Sussurri

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- Stagisti del cazzo! - ripetevo ormai quelle tre parole da più di un'ora davanti al computer. Come al solito erano uscite cose immonde dalle loro menti, e come al solito il sottoscritto doveva salvare la situazione.

Avevo già perso un sacco di tempo in ufficio, quasi litigando con mio suocero. Lui non voleva capire che io stavo sclerando, e io non volevo capire che gli stagisti erano i fantomatici avvocati del futuro. Come ormai mi ripeteva tutti i santi giorni. 

Mi ero subito precipitato nello studio, dopo aver cenato velocemente. Non avevo neanche tanta fame, avevo ingurgitato tutto senza neanche masticare sotto gli occhi inteoragtivi di Elena. Sapevo che stavo togliendo dei momenti a lei e alle bambine, ma dovevo finire al più presto possibile. Non mi ero neanche cambiato, e la mia mise notturna,  pantalone nero del vestito, la camicia bianca con risvolti sulle maniche accompagnati dagli occhiali da nerd,  facevano di me il tipico avvocato in notturna. Ero sommerso dalle scartoffie e dalle email che dovevo inviare. Fissavo il computer cercando di capire come muovermi quando vidi la sua figura davanti alla porta.

- Non hai ancora finito? - Chiese Elena sospirando a braccia conserte davanti alla porta.

Indossava un mega pigiamone a forma di unicorno regalatole da mia madre per Natale con annesse pantofole rosa. Miranda lo aveva ribattezzato il pigiama anti- Damon, convinte che con quel pigiama non trovassi Elena attraente. Povere illuse. 

-  Si, e ne avrò ancora per qualche ora! Grazie a quei cazzoni, ma soprattutto uno in particolare! -  dissi sempre più adirato per la situazione paradossale che stavo vivendo.

Si avvicinò a me lentamente e oltrepassando la scrivania  appoggiò le sue mani sulle mie spalle iniziando a massaggiarle. Drizzai la schiena a quel tocco e muovendo il collo a destra e poi a sinistra cercai di districare la matassa si nervi che si erano accavallati in quelle due ore. Lei aveva un tocco magico anche in questo.

- Perché non vieni a letto? Sei un fascio di nervi...- 

- Elena...vorrei tanto...ma devo finire, altrimenti domani in ufficio ci sarà un omicidio...e ti posso anticipare che non sarà il mio...- 

- Ok...ok...allora vado a letto...-  disse sconsolata baciandomi tra i capelli. Forse aveva altri piani per la serata ma aimè non lo avrei mai scoperto. 

 Ricambiai baciandole il dorso della mano che stazionava ancora sulla mia spalla, Dio quando quanto mi piaceva la sua pelle vellutata, era proprio una droga.

La vidi allontanarsi piano, anche con il pigiamone della nonna aveva il suo perché. Le guardai un attimo il sedere grattandomi quel poco di barbetta che era cresciuta, ed una voce dentro di me gridava per raggiungerla al più presto. Scacciai l'idea immediatamente guardando ancora il mucchio di carte e scartoffie che erano poggiate sulla mia scrivania, e pensando quel coglione di Lucas. Non mi era mai capitato che un coglione come lui si sovrapponesse tra me ed Elena, anzi per dirla tutta non era mai successo. Lui aveva raggiunto il primato di stagista del cazzo per eccellenza. Sfregai gli occhi stanchi con forza, per poi sbuffare guardando il computer, quando sentii di nuovo una presenza davanti alla porta. Senza neanche alzare lo sguardo dissi.

- Elena non sei ancora a letto? - Chiesi spostando uno dei due fogli che avevo tra le mani, quando finalmente alzai lo sguardo verso di lei lasciandomi interdetto

Prese l'iPad e poggiandolo sul mobile vicino all'entrata premette play -  Earned It - The Weeknd

Indossava un body nero in pizzo completamente trasparente  con spalline così sottili da diventare un tutt'uno con il suo corpo perfetto. Le sue cosce erano fasciate da quelle autoreggenti che ormai facevano parte del repertorio Damon. Sapevo che comprare quel tipo di intimo un giorno avrebbe dato i suoi frutti, era uno di quelli che avevo scelto personalmente in uno dei miei acquisti sfrenati. Le stava d'incanto, e non lasciava proprio niente all'imaginazione. Poggiai gli occhiali sulla scrivania deglutendo a fatica e appoggiandomi allo schienale  della poltrona aspettai la sua mossa Incrociando le dita fra loro.

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