𝐕. 𝐌𝐀𝐑𝐓𝐄 𝐅𝐀 𝐒𝐂𝐇𝐈𝐅𝐎 𝐂𝐎𝐍 𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐌𝐄

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CHAPTER FIVE

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CHAPTER FIVE


I LUDI NON INIZIARONO COSÌ male. Ma purtroppo — o per fortuna — finirono con una morta che ritornava in vita.

Chanel e Pranjal furono i primi ad andare in infermeria per fare i rifornimenti. Passarono dalle stalle, a recuperare la polvere di unicorno, utile per le ferite esterne e se diluito in acqua anche per la stanchezza. Portarono le loro scorte nell'infermeria provvisoria, al fronte che avevano costruito i loro compagni. Solitamente, nessuno riusciva mai a penetrare le loro difese, quindi il figlio di Esculapio sfruttava il tempo a prepararla per diventare il capo dei guaritori non appena lui si fosse ritirato. Era al Campo da un anno in più di Chanel, ma aveva almeno una ventina d'anni, e non vedeva l'ora di finire gli anni di obbligo di lavoro alla Legione per poter andare all'università — e, non appena avesse finito l'ultimo anno, avrebbe lasciato il posto di principale medico alla figlia di Venere.

Intanto, le insegnava tutto quello che sapeva lui. Quel giorno, stava curando un cagnolino ferito che aveva trovato vicino al suo dormitorio. Non era la stessa cosa di curare delle persone, ovviamente, ma faceva attenzione a non fargli male. Non appena fosse guarito, gli avrebbe trovato una famiglia. Sciacquò la ferita dell'animale e passò alla bionda il cagnolino, che parve quasi sorriderle come un bambino.

Pranjal prese un pezzo di cotone e ci mise un po' di alcool, tamponando la ferita sulla zampa che aveva il piccolo golden retriever. Avrebbe potuto usare i suoi poteri, ma il ragazzo se li teneva per le situazioni più gravi. «Come lo chiamiamo? Non ha un collare, quindi nemmeno un nome, probabilmente. Hai chiesto in giro?» disse Chanel.

Il corvino alzò le spalle, mettendo via il cotone e prendendo le bende. « Sì. Non lo conosce nessuno. Comunque, non lo so. Scegli pure tu, non sono un asso con i nomi.»

La figlia di Venere ci pensò un attimo. «Peritas?» disse poi. «Era il cane di Alessandro Magno.»

«Mmmh.» mormorò lui, assorto, tagliando la benda e fissandola all'estremità con dello scotch medico. «Va bene. E Peritas sia, allora. Ma sappi che significa che lo dovrai tenere tu.» ridacchiò, spostandosi i capelli dalla fronte. «Ecco a te il tuo Peritas, Alessandra Magna.»

Vennero interrotti da un'esplosione che scosse l'intero edificio. La Sapphire passò Peritas a Pranjal, tenendosi al tavolo. «Portalo fuori di qui. Sei disarmato. Vai a mettere al sicuro Peritas, prendi qualcosa con cui difenderti, e poi torna pure.»

Un'altra esplosione lo esortò a sbrigarsi. «Vai!»

Corsero insieme fuori dall'infermeria, ma verso due direzioni diverse. Chanel si diresse verso le mura, Pranjal verso l'uscita per mettere in salvo Peritas.

Quando la figlia di Venere arrivò alle mura, con la sua lancia in mano, la situazione era tragicomica. I suoi compagni della Prima gridavano mentre i cannoni ad acqua esplodevano. Frank Zhang tirò una freccia idra, che si divise in tanti piccoli arpioni, che andarono ad avvolgersi a qualsiasi cosa nel loro raggio di azione.

𝕭𝐄𝐀𝐔𝐓𝐘 ➵ 𝐟. 𝐳𝐡𝐚𝐧𝐠Where stories live. Discover now