona che stava entrando era particolarmente lenta.
Stava raffreddando l'ufficio che a fatica riuscivano a portare a venti gradi.
Lei sospirò, sentendo un brivido di freddo lungo la schiena.
Ma si sentì subito il viso in fiamme, non appena vide con chiarezza chi era appena entrato.
«T-tu?!» esclamò con voce tra lo sbalordito e l'inquieto, catturando l'attenzione di Daiana.
Il ragazzo davanti a lei alzò gli occhi, non l'aveva ancora riconosciuta.
Ma bastò uno sguardo e lo vide sorridere.
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Solo un'altra storia d'amore
ChickLit«Al giorno d'oggi è così difficile non sembrare uno squilibrato. Solo che... volevo sapere il tuo nome» confessò lui, sincero. «A cosa ti serve saperlo?» lei non osò abbassare la guardia. «Io... non lo so, ti ho vista entrare e non lo so. Sei molto...