Nora spalancò le mani davanti a sé e in un istante si aprirono due portali dai contorni rossi da cui spirò un'aria calda e umida, dall'odore fruttato come quello di una foresta pluviale. Dal primo cerchio saltò fuori il babbuino con la pelliccia color porpora, dall'altro invece emerse un primate molto più grosso: un massiccio gorilla che in piedi avrebbe superato i due metri abbondanti. Le sue braccia imponenti erano ricoperte da un magnifico manto dorato e il muso severo era reso più minaccioso dal pelo rosso vivo che spiccava sotto gli occhi.
«E ora fermati, sei in arresto!» ordinò la ragazzina.
Ma le parole servivano a poco con un posseduto, infatti l'uomo si gettò subito all'attacco urlando e mulinando l'armédée. Le due scimmie non si fecero intimorire e si divisero: il babbuino saltò come una molla su albero mentre il gorilla avanzò, deciso a far valere tutto il suo fisico. L'hystricide sollevò la spada per colpire il nemico più grosso, ma subito la scimmia rossa si avventò su di lui, afferrandogli le mani nel tentativo di disarmarlo. Il posseduto riuscì a resistere, gridò e si dimenò fino a liberarsi del babbuino, a quel punto intervenne il gorilla che lo sollevò di peso e lo gettò a terra qualche metro più in là. L'uomo grugnì di dolore – il colpo era stato violento, ma non così tanto da causargli ferite gravi – e si rialzò: di certo all'armédée non importava se quel ladro provava dolore, lei voleva solo mangiare altra energia attraverso le ferite che poteva infliggere.
L'hystricide tornò alla carica, più feroce e determinato di prima. Schivò un attacco del babbuino e cercò di colpirlo, ma la scimmia saltò via e intervenne il gorilla. Lo spadaccino arretrò di un passo, due, poi scattò in un fendente: la lama dell'armédée raggiunse un braccio del primate e la pelliccia dorata si tinse di sangue, ma non si trattava di una ferita grave.
«Nora, devi stare attenta a quella spada.» si raccomandò Sehvenn.
«Lo so, maestro, ma tanto vinceremo lo stesso.»
Il ladro caricò di nuovo, instancabile, menando fendenti a tutta velocità. Le due scimmie si divisero ancora: il gorilla mantenne la posizione frontale mentre il babbuino aggirava l'avversario, cercando di prenderlo alle spalle. La strategia sembrò funzionare, ma durò poco: lo spadaccino schivò con una torsione l'imboscata dall'alto e colpì il babbuino, ferendolo seriamente al petto. La scimmia cadde a terra con un grido e indietreggiò barcollando sulle zampe posteriori, al che il posseduto la inseguì per darle il colpo di grazia. Il babbuino scoprì le zanne in un inutile gesto di minaccia, la lama si sollevò, ma il pugno del gorilla colse di sorpresa l'hystricide, spazzandolo via.
«Rafasa, tutto bene?»
La scimmia si diede una vigorosa scrollata e poi batté un pugno sul petto facendo un verso d'assenso.
I due famigli si riunirono per iniziare un nuovo round contro il posseduto, ma questa volta il ladro non li aggredì con furia cieca come in precedenza: si era rialzato e la lama dell'armédée si era accesa di una tetra luce verde; in particolare le rune, che prima erano appena visibili sul metallo lucido, ora stavano brillando minacciose, così come gli occhi del teschietto di rapace che pendeva dal pomo dell'arma.
L'hystricide sollevò il capo e i tre giovani evocatori non poterono non notare il cambiamento nei suoi occhi, ora completamente verdi, dalle sclere alle cornee: era cieco di follia. Con uno scatto fulmineo piombò all'attacco, scatenando una pioggia di fendenti che costrinse le due scimmie sulla difensiva. I famigli di Nora non riuscivano nemmeno a muoversi come volevano perché il loro aggressore tagliava loro ogni via di fuga, muovendosi a velocità impressionante grazie ai poteri dell'armédée.
Il babbuino e il gorilla lanciarono dei versi di rabbia e dolore ogni volta che la lama li colpiva, squarciando la pelle e risucchiando quantità sempre maggiori di energia. E più la spada si nutriva, più diventava forte: presto non sarebbero più stati in grado di fermare il posseduto.
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L'Erede degli Oblio [da revisionare]
FantasyNello stato di Hospea il tipo di magia più diffuso è quello degli evocatori, il cui potere si tramanda di generazione in generazione nei vari clan. Ogni clan ha i suoi animali caratteristici, e il suo prestigio è direttamente proporzionale alla forz...