Capitolo 2: This Reckless Planet Spins (Parte 2)

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Harry e Louis uscirono dalla porta d'ingresso immergendosi nella neve, e sebbene stesse cadendo in maniera più delicata, continuava comunque a ricoprire tutti gli angoli degli edifici.

''Questa cosa è così stupida!'' urlò Louis a gran fiato, proteggendosi dal gelo. Il cappuccio della giacca rossa che Harry aveva insistito che prendesse, gli rendeva difficile persino sentire il suo stesso respiro. Il vento era quasi sparito, ma era comunque gelido e umido e i loro piedi scivolavano di continuo sul pavimento.

Si ritrovò senza fiato quando Harry lo guardò con gli occhi che brillavano, come se avesse nascosto chissà quale segreto da qualche parte, i suoi capelli un totale disastro e... e gli stava sorridendo con un sorriso fatto di denti bianchissimi.

Il riccio quasi rovinò a terra dal troppo ridere, finché non mise le mani ai lati della bocca e inclinò la testa all'indietro.

''Louis Tomlinson è il ragazzo più stupido che esista!''

''Oi!'' Louis inciampò su di lui. Da una parte lo fece di proposito, e dall'altra perché scivolò sul marciapiede. A quel punto coprì la bocca di Harry con la sua mano e con la manica della giacca che era fin troppo grande per lui.

''Riesci a stare un po' zitto?'' lo rimproverò, cercando di sembrare il più serio possibile, anche se era consapevole di avere l'aspetto di un marshmallow. ''Ho una reputazione da mantenere, sai.''

Il castano riusciva a sentire il sorriso di Harry da sotto la mano e si aspettava quello che sarebbe accaduto prima ancora che il ragazzo tirasse fuori la lingua, leccando il materiale della sua giacca, così brontolò irritato, passando la mano sul viso dell'altro.

''È disgustoso, amico.''

Harry stava ancora sorridendo e sembrava un pezzo di inverno con gli occhi addolciti, le guance rosee e la pelle bianca come la neve.

''Tu sei disgustoso,'' replicò, per poi sorridere di una risata leggera e vivace.

Louis avrebbe voluto immergere la faccia nella neve e restare lì per sempre. Avrebbe voluto sciogliersi con l'arrivo del sole.

Al contrario, si limitò ad alzare gli occhi al cielo e a spintonare il petto di Harry per allontanare quel ragazzo gigante da lui.

''È la peggiore controrisposta che abbia mai sentito. Sono sinceramente deluso da te, ricciolino.''

Harry si limitò a sorridere.

''Come ti pare,'' disse il ragazzo, accompagnando le parole con quella sua risata, per poi strattonargli il braccio e aggiungere: ''Dai. Voglio trovare una buona posizione per guardare i fuochi d'artificio.''

Il castano restò un paio di passi dietro di lui, sul marciapiede bagnato dalla neve, limitandosi a guardarlo inciampare su quelle gambe lente e tremolanti. Sembrava la pennellata di un dipinto, pensò, lì così visibilmente in contrasto con l'inverno pallido a fare da sottofondo. O forse assomigliava più ad una macchia di pastello Crayola, di color rosa, con quei capelli arricciati, il cappotto che svolazzava e la neve che gli ricopriva la schiena e le spalle, smussando tutti gli angoli del suo corpo.

Harry si muoveva con una sorta di grazia impacciata, come fosse abituato al modo in cui i suoi arti non collaborassero e avesse imparato ad accettarlo, e quel pensiero portò Louis a sorridere nonostante cercasse di nasconderlo.

''Vieni?'' Il sorriso di Harry arrivò poco dopo, immenso e raggiante, con la testa piegata di lato, spinto dalla curiosità, e Louis capì troppo tardi che lo stava fissando. ''Non sei costretto. Puoi anche restare lì e guardarmi mentre mi allontano. Sono sicuro sia una visuale migliore persino dei fuochi d'artificio.'' Così dicendo, fece qualche altro passo lontano da lui, camminando all'indietro con disinvoltura, con quei fianchi magri che ondeggiavano, giusto per provare il suo punto.

Little Technicolor Things [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora