II. Questione di sfumature

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"L'occhio non vede cose, ma figure di cose che significano altre cose."

-Italo Calvino



«Ehi Sasha!» Le corse incontro Connie, mentre lei era appena approdata davanti all'ingresso della scuola. Mancava ancora qualche minuto prima dell'inizio delle lezioni.

«Buongiorno!» Ricambiò il saluto. L'espressione corrucciata del suo migliore amico non prometteva niente di buono.

«Si può sapere che fine hai fatto ieri? Ti ho mandato un sacco di messaggi su Line [1] , mi hai fatto preoccupare!» Alla sera avevano l'abitudine di commentare ciò che era accaduto in classe, scambiandosi meme su situazioni divertenti e registrando messaggi vocali in cui imitavano i professori. Tuttavia il giorno precedente, Sasha si era completamente scordata di possedere uno smartphone...

«Cavoli, scusami davvero Connie! Mi avevi anche detto che mi avresti scritto appena tornato a casa. Sono proprio rimbambita!» Si rimproverò animosamente, picchiandosi una mano in fronte. Il ragazzo sapeva benissimo che la sua amica, a differenza della maggioranza degli adolescenti, non riponeva grande importanza nel cellulare o nei Social Network. Nonostante ciò, pur di parlare con lui era solita a fare uno strappo alla regola.

«Va bene, ti perdono solo se durante la pausa mi offri una Fanta Melon [2] al distributore. Comunque ieri Mikasa ha mandato sul gruppo della "gang" il famoso video di Eren che dorme in metro. Guardatelo perché fa spaccare!»

Il protagonista di quel contenuto si accorse che Connie stesse parlando di lui, perciò si avvicinò irritato alla fonte della conversazione, accompagnato da Armin, Mikasa e Jean.

«La vuoi finire con questo video?! Guarda che io ho del materiale che ti riguarda molto più compromettente!» Lo minacciò Eren.

«Senti un po'! E che materiale sarebbe?» Incrociò le braccia il rasato.

Mentre i due litigavano, Sasha fece per aprire la solita tasca della borsa in cui solitamente inseriva il cellulare per visionare il video incriminato, accorgendosi che era vuota.

«Ho dimenticato il telefono a casa!!» Esortò con disperazione.

«Sasha, ma dove hai la testa? Come fai a dimenticarlo?!» La interrogò Jean.

«Non lo so!! Forse è pure scarico.» Rifletté con la sua comica nonchalance, trascinando inevitabilmente i suoi amici in una risata collettiva. In effetti, si ricordò che era da almeno due giorni che il dispositivo era completamente sparito dal suo raggio visivo.

«Ad ogni modo...Eren hai chiesto a Zeke per venerdì?» Cambiò discorso Armin, era curioso di sapere se il compagno fosse stato veramente capace di parlare con suo fratello in maniera civile.

«Non ancora, ieri ho studiato tutto il pomeriggio.»

«Ma non mi dire!» Questa il biondo proprio non se la beveva.

«Armin, da quando ti interessano i festini degli universitari?»

«Perché non mi dovrebbero interessare?» Chiese a sua volta. Quella supposizione lo infastidì non poco; nonostante il suo ingente senso di responsabilità, anche lui aveva tutto il diritto di andare a divertirsi nel modo che più preferiva.

«Dai Jeager, puoi chiamare tuo fratello oggi, durante la ricreazione!» Gli propose Jean. Era proprio interessato a scoprire che tipo fosse quel "Zeke".

«Ti ho detto di non chiamarlo "fratello"... E va bene, gli telefonerò!» Eren accettò, mostrando tutto il suo orgoglio.

I ragazzi iniziarono a dirigersi nelle proprie classi con un portamento che faceva invidia agli zombie, pronti ad affrontare un lunghissimo mercoledì.

MELONPAN メロンパン - Sasha X NiccolòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora