27 Luglio - Ending 2

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Caro Xingqiu...

È da un po' che non scrivo su questo diario.
Le pagine sono piene delle tue scritte, della tua calligrafia ordinata in contrasto con i tuoi disegnini.
Eri abituato a scrivere, ma non l'avevi mai fatto per così tanto tempo.

Certo che oggi il sole è stato opprimente, avevo paura di sentirmi male.
Non che stia benissimo in questo momento.
O comunque negli ultimi tempi.

Questo diario mi suscita così tanti ricordi, è come se la mia mente si dividesse in due parti.
Alla prima piace ricordare i tuoi capelli morbidi, i tuoi occhi color del sole, le tue gelide mani, il tuo profumo, le tue guance rosee.

La seconda non vuole fare altro che fuggire da tutto ciò.
"Dimenticalo", suggerisce.
Ma sappiamo tutti che non ci riuscirei mai.
Un po' perché non riesco, un po' perché non voglio.

Tutti i momenti passati con te sembrano così lontani, anche se sono passati solo un paio di mesi.

Se solo non avessi cominciato a scrivere questo diario.

Perché pensavi fosse colpa tua?
Tu non hai fatto niente di male, in fondo.
Il tuo desiderio era anche mio, solo che io non l'avevo ancora realizzato.

Se solo non fossi stato così stupido.

Ti ricordi delle nostre chiacchierate notturne? Quelle in cui ci perdevamo quando ci accampavamo con il gruppo di Lumine, caratterizzate dai miei frequenti sbadigli e dalle tue risatine sommesse. Le consideravo uno spreco di energie, ma il pensiero di lasciarti a combattere da solo contro la tua più grande paura, l'insonnia, mi dava la forza per rimanere sveglio e continuare a farti sorridere.

Ricordi le giornate spensierate, quelle in cui mi trascinavi a vagare senza meta per il mondo? Non ti piaceva lavorare per troppo tempo, e le pause fra una giornata e l'altra erano sempre gradevoli con te.

Mi piaceva tenerti la mano.

Mi piaceva vederti di spalle, girarti ogni tanto e sorridermi dolcemente.

Mi piaceva vederti combattere. I tuoi movimenti erano fluidi e misurati, persino un bambino sarebbe riuscito a vedere gli anni di esperienza che accompagnavano te e la tua spada; i miei movimenti sono tanto rozzi a confronto, ma a te non importava.
"Sono differenti dal tuo comportamento, è come se spifferassero a tutti chi sei veramente", dicevi.

Se solo non avessi ignorato il tuo invito a fare pace.

Ricordi i pomeriggi in spedizione? Nonostante andassimo insieme, tornavamo sempre a mani vuote.
Eppure Lumine non ha mai rifiutato le nostre richieste sull'andare insieme.
Invidiavi gli sguardi che regalavo a lei, ma non sapevi che i migliori li riservavo solo per te.
E come avresti potuto? Ti osservavo quando non potevi accorgertene. Mentre non mi guardavi, mentre leggevi, mentre dormivi.

Ed era proprio mentre dormivi che non potevo fare a meno di guardarti.

Dopo le notti insonni, la mattina avevi qualche difficoltà ad alzarti, mentre io mi svegliavo sempre prima di te.
Il tuo viso era privo di preoccupazioni, era sereno. Non c'era nemmeno un segno del terrore della notte passata.

Ti trovavo sempre con le labbra lievemente schiuse.

Una volta le ho osservate per così tanto tempo che non ho potuto fare a meno di chiedermi che sensazione avrebbe dato posarle sulle mie.
Non potevo farlo, perché avrei dovuto?
La tentazione era troppa, però.

Mi sono limitato ad avvicinare una mano al tuo viso e passare un pollice su queste.
E mai come allora mi sono sentito tanto strano.
Erano così morbide, tiepide, sentivo il tuo respiro regolare mentre il mio si faceva sempre più discontinuo.
E ancora mi convincevo che tu non eri altro che uno fra i miei amici più intimi.

Se solo avessi capito cosa intendevi dire con quella semplice poesia.

Ti ricordi delle nostre vittorie? Nessuno dei miei obiettivi riusciva a farmi sentire realmente appagato se non raggiunti insieme a te. E allora sorridevo, ti guardavo e sussultavo dopo essermi reso conto dei tuoi abbracci a sorpresa.

Riuscivo a sentire il battito del tuo cuore.

E allora il mio si univa al tuo, in modo che entrambi potessero cantare la stessa melodia.

Ti ricordi delle nostre sconfitte?

Di tutte le volte in cui ti ho tirato su?

Ogni volta ti riducevi a combattere fino allo sfinimento.
Dicevi di non impegnarti abbastanza, le tue ferite erano una punizione per questo.
E utilizzavi queste scuse per appoggiarti a me quando tornavamo sulla strada per le nostre dimore.

Il più delle volte in cui ti trovavi in difficoltà era quando combattevamo a Dragonspine.
Non eri abituato al freddo, quindi cercavi ogni scusa per starmi vicino.
Era piacevole.
Ero confuso.

Se solo avessi visto oltre i fatti, quando hai continuato a rifiutarti di uscire dalla tua camera.

Ti ricordi di tutte le volte in cui ti sei preso gioco di me?
Non facevi altro che farmi innervosire, eppure mi preoccupavo quando non lo facevi.

Ti ricordi dei sussurri che ci scambiavamo quando non volevamo farci sentire dagli altri?
Quando ti avvicinavi al mio orecchio e bisbigliavi frasi confuse, molto spesso ambigue anche nel significato.
Così mi voltavo a guardarti con un'espressione perplessa, facendoti scoppiare a ridere.

Mi piaceva il suono della tua risata.
Ogni volta che la ascoltavo mi sentivo su un altro pianeta.

Se solo fossi arrivato qualche minuto prima, quel maledetto 8 Giugno.
Forse sarebbe bastato anche un solo secondo.

Se solo non fossi arrivato dall'entrata principale. Se solo avessi usato una scorciatoia.

Se solo non mi fossi intrattenuto con le guardie.

Se solo fossi salito per le scale più velocemente.

Se solo avessi aperto la porta prima.

Se solo non avessi urlato il tuo nome.

Se solo non ti avessi visto seduto sulla finestra.

Se solo non avessi sentito il tuo "scusami".

Se solo non mi fossi bloccato sull'uscio.

Se solo avessi completato la frase che stavo per dirti.

Se solo tu non avessi saltato.

𝐇𝐞𝐚𝐭𝐡𝐞𝐫 [Xingqiu x Chongyun]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora