V: Reptilians

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"Seokjin... Potreste dirmi perché gli elfi, per i rettiliani, sono pericolosi?" domandò timidamente, Taehyung.

"Per i rettiliani, molte cose sono pericolose. Più che altro c'è questa sottospecie di odio a causa di una guerra tra i tuoi e i nostri coetanei ben cento anni fa. Più che altro, i rettiliani hanno uno stereotipo che si basa, appunto, alla guerra. Le convinzioni attestate sugli elfi devono quindi essere intese come parte della cultura cristiana dei parlanti germanici e non semplicemente come reliquia della loro religione pre-cristiana, ovvero, il paganesimo. Dopo l'età medievale, la parola "elfo" tese a diventare meno comune in tutte le lingue, venendo sostituito da termini nativi alternativi come zwerc ("nano") in tedesco, huldra ("essere nascosto") nelle lingue scandinave o termini presi in prestito come fata. Cosa molto assurda visto che le fate sono un altro paio di maniche. Tuttavia, le credenze negli elfi persistettero nei primi periodi moderni, in particolare in Scozia e Scandinavia, dove gli elfi erano considerati persone magicamente potenti che vivono, di solito invisibili, al fianco delle comunità umane."

"Io non vedo nulla di così cattivo da odiarci..."

"Nonostante ciò, sono rimasti associati a malattie e minacce sessuali. Ad esempio, un certo numero di ballate moderne nelle isole britanniche e in Scandinavia, originate nell'età medievale, descrivono elfi che tentano di sedurre o rapire personaggi umani. Scioccando i bambini che vivono proprio lì.
Dalla prima età moderna in poi, gli elfi iniziarono ad essere prominenti nella letteratura e nell'arte delle élite istruite. Questi elfi letterari erano immaginati come piccoli esseri maliziosi, e il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare rappresenta uno sviluppo chiave di questa idea. Non so se ne hai mai sentito parlare."

"Questo autore lo conosco, me lo leggeva e parlava sempre mia madre quando io e Chun-Ja non riuscivamo a dormire. Adesso... Mi sento abbastanza tradito da egli. Anche se ora dovrebbe essere morto."

"In alcuni testi medici in inglese antico, gli elfi sembrerebbero essere considerati come una malattia infettiva derivata dalle ferite causate dalle frecce. Nel ventesimo secolo, gli studiosi sostenevano spesso che le tipiche malattie causate dagli elfi fossero derivate da un "elf-shot" (letteralmente "Tiro-elfo" ma traducibile come ''Colpo dell'elfo"), ma gli studi dagli anni '90 in poi suggeriscono che l'interpretazione, secondo la quale, gli elfi infliggessero malattie in questo modo potrebbe essere inesatta. Il dibattito sul significato di elf-shot è ancora in corso tra noi rettiliani.
Il nome elf-shot in realtà appare per la prima volta in un poema scozzese, "Rowlis Cursing", del 1500 circa, in cui "elf-shot" è elencato in una serie di maledizioni da infliggere a dei ladri di polli, per fartela facile delle sottospecie di ladri. Le informazioni più antiche che abbiamo, basate sulla leggenda norrena, ci indicano come gli Alfar (gli elfi in lingua scandinava) nacquero dai vermi che divorarono il cadavere di Ymir. Diciamo che era tutto un discorso di stereotipi e mezze verità."

"Io non so molto sulle mie origini ma vorrei saperlo. Però vorrei anche essere sicuro che non mi stiate mentendo o altro perché vorrei vedere con i miei occhi per crederci."

"la maggior parte delle volte queste cose sono tra i miti e le leggende. Sinceramente io sono del parere che, finché una persona, anche se è un elfo, vi rispetta, allora rispettate sempre il prossimo. Nonostante gli stereotipi."

"Che poi, se erano così tanto curiosi, perché secondo me gli stereotipi sono solamente curiosità e strane idee e film mentali, perché non ci venivano a trovare senza fare guerra?"

"Non ne sono molto sicuro su questa cosa ma se c'è una cosa che so, è che voi elfi siete molto bravi a mimetizzarvi nella natura. Anche perché nessuno sa se nelle vostre case, ovvero interni dei tronchi o caverne, ci fossero davvero delle prove che possono anche portare avanti questo discorso ma ormai, più di cento anni, direi anche di metterci una pietra sopra."

INNER CHILD: We could changeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora