La Perfezione Dell'Amore

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Lo guardavo dormire da più di venti minuti, e in quei venti minuti avevo sperato con tutte le mie forze che non aprisse i suoi occhietti marroni come i miei un'altra volta. Durante tutta la gravidanza, mi ero sempre chiesta come potessero essere i suoi occhi ed il suo carattere. Avevo pensato proprio a tutto, tranne ad una cosa, una piccola cosa era sfuggita alla mia minuziosa ricerca: il fatto che somigliasse caratterialmente a Damon da piccolo. Deva e Dominique erano state delle bambine buone e tranquille e, le notti erano passate tutte tra le braccia di morfeo. Anche Dominique, pur avendo il temperamento irruento del padre, era sempre stata tranquilla durante i primi anni di vita.

Ma lui, lui era diverso.

Lo era già il giorno della sua nascita: due e mezza della notte e una dilatazione che tardava ad arrivare. Passai tutta la notte ad imprecare contro Damon minacciandolo. Un solo pensiero aleggiava nella mia mente " lui non doveva più avvicinarsi a me, ne sfiorarmi nella maniera più assoluta" .

Una delle infermiere si avvicinò a noi sorridendo e dando una pacca sulla spalla di Damon gli sussurrò

«Dicono tutte così! », lui sorrise. un sorriso amaro che ricorderò per sempre. All'improvviso il suo viso si incupì in una smorfia di vera paura. Non mi aveva mai vista in quelle condizioni, e le parole dell'infermiera non lo aiutarono ad autoconvincersi del contrario.

E così, dopo ore di travaglio, arrivò tra le nostre braccia un piccolo fagottino d'amore. Lui era praticamente me, e Damon ci aveva azzeccato come sempre. Lo baciai contenta, guardandolo negli occhi. Finalmente potevamo goderci nostro figlio e la nostra famiglia al completo. Ma Derek, aveva altri piani per noi. Dormiva di giorno e stava sveglio di notte.

Entrai in camera da letto quasi strisciando, ero veramente stanca e con un cerchio alla testa. Massaggiai un po' la nuca chiudendo gli occhi e mi sdraiai sul letto. Quel morbido cuscino fu come un dolce richiamo, la terra promessa. Lo strinsi forte a me immergendoci totalmente il viso beandomi di quel momento tanto agognato.

Stavo per abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, quando sentii entrare tra le lenzuola Damon. Le sue mani caparbie e vigorose, piano piano si insinuarono sotto la mia sottoveste accarezzando il mio seno.

« Damon... non è serata... », dissi con voce stanca stringendo più il cuscino a me.

« Magari un po' di coccole,sono quello che ci vuole... », ripose avvicinando le sue labbra al mio collo lasciandoci tanti piccoli baci.

« Damon sono stanca! », gridai alzandomi di scatto. « Il bambino non mi dà tregua e in più devo badare anche alle bambine! Per non parlare del mio lavoro, che ormai è andato a farsi friggere! », ero veramente esausta e il suo comportamento da menefreghista mi fece male.

« Ti faccio rilassare io... », continuò lui baciandomi il collo per poi scendere verso il mio seno stringendolo tra le sue mani.

« Damon! Mi hai ascoltata fino adesso? », chiesi incredula mentre lui scendeva verso il mio pube.

« Sì che ti ascolto... », le sue mani senza alcun indugio iniziarono a sfilare le mutandine facendomi ridere istericamente.

« No! Tu non stai ascoltando per niente! Non si risolve tutto con il sesso e tuoi istinti animaleschi! », dissi svincolandomi dalla sua presa guardandolo nera di rabbia.

« Cosa?! Istinti animaleschi?», esclamò sedendosi sulle sue ginocchia e, guardandomi perplesso continuo « Io non sono un'animale! E poi, io con te faccio l'amore non sesso mia cara signora Salvatore! », si alzò e andò verso il bagno indignato. « Adesso scusami, ma devo sfogare da solo i miei istinti animaleschi! »

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