Vuoto

5 1 0
                                    

Da bambina, ho sempre avuto tutto quello che volevo: giocattoli, vestiti, i miei cibi preferiti; ho sempre avuto tutte le attenzioni che volevo, anche dagli adulti quelli più severi e dai bambini più cattivi. Era così bello essere al centro dell’attenzione, sentivo il bisogno di sentirmi importante, di soddisfare ogni mio vizio, di farmi notare da chiunque passasse e se non ottenevo ciò che desideravo facevo passare le pene dell’inferno a tutti. Sapete come sono la maggior parte degli adulti in fondo: farebbero di tutto per far smettere di piangere i loro figli, inconsapevoli che li renderanno viziati.
Crescendo, però, ho iniziato ad essere incontentabile. Quel vuoto che avevo dentro iniziava ad ingrandirsi, ad essere insaziabile; la sensazione di tristezza e amarezza aumentava sempre di più e oltre a quelle non mi rimaneva più niente. Iniziai a chiudermi in me stessa, ad essere più riservata; le persone iniziarono a mettermi in secondo piano fino poi ad arrivare all’ultimo, non salutandomi nemmeno; e così smisi di aspettarmi qualcosa dagli altri, ma dentro di me continuavo a sperarci, che un giorno le persone mi notassero, per quello che la mia anima riservava.
Pensai che per riempire quel vuoto dovessi fare qualcosa che facesse stare bene gli altri, come ad esempio aiutare, supportare o consigliare, convincendomi che forse in questo modo avrei riempito quel vuoto con il sentirmi utile, oppure qualcuno mi avrebbe salvato da quell’abisso. Che povera illusa che ero: nessuno mi aiutò e aiutare le persone mi faceva sentire meglio con me stessa; lo facevo con piacere, ma non riempiva il mio vuoto.
Cominciai ad innamorarmi di chiunque: non mi importava dell’aspetto o del carattere, mi bastava solamente l’amore, il sentirmi amata da qualcuno, per colmare quel grande spazio dentro di me. Eppure, non mi accontentavo nemmeno di ciò: mi stancavo anche di ricevere dalle stesso persone il loro affetto, finivo per lasciarle, per andarmene o addirittura sparire dalle loro vite, cambiandole drasticamente. E quelle poche volte che provavo qualcosa per davvero, le persone mi abbandonavano, lasciandomi altre ferite profonde al cuore.
In quel momento mi resi conto che nella vita non ci possono essere dei lieti fine come nelle favole, arrendendomi di non poter mai riempire il mio pozzo profondo.

Scrivere e bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora