Capitolo 10

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BRENDA MITCHELL

"Ti sei mai sentito come se ti trovassi in un mondo buio e non sapessi come uscirne?" Domandai a Calum.

Lui annuì. "Sembra strano, ma sei tu che devi decidere se affrontare il buio oppure continuare a vivere lì." Mi strinse la mano.

"Hai sempre il consiglio perfetto, e ancora non so spiegarmi come ci riesci." Sorrisi.

"Forse perché ho promesso di curare ogni tua insicurezza." Mormorò, per poi baciarmi.

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Anni e anni di dolore, accumulati per riversarsi contro di me in questo preciso momento. Mai e poi mai, nel corso della mia vita, mi sarei immaginata di vivere un attimo del genere. È come essere pugnalati. La persona davanti a me sta eliminando tutto ciò in cui ho cominciato da poco a credere, tutti i consigli preziosi che ho ricevuto e tutte le lezioni imparate.

Sbatto ripetutamente le palpebre, cercando di metabolizzare chi si trova davanti a me. Una persona orribile. Una persona che nessuno meriterebbe di avere al proprio fianco. Una persona che sta completamente mandando all'aria i miei piani. Anzi, la persona che ha totalmente distrutto la mia vita, quattordici anni fa, con una pistola.

"Madison." La mia voce è tremante, sento il cuore in gola. I suoi occhi azzurri mi fissano. Ai miei lati spuntano Katherine e Michael, che osservano incuriositi la donna di fronte a loro.

"Mamma, chi è questa donna?" Mi domanda Michael. I battiti del mio cuore aumentano, finché non sento la schiena aderire completamente al pavimento.

Quando riapro gli occhi, le prime persone che vedo sono i miei figli. Mi alzo leggermente, tranquillizzandoli.

"Katherine, Michael, Charlotte, andate di sopra. Brenda e io dobbiamo parlare con questa donna." Loro annuiscono confusi, salendo al piano di sopra.

Luke, tenendomi per un braccio, mi fa sedere sul divano, facendo accomodare Madison. "Fermo." Sbotto, indicando la donna di fronte a me. "Non voglio che lei metta piede in questa casa." La mia voce è convulsa, alterata.

"Brenda..." Prova a spiegare, ma ovviamente non la faccio parlare.

"Brenda cosa?" Urlo, in preda al nervoso. "Cosa vuoi spiegarmi?" In questo momento, vorrei tremendamente che qualcosa portasse via tutto il dolore che sto sentendo.

"Sono uscita di prigione." Mormora lei, e abbassa lo sguardo.

"Mi domando chi sia quel mostro che ti abbia dato la possibilità di redimerti." Le rivolgo uno sguardo disgustato.

"Devo spiegarti delle cose importanti..." Continua a parlare, e io ridacchio nervosamente, come se stessi impazzendo.

"Scusa?" Mi asciugo una lacrima. "Chi vuoi prendere in giro? Forse sembrerò pazza, ma tu mi hai rovinato la vita. Hai ucciso Calum. Hai ucciso il padre dei miei figli. Sei un mostro!" Le lacrime continuano incessantemente a scendere. Mi sembra di rivivere la notte in cui Calum è morto.

"Tu non sai quello che stai dicendo..." Afferma, mordendosi il labbro. Sta piangendo anche lei.

"E tu non ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto. Mi hai tolto la cosa più bella della mia vita. Come hai potuto, Madison? È solo colpa tua se Michael e Katherine non hanno mai potuto vedere il loro padre, ed è colpa tua se sono caduta in depressione." Sospiro. "Avevamo così tanti progetti. E tu hai distrutto ogni cosa." Continuo, sprezzante.

"Brenda..." Cerca di dire qualcosa, ma non le do il tempo.

"Vaffanculo, Madison. Esci da casa mia. Non voglio più rivederti." Mi siedo sul divano, afferrandomi la testa fra le mani.

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