Capitolo 3

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◆5 giorni dopo◆

Era sveglio da sei ore ormai e ancora continuava a pensarci.

Pensava al suo cappellino. All'arancione della sua maglietta, sulla quale aveva cucito delle piccole toppe verdi e rosse. Alle sue manine. Ai suoi occhietti. Al suo sorriso. E pensava che davvero, forse, non era matto. Davvero, forse, Louis esisteva. Davvero, forse, sarebbe tornato.

Lo sperava.

Quando ne parlò con Zayn si sentì talmente stupido che, il giorno dopo, gli disse che doveva trovare un motivo per scopare. E non ne aveva trovati altri al di fuori della sua perdita di ragione. Probabilmente il ragazzo l'aveva dimenticato. Louis, invece, gli aveva fatto una ramanzina: non doveva dire a nessuno della sua presenza, non una parola. Strillava con la sua vocina acuta, facendo spesso ridacchiare Harry.

Avrebbe aspettato tutto il giorno il momento in cui il folletto avrebbe bussato alla finestra della sua cucina chiedendogli di farlo entrare. Così erano dimasti d'accordo: Louis avrebbe dovuto bussare tre volte piano e una velocemente.

Eccolo.

Harry alzò lo sguardo dal suo libro alla finestra.

Louis era lì, sorridente come sempre, e continuava a bussare ripetutamente seguendo lo stesso ritmo.

Si alzò e gli aprì la finestra.

"Ciao." Lo salutò Louis.

"Hei. Come stai oggi? Vuoi del the?"

"Sì. Grazie. Ai frutti di bosco, se ce l'hai." Rispose.

"Subito." Harry prese la teiera e ci versò dell'acqua. "Sei l'unico che vuole il mio the, quando vieni a trovarmi." Ridacchiò. Mise a scaldare sul fuoco la teiera piena d'acqua. Mentre aspettava che bollisse, si avvicinò a Louis, seduto a gambe incrociate sul bancone della cucina.

"Questa sera inizia l'estate." Gli disse l'elfo mentre si toglieva le scarpette.

"Già.." Sorrise. Amava l'estate quanto il suo giardino. Gli piaceva il caldo. Gli piacevano i pantaloncini corti. I costumi da bagno. I ragazzi in pantaloncini corti o costume da bagno.

"E sai cosa succede, durante la notte tra la primavera e l'estate?" Chiese guardandolo negli occhi.

Harry scosse la testa.

"Si fondono."

"Si... Fondono?"

Louis annuì. "Si fondono. Primavera ed Estate."

Harry non capiva. "E quindi?"

"Voglio fartelo vedere." Rispose Louis.

"Mmh..." Harry versò il tè in una tazza. Poi si guardò intorno.

"Ho la mia borraccia!!" Esclamò il piccolo aprendo lo zainetto e prendendo la sua bottiglietta.

Harry sorrise e l'afferò. Era piccola. Molto piccola.

"Non riesco nemmeno a tenerla in mano." Ridacchiò.

"Beh, guardati. Sei gigante. Sei persino troppo grande per essere un essere umano, dio." Rispose Louis ridendo.

"Okay, hai vinto." Harry riuscì a riempire piano piano la borraccia di Louis. Gliela porse e lo guardò soffiarci sopra e bere a piccoli sorsi.

"Voglio fartelo vedere." Ripetè poi, asciugandosi le labbra con il polso.

Harry scosse la testa. "Io non..."

"Basta che ti fidi di me."

"Mi fido di te."

Louis lo guardò sbilenco, accennando un sorriso ironico.

Il riccio sbuffò. "Okay, magari non mi fido di te come mi fido di Zayn..." Louis, udendo quel nome, grugnì alzando gli occhi al cielo. Evidentemente non lo sopportava. "Ma posso provare." Continuò Harry.

"Potresti provare."

Annuì, portando le mani dietro la schiena.

"Questa sera vorrei che tu venissi a vedere il Solstizio con me."

Un sorriso sbucò spontaneo sulle labbra di Harry che rispose "Okay, Louis." in un sussurro. Si avvicinò e gli passò un mezzo biscotto.

"Che ore sono?" Chiese Louis afferrandolo. "Grazie."

Harry guardò l'orologio al suo polso. "Le sedici e quaranta."

Louis annuì e addentò il biscottino che si sbriciolò, facendo cadere le briciole sulle sue  gambe e sulla maglia. "È tra poche ore."

"Quante?"

Louis contò sulle sue piccole dita. "Otto!" Affermò.

"Poooche!!" Rise Harry.

Louis lo guardò sorridendo dolcemente. "Harry. Stasera è il mio compleanno."

Il ragazzo smise di ridere e lo guardò.

"Oh, Louis! Avresti dovuto dirmelo prima! Ti avrei fatto un regalo bellissimo!!" Disse agitato portandosi le mani ai capelli.

Il piccolo elfo ridacchiò. "Harry, tranquillo. Non serve. Noi non ci facciamo i regali."

"Noi?"

Annuì vigorosamente. "Dopo li vedrai."

Harry lo guardò sorridendo. "Quanti anni hai, Lou?"

"Stasera faccio un anno! Un anno nel tuo giardino, Harry!!" Rispose eccitato.

"Solo?" Harry era incredulo. Sembrava tipo... Un mini adulto!

"Sì. L'estate scorsa sono... Sbocciato." Sorrise scollando le spalle.

"E come?"

Louis ci pensò un po'. "Quando un bambino sogna per la prima volta. Il primo sogno di un bimbo è la nascita di uno spiritello... Fate, Elfi, Gnomi... Il mio sogno si chiamava Jonas. Era un bimbo molto piccolo. Aveva gli occhi azzuri e un nasino delicato. Come me"

"Cosa sognano i bimbi?" Harry era curioso come non mai. Più di quando la mamma gli aveva raccontato come nascono i bambini. La famosa cicogna.

"Cose belle. Sognano... Le cose belle che hanno fatto durante la giornata."

"Quindi. Se uno spiritello nasce da un sogno... È un sogno?"

Louis annuì, felice e soddisfatto per aver fatto capire ad un essere umano quella cosa complicata.

"E tu che cosa sei?" Chiese Harry avvicinandosì.

Louis sorrise.

"Sono il sorriso della Mamma e del Papà."

Tiny||LarryStylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora