Marie seguì il ragazzo con lo sguardo prima di appoggiarsi su di me sospirando.
<Ti stava infastidendo vero?>
<Grazie per essere venuta qua>
Le dissi prima di appoggiarmi al divano esausta. Improvvisamente ero di nuovo triste, non mi interessava neanche più giocare.
<Io vado a casa, non ho più voglia di giocare>
Dissi infine alzandomi. Gli altri si voltarono a guardarmi, Devon fece finta di nulla, meglio così. Bob mi squadrò prima di avvicinarsi.
<No Bob sto bene>
Lo fermai in precedenza. Marie mi affiancò prima di recuperare la sua giacca.
<Vengo con te>
Affermò sotto lo sguardo di tutti.
<Ci vediamo domani allora>
Li salutai uno per uno, Devon compreso per non creare ulteriore confusione. Quando lo abbracciai sentii una strana sensazione, non mi piaceva per niente.
<Stai bene?>
Domandò Liz mentre mi stringeva a sé, annuii vigorosamente e sorrisi a tutti prima di uscire da quella casa assieme a Marie. Nessuna delle due parlò subito, scendemmo in ascensore in silenzio e solo quando salimmo in macchina il silenzio si ruppe.
<È un verme, e dobbiamo dirlo agli altri>
<Marie lascia stare! Va bene così>
Stava per rispondere quando mi arrivò una chiamata, erano le 2. Era Alycia. Risposi col bluetooth della macchina.
"Eli? Scusami per l'ora tarda, ma è tutta la sera che ci penso. Che è successo con Devon?"
"È un verme!"
Esclamò arrabbiata Marie.
<Smettila>
Bisbigliai innervosita.
"Ciao Marie"
Il tono di Alycia era teso.
"Aly non è successo nulla, va tutto bene"
"Perché mi tieni le cose nascoste?"
<Diglielo!>
<Smettila Marie!>
Lei sbuffò infastidita e si voltò dall'altra parte, abbassando il finestrino.
"Eli che è successo?"
"Mi ha fatto delle avance Devon, un po' troppo insistenti"
Ammisi infine.
"Non mi è mai piaciuto...come ti senti?"
"Sto bene, davvero non devi preoccuparti"
"Ora devo andare, ci sentiamo. Ciao Eli, ciao Marie"
Staccò la chiamata ed io rimasi con un vuoto. Marie si voltò a guardarmi.
<Che stronza>
<Non dire così...>
Borbottai innervosita dalla situazione, cosa mi aspettavo? Ero contenta si fosse preoccupata per me. Ma non poteva farci nulla, non doveva dire altro.
<Lo sai che ho ragione>
Non le risposi.
<Dormi da me?>
Domandai.
Erano passate più di due settimane dal giorno in cui Alycia era partita. Non ci sentivamo da quella sera, non rispondeva alle mie chiamate per cui avevo smesso di provarci.