non so tenermi accanto le persone, so solo provacarli dolore; non so cosa voglia dire saper comunicare, il mio modo di parlare è uguale al silenzio tombale; non so cosa voglia dire esser felici, il mio stato di apatia è predominante; non so cosa voglia dire nascondersi, ma allo stesso tempo non so cosa voglia dire essere spontanei, in fondo anche se sono due concetti paralleli è completamente contrastanti, mi ritrovo sempre nel bel mezzo tra i due, come una candela tra due amanti; non so cosa voglia dire avere amici, conosco così tante persone che a volte penso siano lì con me per pena o per altre cose; non so cosa voglia dire amare, tendo ad esagerare ma allo stesso tempo a trascurare; non mi so controllare, finisco sempre per fare cazzate; non so cosa voglia dire accontentarsi, perché voglio sempre di più, ma allo stesso tempo, non apprezzo nemmeno quel di più; non so cosa voglia dire migliorarsi, rimango sempre ferma all'aspetto che mi ritrovo; non so cosa voglia dire calmarsi, inquieta e caotica agisco come tempesta, distruggendo ciò che ho attorno; non so cosa voglia dire studiare, ogni concetto che ho di fronte mi sembrano solamente lunghe parole interminabili inutili, che non mi porteranno a nulla; non so cosa voglia dire e come ci si sente ad essere la madre di uno sbaglio, di un qualcosa che non hai mai voluto, davvero, come cazzo ci si sente?; non so cosa voglia dire vivere, cos'è la vita? Come posso scoprirlo se la mia esistenza è vissuta continuamente in una stanza, una piccola stanza dove i miei demoni ogni fottuto giorno mi divorano. E infine, chi sono io? Un essere umano chiunque? O qualcuno di speciale? Perché continuo a scrivere dubbi o incertezze, se non so manco io il valido motivo di esse? Anzi, più che questo, perché mi demotivo sempre? Perché ho bisogno di sentirmi dagli altri attenzioni che non mi merito affatto? Perché le cerco? Perché dico che non sono capace di niente quando invece anche io ho delle qualità? Perché le mie emozioni cambiano da sensazioni forti a stati di apatia? Perché a volte mi sento come se fossi cresciuta troppo in fretta? O perché spesso mi sento così in colpa per cose in cui nemmeno mi so messa in mezzo? Perché il concetto di asociale viene spesso denigrato o sottovalutato? Perché la società ha dei canoni imposti? Perché la scuola deve essere così assillante? Perché ci insegnano cose inutili? Perché nessuno ha le palle di dire le cose come stanno? Perché ogni volta che sto male non lo dico a nessuno? Perché mi passa la voglia di fare le cose? Perché penso che tutti siano migliori di me? Perché continuo a cercare risposte in un foglio vuoto? Perché spero che un giorno le troverò? Perché continuo a scrivere? Perché?
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Scrivere e basta
Historia Cortaraccolta di storie e frasi che ho scritto, fine. (PS: si accettano critiche costruttive)