IV

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La giornata era stata stupenda per Tancredi.

Alle lezioni era finalmente riuscito a fare quella cover che era stata sempre molto difficile da cantare per lui, Arisa e la coach si erano complimentate con lui e il pranzo era stato buonissimo, non mangiava così bene da tanto tempo cioè da quando aveva cominciato a prepararsi lui i pasti. Il pranzo era stato particolarmente buono perché cucinato da Luca che oramai si era arreso nel volerlo escludere. Davvero il riccio non aveva mai avuto una giornata così bella da quando era entrato.

Ma, perché purtroppo c'è sempre un ma, Maria lo aveva appena chiamato e gli aveva detto di andare nella sua camera. La voce della conduttrice non sembrava felice e il castano capì il motivo solo quando lei cominciò a parlare.

"Tancredi non so davvero come dirtelo, non penso ci siano delle parole giuste da utilizzare in questi casi."

"Cosa è successo? Ho danneggiato qualcos'altro? Non sono andato abbastanza bene alle prove?"

"No tranquillo non si tratta del programma, è tuo padre."

"Cosa gli è successo? Ti prego dimmelo, mi sto agitando."

"Stava andando al lavoro e una macchina lo ha colpito. L'incidente ha distrutto la macchina dell'altro uomo e l'ha ucciso. Tuo padre invece è in ospedale, non è in condizioni gravi ma i medici lo vogliono tenere sotto controllo per vedere se cambierà la situazione in questi giorni."

"Non posso andarlo a trovare all'ospedale. Vero?"

"No non puoi lo sai, se le condizioni saranno gravi potrei fare uno strappo alla regola ma per ora non sono in grado di fare nulla. Appena saprò qualcosa te lo dirò immediatamente. Vuoi parlarne?"

"No grazie vorrei solamente restare solo, grazie ancora Maria"

"Non c'è di che. Se vuoi anche solo compagnia sappi che ci sono"

"Grazie mille"

La chiamata si chiuse lasciando Tancredi distrutto. Non sapeva cosa fare, si sentiva inutile. Non riusciva a muoversi, non riusciva a fare nulla e rimase così per un giorno intero. Gli avevano lasciato una giornata per metabolizzare l'accaduto e per poi tornare a lavorare. La sera era stato da solo a piangere criticando ogni cosa che aveva fatto in tutti i suoi anni di vita. Era stato in una sorta di trance per almeno un giorno intero ma poi era arrivata l'ora di pranzo, quella in cui le telecamere non lo registravano, quella dove erano soli lui e Aka. Quest'ultimo stava preparando la sua pasta quando pensò che non vedeva il riccio da un giorno intero, tutti sapevano il motivo, la voce si era sparsa e ognuno a modo suo aveva provato a stare vicino a Tancredi, tranne lui. Non lo aveva sostenuto per due motivi: il primo era che il castano aveva esplicitamente chiesto a tutti di stargli lontano e il secondo era che non avrebbe saputo che fare e probabilmente avrebbe solo peggiorato la situazione.

Per quanto non gli stesse simpatico però non riusciva proprio a vederlo così, non mangiava da troppo e sarebbe svenuto se avesse continuato di questo passo, in quel momento capì cosa provava sua nonna quando non lo vedeva mangiare e questo fece nascere un sorrisino in lui. Istintivamente raddoppio le porzioni di tutto quello che stava cucinando, riempì i piatti li prese e busso alla porta della camera di Tancredi. Non ricevette nessuna risposta ma aprì comunque la porta, se stava dormendo avrebbe mangiato più tardi.

Certamente non si aspettava di vedere una massa di capelli ricci sopra il cuscino del letto e per un attimo non capì neanche cosa fosse. Poi collegò il cervello che molto probabilmente prima era partito per il Messico e si rese conto che il castano era disteso con la pancia verso il materasso del letto e il viso schiacciato sul cuscino, il tutto per coprire il rumore del pianto. Luca appoggiò immediatamente i piatti a terra e gli andò vicino. Non si aspettava niente voleva solamente vedere le condizioni del ragazzo e poi se ne sarebbe andato. Non sapeva proprio come avvicinarsi senza farlo chiudere a riccio in se stesso e peggiorare la situazione. Attaccò il letto vicino a quello di Tancredi a quello di quest'ultimo e ci si distese sopra. Stava osservando le braccia del ragazzo sopra cuscino, il suo fisico e i capelli, visto da fuori sarebbe sembrato uno psicopatico e si sentì così quando Tancredi con il viso distrutto dalle lacrime e dalla stanchezza si girò verso di lui. Sembrava quasi sorpreso nel vederlo e in effetti aveva ragione. Il castano non stava parlando, lo stava solo osservando e continuava a piangere.

Aka non pensava che la situazione potesse peggiorare ma si sbagliava.

"Sai mio padre è tutto per me. Non so cosa farei senza di lui, penso che sarei perso. È la persona che idolatro fin da piccolo, colui che mi ha sostenuto in ogni cosa che facevo e ora potrei perderlo" disse Tancredi tutto d'un fiato e non sapeva neanche lui perché lo avesse detto alla persona che lo odiava di più lì dentro, forse era solo stanco di trattenere tutti i pensieri e il dolore dentro di se.

"Ma le sue condizioni non erano stabili?"

"Sì ma se la situazione cambiasse? Se lo perdessi davvero? Per fare cosa poi? Per cercare di intraprendere una carriera in cui uno su mille ce la fa? Beh vinco il premio per l'intelligenza di quest'anno. Se fossi stato fuori forse potevo impedirlo, forse avrei potuto esserci io al suo posto e avrei potuto non metterlo in pericolo. Sono stupido, così stupido, cosa sto facendo qui? Sono solo un fallimento"

I pensieri del castano non erano davvero collegati ma in questo momento riusciva solo a vedere la parte negativa delle cose e questo non significa mai niente di buono infatti il suo respiro cominciò ad essere irregolare. Era aumentato a dismisura, non riusciva a trovare l'aria, non riusciva a respirare. Si mise velocemente seduto sul letto e Aka lo seguì perché si stava davvero cominciando a preoccupare, erano da soli, solo lui poteva aiutarlo. Tancredi intanto aveva cominciato a tremare, a respirare male e a sentirsi sempre più debole. Gli sembrava di essere vicino alla morte, forse era arrivato il suo momento. Era bloccato dal panico. Luca non sapeva davvero cosa fare. Lo vedeva troppo agitato, aveva capito che stava avendo un attacco di panico ma vedeva anche che il ragazzo aveva bisogno di spazio per respirare. Voleva solo stargli accanto ma non sapeva come. Lo fece sedere con le gambe verso la fine del letto e lui si mise davanti al castano. Voleva che lo guardasse così cercò di incontrare i suoi occhi.

"Allora tutto quello che ti sta accadendo non è niente di insormontabile. Tuo padre starà bene e tu lo sai benissimo che hai tutte le carte per essere quella persona su mille"

Finalmente Tancredi lo guardò negli occhi così Luca continuò a parlare.

"Ora però voglio che tu ti concentri su di me e che cominci a respirare come faccio io. Prendi un bel respirone e ora espira. Bravissimo vedi non è così complicato. Continua con me. Inspira. Espira. Inspira. Espira. Inspira. Espira. Esatto proprio così e poi ora se non chiedo troppo vorrei che pensassi a qualcosa che ti rende felice."

Per quanto Luca non sapesse minimamente cosa stava facendo aveva capito che a quanto pare stava funzionando perché Tancredi aveva cominciato a respirare più regolarmente fino a ritornare in una situazione stabile. Nessuno dei due disse una sola parola ma entrambi si distesero nei letti. Luca aveva deciso che per quel pomeriggio il letto di Alessandro sarebbe diventato suo. Poco dopo il riccio si addormentò stanco dalla giornata e dal panico che aveva provato . Il biondo invece prima di addormentarsi diede un bacio sulla guancia al castano oramai addormentato, forse pensando che così avrebbe dormito meglio. La sua antipatia in quel momento era svanita e tutto quello che sentiva era la sua preoccupazione scemare e trasformarsi in vergogna per quello che avevano condiviso

IMPORTANTE LEGGETE PER FAVORE SONO 2 COSE

1)Che ora preferite per l'uscita dei capitoli? La mattina? La sera? Il pomeriggio? boh ditemi voi

2)Allora per me questo capitolo sarà difficile da scrivere perché io soffro davvero di attacchi di panico e quando Tancredi ne aveva avuto uno mi era dispiaciuto molto perché so come ci si sente e ho quindi porterò questa tematica importante anche per sottolineare che non sono cose che si fanno per moda o altro, sono veri problemi. La frase prima è scritta al futuro perché per la prima volta ho scritto prima il mio commento della vera e propria storia. Spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno scrivendo il capitolo, non so se dovrei mettere il TW ma non vorrei rovinare tutto e far sapere il contenuto. So che questo capitolo è meno felice degli altri e anche molto più lungo ma spero che comunque vi piaccia e che possiate notare i cambiamenti dei personaggi, detto questo, come al solito commentate e lasciate una stellina se vi va❤️❤️.

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