Extra 5 - Quando ci incontrammo

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Olive's POV

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Olive's POV

Apro gli occhi, trovandomi sdraiata nel mio letto, ma la stanza è satura di uno strano fumo colorato, cosa che mi lascia perplessa e disorientata; in tutto questo, per di più, Hayden non è insieme a me nel letto, ma chissà dove.
Mi metto a sedere, certa di trovare un qualche bigliettino sulla misteriosa sparizione del mio fidanzato e, infatti, la trovo poco dopo sul suo cuscino: un bigliettino piegato ad arte a forma di aeroplanino con il mio nome scritto a penna e una rosa strappata dal nostro cortile poggiata al di sotto. Sorrido, ricordando momenti non troppo felici che io e lui abbiamo condiviso e il suo modo di cercarmi tramite questi origami, poi disfo le pieghe e stiro un po' il foglio rosso, leggendo le parole che l'uomo che amo ha inciso sopra.
"Buongiorno amore mio, spero di tornare per quando ti sarai svegliata, ma se così non fosse, non preoccuparti: sono andato a fare una corsetta per mantenermi un po' in forma."
Il sorriso si allarga sul mio viso, mentre immagini del mio ragazzo che rientra sudato dalla sua corsa in casa mi fa scaldare il viso più di quanto faccia il sole che filtra dalle finestre libere di ogni tendaggio.

Entro in bagno, lavandomi e vestendomi per un'altra giornata di lavoro assieme al mio socio e amico, Thomas, ma quando apro la porta di casa, rimango spiazzata da ciò che vedo oltre la soglia della mia casa: la città che si staglia davanti ai miei occhi non è la mia città natale, non è San Diego.
"Ma, quindi, dove sono finita?" penso, mentre metto il primo piede fuori dalla porta e lasciandomi avvolgere dall'atmosfera rilassata e pulita di quella città sconosciuta nella quale sembro essere capitata.

La luce del mattino cerca di far capolino oltre le tende nere ben chiuse sulla finestra e i pochi raggi solari che riescono a filtrare infastidiscono la ragazza intenta a vincere l'ennesima partita di un videogioco; così, pochi secondi dopo, la pa...

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La luce del mattino cerca di far capolino oltre le tende nere ben chiuse sulla finestra e i pochi raggi solari che riescono a filtrare infastidiscono la ragazza intenta a vincere l'ennesima partita di un videogioco; così, pochi secondi dopo, la partita termina con la vittoria della castana ed ella può alzarsi e uscire di casa.
Nonostante tutto, non riesce più a rimanere in quella stanza troppo a lungo senza sentire nuovamente le stesse emozioni e la stessa ansia di quando è morta.
Il sole sulla sua testa sembra volerla bruciare, nonostante non sia ancora all'apice della sua forza, così la ragazza velocizza i suoi passi, cercando di rimanere il più possibile all'ombra, finché, quasi casualmente, non si scontra con un'altra castana che pare osservarsi intorno spaesata.
Una turista vuol dire un succulento pranzo per me.
La vampira in incognito ghigna mentre il sedere cozza con l'asfalto duro e, successivamente, chiude gli occhi per simulare la confusione dettata dalla caduta e, quando li riapre, l'avvocatessa è già in piedi a tenderle una mano per poterla aiutare a rialzarsi.
«Scusami, è colpa mia: sono un po' distratta.»
La risata dell'ex cheerleader dimostra la sua ansia e il suo nervosismo, come se avvertisse il pericolo sulla propria pelle, cosa che fa venire i brividi di piacere alla vampira, la quale non vede l'ora di poter assaporare quel sangue.
«E prima che tu possa dire qualcosa, so che può sembrare una frase fatta, ma la mia situazione è un po' differente da quelle delle altre persone.»
Sono parole che, in teoria, non dovrebbero far scattare niente in una persona, soprattutto se chi le pronuncia è uno sconosciuto, eppure, Sandra rimane con la mano stretta in quella dell'altra ragazza, come se il contatto che c'è tra di loro e le sue parole le avessero smosso qualcosa dentro.
«Ti va di entrare in un bar e di parlarmene?»
Sandra si pente delle parole nel momento stesso in cui le ha pronunciate, ma non è riuscita a bloccarle in gola per colpa di uno stupido istinto, come se sentisse che quella ragazza facesse parte di lei.
Dopo essersi guardata attorno, come per vedere di non essere seguita, Olive punta i suoi occhi scuri in quelli simili di Sandra, ora in piedi di fronte a lei, e annuisce in silenzio.

Come una goccia d'acqua su un incendio [VERSIONE DEMO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora