Compiti.

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Il giorno seguente fu molto noioso. Ovviamente finché non arrivò Derek. Mi stava aspettando all'uscita della scuola per aiutarmi a fare i compiti di algebra.

"Ehi."  Disse lui sorridendomi.

"Ciao. Pronto per una lunga serata noiosa?"

"Prontissimo."

Salimmo sulla jeep e tornammo a casa dove mio padre mi stava aspettando.

" Oh.Ciao papà...credevo fossi a lavoro."

" No. Oggi mi sono preso un giorno libero per stare con te...ma vedo che abbiamo ospiti."

Derek fece un cenno di saluto con la mano.

"Sì...a proposito. Lui è Derek Hale. "

"Come vi siete conosciuti?"

"Scott." Disse Derek.

"Mi aiuterà a fare i compiti di algebra."

" Ok." Disse mio padre.

Salimmo al piano di sopra e lo feci entrare in camera mia.

"Questa è...camera mia. Ma è ovvio."

Fece un giro della stanza soffermandosi sul tabellone delle indagini. Poi si buttò sul letto.

"Fai come se fossi a casa tua." Dissi io.

Tirai fuori i libri di algebra e cominciai a fare gli esercizi.

"Allora...che fai? Non mi aiuti?!

"Non mi va."

"Me lo avevi promesso!"

"Sì ma ora non mi va."

Lo guardai arrabbiato.

" Ecco di nuovo quella faccia. La adoro." Mi dissi lui.

"Derek."

"Sì?"

"Sei uno stronzo."

"Mi hai offeso." Disse lui facendo una falsa faccia triste. " Devi assolutamente rimediare."

Non gli risposi nemmeno. Andai verso di lui e mi sedetti sul letto. Mi abbassai, chiusi gli occhi e mentre le nostre labbra si stavano per toccare,mi allontanai bruscamente e gli tirai uno schiaffo.

"Così impari."

Rimase fermo a fissarmi impietrito per qualche momento poi si alzò e si sedette acconto a me.

" Va bene capo. Iniziamo."

Finimmo i compiti di algebra e poi gli chiesi se voleva rimanere a mangiare.

"No. Non voglio disturbare."

"Non disturbi. Altrimenti non ti avrei invitato."

"Sì ma-"

"PAPA'! DEREK RIMANE A MANGIARE!"

"EHI! Non ho detto che volevo!"

"Così mi offendi."

Scesi di sotto e preparai la tavola mentre mio padre metteva in forno le lasagne.

"Allora... chi è questo Derek?"

" Te l'ho già detto."

"Sì ma cosa è per te?"

"Un...amico."

"Mh." Fece lui poco convinto. " Se lo dici tu."

Sapevo che Derek ci stava ascoltando dal piano di sopra così mi affrettai a sussurrare sotto voce:" Per ora non ufficializziamo. Lo hai detto anche tu,no?"

Derek scese le scale e mi fece l'occhiolino.

Per tutta la sera mio padre non fece altro che riempirlo di domande.

"Allora Derek. Parlami un po' della tua famiglia."

Vidi Derek in difficoltà così dissi a mio padre che dovevamo finire i compiti e salimmo al piano di sopra.

"Mi dispiace Derek. Mio padre sa essere invadente."

"Non preoccuparti. Grazie per la cena ma ora devo proprio andare."

"Certo."

In quel momento non sapevo più cosa fare. Come lo dovevo salutare?

Si mise la giacca e mi prese la mano.

"A domai Stiles."

" A domani."

Mentre stava per scendere le scale lo fermai e gli diedi un bacio sulla guancia.

" Grazie per avermi aiutato con algebra." Gli sussurrai all'orecchio.

"Non c'è di che." Disse lui sorridendo.

Lo accompagnai alla porta e lo salutai con la mano.

Stavo facendo grandi progressi. Molto grandi. In quel momento realizzai il tutto.

Lo avevo appena baciato su una guancia. 

Chiamai subito Scott. Era tutto molto preoccupante. 

La strada più facile non è sempre la miglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora