VIII. Chōra: matrice

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" [...] Volendo infatti il dio che tutte le cose fossero buone, e nessuna, per quanto possibile, cattiva, perdendo così quanto vi era di visibile e non stava in quiete, ma si muoveva sregolatamente e disordinatamente, dallo stato di disordine lo riportò all'ordine, avendo considerato che l'ordine fosse assolutamente migliore del disordine."

-Dal Timeo di Platone


Intanto che Niccolò e Sasha si erano recati al supermercato, piano piano anche "i ghiri" della Ishigang avevano fatto in tempo a svegliarsi. Levi diede loro trenta minuti per fare colazione e per prepararsi, per poi costringerli ad iniziare a pulire le due ville. Ovviamente il corvino supervisionava il lavoro svolto anche nell'abitazione dei liceali. Non si lasciava scappare nulla, avrebbero dovuto lucidare ogni singolo angolo alla perfezione. Alcuni ragazzi mostrarono il loro disdegno verso il gruppo dei mattinieri, in quando, a detta loro, avevano compiuto un gesto davvero meschino, non essendosi degnati di aspettatarli per fare il primo bagno nel mare; mentre loro, appena alzati erano stati obbligati a lavare e spazzare.

«Più verve ragazzina! Non stai accarezzando il mobile!» Levi criticò il modo fiacco di pulire le superfici di Annie.

Il cuoco e la rossa avevano fatto ritorno alla villa degli universitari, scoprendo il caos più totale ma una casa splendente. Si recarono in cucina per lasciare i sacchi della spesa, trovando Hanji, Connie ed Eren.

«Ehi ehi ragazzi! Ma quanta roba avete comprato?! Noi qui ci stiamo dando da fare come potete vedere.» Li accolse la studentessa di chimica, curiosa di sapere cosa fosse successo tra i due.

«Sembra tanta, ma considerando che siamo in venti, non ci basterà a lungo.» Osservò Niccolò, rassegnato all'idea che avrebbe fatto avanti-indietro da quel supermercato ogni due per tre.

«Eh non c'è problema! Andrete più spesso, ormai siete voi due gli incaricati per la spesa.» Il sorriso colmo di malizia della mora parlava da solo. Doveva ammettere a se stessa che era un genio, il suo piano sarebbe stato un successo.

«Non è giusto però! Levi, noi siamo qui che sgobbiamo da un sacco, mentre questi due arrivano dal supermercato con nonchalance e intanto non ci aiutano.» Si lamentò Connie, mentre lavava il pavimento.

«Non frignare moccioso! Siete voi che avete deciso di fare la "gitarella scolastica" in due ville così grandi. Pensi di vivere nel lerciume?» La risposta da parte del corvino arrivò dal soggiorno, forte e chiara.

«É un'ingiustizia! Loro sono andati a fare la spesa e hanno pure fatto il bagno!» Eren diede manforte alle lamentele del suo migliore amico.

«La prossima volta impari a non svegliarti all'ora di pranzo. E poi...Vorrei vederti a fare la spesa per venti, e a cucinare tutti i giorni per questa mandria di porci. Sempre che tu non faccia esplodere i fornelli.» Lo studente universitario non aveva nemmeno tutti i torti, dato che una volta Eren aveva provato a preparare qualcosa, con scarsi risultati, avendo quasi rischiato di mandare a fuoco la cucina.

«Dai ragazzi, non vi arrabbiate, adesso vi aiuto anch'io. Prima però vado a cambiarmi.» Sasha rassicurò i suoi amici prima di lasciare la casa.

Hanji intanto prese Niccolò per un braccio e si allontanò in un angolo della cucina, in modo tale che non ci fosse nessuno ad ascoltarli.

«Ti piace quella ragazza non è vero?» Fu diretta. Voleva assolutamente osservare la sua reazione.

«C-che dici Hanji?!» Negò lui completamente rosso in volto. Chiedendosi tra sé e sé come facesse la sua amica ad essere sempre così intuitiva.

MELONPAN メロンパン - Sasha X NiccolòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora