Il modo in cui parlava quel ragazzo era incredibile.
Era come se avesse inalato un'intera boccetta di sciroppo di melassa, per cui le sue parole venivano fuori in maniera cadenzata e biascicata. Parlava in maniera così strascicata che Louis non aveva mai sentito così tanto il bisogno di anestetizzare qualcuno come in quel momento.
Il fatto era che a lui le parole piacevano, anzi le amava, e sentire qualcuno mancarle così tanto di rispetto, pronunciandole in quel modo così annoiato, con le labbra che si incurvavano ad ogni singola sillaba, era sinceramente un oltraggio per la lingua umana.
Il ragazzo era seduto sull'isola nel bel mezzo della cucina, circondato da ascoltatori molto attenti, e Louis pensò che quantomeno quel ragazzo avrebbe potuto interessarsi vagamente alle parole che uscivano dalla sua stessa bocca. Ma no. Al contrario, stava parlando nella maniera più umanamente lenta possibile, riempendo le parole con queste pause ridicole e affatto necessarie, e perdendo il filo del discorso in un modo che gli faceva venire la voglia di lanciargli addosso tutto il suo bicchiere di tè ghiacciato, per capire se così facendo, lo avrebbe scosso da quel torpore.
Probabilmente aveva bevuto un po' troppo.
La verità è che non stava nemmeno ascoltando quello che diceva. Se ne stava seduto sul ripiano nell'angolo lontano della cucina, una gamba incastrata sotto l'altra che penzolava sull'armadietto sotto di lui, e la testa poggiata in maniera per nulla comoda sul fianco del frigorifero. Non sapeva nemmeno a chi appartenesse quella fottuta casa. La cucina era gelata e la stanza in cui era stato prima altrettanto, e probabilmente era dovuto al fatto che un'ora prima aveva perso la sua giacca da qualche parte, ma comunque non aveva importanza.
Sarebbe voluto tornare nel suo appartamento di merda, per nascondersi sotto quindici strati di coperte e riempirsi lo stomaco di pizza. Se avesse saputo quanto quella festa sarebbe stata noiosa, di certo avrebbe opposto più resistenza prima di accettare di parteciparvi. E probabilmente avrebbe anche vinto, perché nonostante fosse minuto, i suoi amici sapevano che quando voleva, sapeva imporsi ed era quindi inutile insistere. Cosa che faceva sempre, perché data la sua altezza, doveva pur trovare un modo per combattere le sue battaglie.
Cosa poteva dire? Amava vincere.
Eppure, in quel momento gli sembrava di aver perso qualcosa. A parte la sua giacca o forse del tempo o ancora, ben ventiquattro anni della sua vita. Aveva sprecato l'opportunità di trascorrere una bella serata, comodo e rannicchiato su un cuscino del suo divano, al caldo, mentre fuori la neve falliva nel suo tentativo di raggiungerlo.
La neve non riusciva mai raggiungerlo.
Si passò un dito sul sopracciglio e sbatté il piede contro l'armadietto sotto di lui, legno contro legno. Aveva bisogno di nuove scarpe, ma erano mesi che non aveva soldi per comprarne. Le Vans rosso granata che stava indossando in quel momento, erano ormai sbiadite, ridotte quasi ad un colore marrone infangato, e i lacci – una volta bianchi – erano sfilacciati sulle punte.
Essere al verde non era così bello come lo si voleva far credere. Non aveva idea di come le persone nei libri e nei film povere fino al midollo, potessero in realtà girare il mondo e fare viaggi settimanali. Non ricordava molto del romanzo di Kerouac, On the Road, eppure in quel momento stava pensando proprio a quello e a come ci fosse narrata anche una parte sulla prostituzione. Non sapeva se sarebbe stato in grado di fare come in quel libro, sebbene ci fosse una parte sadica di lui che avrebbe voluto provarci, la parte di lui che amava vedere come le persone avrebbero reagito se spinte al limite.
Era come se ogni persona fosse identica all'altra, fino ad esplodere in direzioni diverse, come una sorta di petardo.
Ecco, avrebbe dovuto mettere su carta quel pensiero. Non lo fece, perché erano mesi che non sentiva l'ispirazione di scrivere, eppure avrebbe dovuto.
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Little Technicolor Things [Larry Stylinson || Italian Translation]
FanfictionLouis è uno scrittore squattrinato e laureato di recente. Tormentato dalla depressione e dall'ansia, vive a Londra quando incontra Harry, un artista che convive con un segreto e che ama dipingere tramonti e bellissimi ragazzi della California. Tutti...