Capitolo 8

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Cesare arcuò la schiena sospirando sentendo le labbra di Dario scorrere lungo il proprio corpo nudo.

«Dario, ti prego» lo implorò Cesare, senza neanche sapere cosa volesse davvero.

«Mi è mancato ogni centimetro del tuo corpo» sospirò Dario vicino all'orecchio dell'altro provocandogli un brivido di piacere.
L'attenzione di entrambi fu catturata dal rumore di una porta.

«Ehi, dovevate aspettarmi. Volete divertirvi senza di me?» chiese Nicolas spogliandosi e avvicinandosi al bordo del letto.

Dario lo prese per una mano e lo tirò addosso a sé «Non lo faremmo mai, ci stavamo soltanto scaldando per te».

Mentre Cesare accarezzava il più piccolo sulle spalle e i bicipiti, per poi scendere verso tra le scapole e raggiungere lentamente i glutei sodi, Dario scendeva con la mano per chiuderla intorno al sesso di Nicolas.

«Questo bel culettino deve essere preparato» disse Cesare posizionando il suo viso davanti il sedere di Nicolas.

«Facciamo che ti aiuto anche io» fu la risposta di Dario, che posizionò i polpastrelli sulle natiche e le allargò, provocando un sospiro in Nicolas.

Cesare con le dita inumidite andò a stuzzicargli la stretta fessura.
Dario si sedette per permettere a Nicolas di prendere il suo membro in bocca e quest'ultimo iniziò a succhiarlo, facendolo indurire sempre di più.
Cesare avvicinò le labbra al suo buchino, vi soffiò e il cerchietto di muscoli di contrasse eccitato, pronto ad accogliere la lingua umida che lo penetrò.
Poco dopo Cesare e Dario si diedero il cambio. Dario tirò Nicolas ai piedi del letto e lo fece sdraiare sulla schiena, piegandosi poi su di lui e penetrandolo guardandolo dritto negli occhi.

«Cazzo se mi eri mancato» ringhiò Dario.
Nicolas arcuò la schiena aggrappandosi alle sue spalle e prendendo in bocca il pene di Cesare, che nel frattempo si era avvicinato ai due ragazzi.

«A me siete mancati voi due, i vostri gemiti, siete così fottutamente sexy» sospirò Cesare sulle labbra di Dario.
Dario si abbassò sulla bocca di Cesare e fagocitò i suoi gemiti, mentre si muoveva dentro il più piccolo, possedendolo con passione.

I tre corpi presero subito un ritmo armonioso.
Dario affondò con più decisione e questo fece emettere un gemito più forte a Nicolas, che dovette lasciare il pene di Cesare, il quale lo baciò lentamente e si spostò a cavalcioni sopra di lui e gli penetrò di nuovo la bocca appoggiandosi in avanti sulle braccia tese.
Dario si sfilò da Nicolas e con un colpo secco penetrò Cesare, lasciandolo senza fiato.

«Cazzo» urlò dal piacere Cesare.

«Ti piace essere scopato, eh?» gli chiese Dario «cazzo quanto sei stretto» gli disse prima di mordergli la schiena.

Cesare, posseduto con vigore da uno e succhiato con passione dall'altro, iniziò a godere senza controllo e poco prima di venire si sfilò da Nicolas.
Dario, capendo la situazione, fece sdraiare il più piccolo su un fianco, tra di loro per poi penetrarlo, prima uno e poi l'altro, fino a farlo urlare di piacere.
I tre corpi erano giunti al limite e quasi contemporaneamente vennero: Dario e Cesario dentro Nicolas, quest'ultimo sul busto di uno dei due.

I minuti successivi furono silenziosi e immobili, nessuno aveva il coraggio di proferire parola.

«Cazzo» fu Dario il primo a parlare.

«Già, cazzo» ripeté Nicolas.

«È stato bello parlare, discussione interessante» osservò Cesare.

«A me è sembrato ti sia piaciuto un momento particolare della discussione» aggiunse Dario guardando Nicolas, che capì dove volesse andare a parare e non riuscì a trattenere un risolino.

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