Giorno 3

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- Claudio - mi chiamò Gabriele - ma io sono una persona vanitosa?

- No, o almeno per me no. Perché mi fai questa domanda?

- Oggi a scuola invece mi è stato detto questo.

- Cosa avevi fatto esattamente?

- Avevo semplicemente detto che avevo preso il voto più alto della classe in educazione fisica.

Tirai un sospiro. Gabriele probabilmente da questo aveva già capito che stava per arrivare una risposta insolita.

- Sai Gabri, tutti noi siamo vanitosi perché non sempre riusciamo a controllare i nostri pensieri ed emozioni improvvise. Infatti suppongo che tutti noi abbiamo di certo una persona con cui confidiamo cose del genere, con cui discutiamo delle nostre qualità. Solo che tu in questo caso hai sbagliato persona.

- Allora con chi mi sfogo?

- Io son sempre qui.

- Bene, così adesso so che almeno qualcuno mi comprende.

Ma so che non lo farà mai. Non ho mai potuto e mai potrò occupare una posizione del genere nella vita di qualcuno su questa terra. 

Non potrò mai essere un confidente per qualcuno. Per questo mi tengo dentro anche i miei pensieri. Non penso che reggerò a lungo. Scoppierò. 

In silenzio, di nascosto,da solo. Provavo empatia verso tutti ma nessuno verso di me.

Tutto questo accadeva mentre eravamo seduti davanti al vecchio ufficio postale del paese. Visto il freddo che c'era, Gabriele mi invitò a casa sua. Un minuto dopo ero nel salotto del mio amico a sorseggiare una cioccolata calda.

- Non so per quanto continueremo così. È già passato un giorno. Dobbiamo agire subito.

- E quindi cosa vogliamo fare?

- Seguimi.

- Ma dove vai?

Suonai alla porta del grande edificio scolorato.

- Ma questa è la casa della signora Maria!

- Devo chiarire un dubbio.

Intanto il cancello si aprì e si udì una dolce voce.

- Buon pomeriggio!

- Ciao ragazzi...entrate pure.

Entrammo e fummo fatti accomodare nel cortile.

- Dentro casa ci sono dei muratori.

- Per..

- Ieri sera mi sono accorta che nel muro della cucina c'era una gran bella crepa.

- Ah..capisco. Ma mi dica lei ha dei nipoti?

- Come mai questa domanda? - chiese meravigliata la vecchia signora.

- Siamo solo in due e vogliamo ingrandire il gruppetto - Gabry ascoltava cercando di capire le mie bizzarre domande - Sa, fare nuove amicizie è sempre bello, vero Gabri?

- Assolutamente.

- Mi dispiace, purtroppo no.

- Vabbè... fa niente. Lei come sta?

- Bene.

In quel momento dal salotto della signora suonò un telefono.

- Scusate ragazzi..

- Niente allora la salutiamo.

Una volta in strada mi accorsi che il mio compagno era perplesso.

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