Dentro Il Mio Cuore

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Era arrivato finalmente il fatidico giorno di Natale, e con lui il giorno in cui avremmo detto a tutti della gravidanza di Elena. Avevamo un piano prestabilito, l'avremmo detto dopo l'apertura dei regali di Natale. Doveva essere tutto perfetto. L'unica cosa che dovevo mandare giù era la presenza del Dottor Stefan Salvatore e consorte. La sua presenza mandava in tilt mio cervello, anche se erano passati tanti anni, avevo ancora paura del fascino del nostro caro dottorino, e l'influenza che poteva avere su Elena. Mi ripetevo di stare calmo, e di non fare cavolate, dovevo trattenermi, dovevo farlo per lei. Anche se dentro il mio cuore c'era ancora questo tarlo, che mordeva il mio cuore senza darmi pace. Diedi un ultimo sguardo al mio viso toccandomi la mascella appena rasata davanti allo specchio della toilette del bagno, e al mio look da cenone di Natale, camicia blu senza cravatta con gilet in lana grigio e pantaloni blu  e scarpe stringate nere. 

- Damon sei pronto? -  chiese Elena entrando in bagno. Lei era stupenda come sempre,  capelli lisci che le cadevano perfettamente sul vestito a maniche lunghe rosso porpora con scollo a v, autoreggenti neri richiesti esplicitamente dal sottoscritto, scarpe nere tacco dodici e rossetto del colore del vestito.

- Sì, sono pronto...- risposi girandomi verso di lei mentre si stava abbottonando l'orecchino di perla

- Damon, potresti avere meno entusiasmo? Così si vede troppo! - 

- Lo sai che sono l'anima della festa! - risposi sorridendo falsamente

- Damon... - 

- Cercherò di non ucciderò nessuno! - 

- Damon! - 

- Ok, ok... sarò il fratello maggiore perfetto, quello che tutti sognano! - 

- Damon, per favore, non voglio che tu sia perfetto con gli altri, tu sei già perfetto per me...- 

Mi avvicinai a lei stringendole i fianchi, e sorridendo accentuando la fossetta di destra poggiai le mie labbra sulle sue accarezzandole la guancia di sinistra con il pollice. Riusciva sempre a farmi capitolare, qualsiasi cosa lei dicesse

- Papà guarda sono una principessa bellissima! - disse Dominique entrando nella stanza facendo una piroetta con il suo vestito rosso in velluto

- È vero amore mio, sei bellissima! -  le dissi sorridendole

- Mamma posso mettere il fiocco rosso? - 

- Certo, andiamo a metterlo! - rispose Elena prendendo la mano della piccola, e dandomi un bacio a stampo si allontanò con lei 

Nello stesso momento entrò anche Deva con il broncio

- Papà questo vestito non mi piace...- disse toccando la gonna scozzese rossa.

- Come mai? Ti sta d'incanto! - dissi mettendomi le mani in tasca

- Io non sono bella come Dominique...- 

- Amore, ma cosa dici, sei bellissima! - affermai accarezzandole la guancia - E poi lo sai che sei la mia preferita...per te ho lottato con le unghie e con i denti...adesso mi fai un sorriso? - le dissi sorridendo a mia volta

Finalmente sorrise anche lei, aveva lo stesso meraviglioso sorriso di Elena anche se mi somigliava molto

Scesi giù dove Elena ci aspettava con i cappotti in mano. Infilai il cappotto nero con la sciarpa grigia ed uscimmo tutti dalla porta di casa.

Oltrepassammo l'altra parte della carreggiata corredo essendo già in ritardo. Arrivati davanti alla porta feci suonare ripetutamente il campanello a Dominique, a lei piaceva tanto sfondarlo ma non potevo dire la stessa cosa di mio padre,  infatti aprì la porta già bello allegro.

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