Ilaria's Pov:
Vie piene di zombie, macchine ed edifici distrutti, palazzi che crollavano, incendi dappertutto insomma sembrava proprio di essere in un film! Noi a quel punto capimmo che fosse impossibile andare a prendere una macchina in mezzo a tutto quel caos, allora decidemmo di andare prima a prendere delle armi al negozio del vecchio amico di mio padre.
Ci mettemmo a strisciare e a gattonare dietro i cespugli per un bel po', finché non ci ritrovammo davanti a quel piccolo negozio: sopra l'entrata si trovava un'insegna pericolante con suscritto "Da Tommy Armi".
Qui venivo sempre da piccola con mio padre a comprare le munizioni per andare a caccia,ripensandoci mi mancavano tanto quei momenti passati con lui:
I film guardati insieme mentre mangiavamo popcorn, le serate passate a giocare a giochi di società e litigare per chi avesse vinto la partita, mangiare fino a scoppiare, ridere insieme; ma quelli erano solo ricordi, e forse non sarebbero neanche rimasti a lungo perchè nessuno poteva sapere se saremmo morti, se saremmo sopravvisuti,sarebbe tornato tutto come prima? O sarebbe rimasto tutto cosí?
Io sapevo solo che la priorità era sopravvivere e non mi sarei mai fatta abbattere, dovevo continuare a lottare senza pensare nè al futuro nè al passato ma solamente al presente.
Presi coraggio ed entrai in quel negozio, iniziammo a cercare un po' di armi: prendemmo due mitragliette, un fucile di precisione, due fucili d'assalto, un'ascia e tre pistole, le mettemmo tutte dentro a un borsone nero tranne una che lasciammo a Federico in caso di emergenza.
Eravamo pronti, ma quando abbassai la maniglia della porta sentimmo un rumore improvviso alle nostre spalle, Federico impaurito si girò di scatto e premette il grilletto della pistola, partì un colpo che colpì la sagoma nera che avevamo avvistato.
Impauriti e tremolanti andammo a controllare e rimanemmo scioccati, non era un zombie o una di quelle creature strane, ma era un umano! Era un ragazzo della nostra età, faceva fatica a respirare, era in pessime condizioni, lo scossi per chiamarlo ma non si svegliò e quando ritirai la mano dalla sua spalla rimasi sconvolta, la mia mano era zuppa di sangue, gli alzai la manica e vidi il foro, capí subito... era il proiettile.
Chiamai tutti gli altri che si avvicinarono al ragazzo ferito.La regola n• 5 diceva di sospettare di chiunque ma eravamo sei ragazzi di dodici anni, in mezzo alla fine del mondo, e un ulteriore compagno della nostra etá ad aiutarci non ci avrebbe fatto male, per questo decidemmo di curare la ferita: per prima cosa serviva del disinfettante, del cotone, un panno, una cintura, una ciotola, dell'acqua, una pinzetta, una garza e dei fazzoletti.
Ci dividemmo i compiti: io, Sofia e Matteo ci incamminammo verso la farmacia dove prendere il necessario per la medicazione della ferita mentre Federico, Roberto e Aurora rimasero da quel povero ragazzo.
Noi tre prendemmo un'arma a testa:io una mitraglietta, Matteo una pistola e Sofia un fucile d'assalto e senza far troppo rumore ci avvicinammo alla cittá.
Dopo aver camminato più di mezzora, Matteo indicò una via buia, da cui provenivano versi e urla e all'ingresso di essa sul suolo si intravedevano macchie di sangue, Sofi si rifiutò di entrare ma Matteo le spiegò che era sicuro di quello che stava facendo e che alla fine della via ci sarebbe stata la farmacia; detto questo, cominciò a farci strada.
Io presi la mano di Sofi, la guardai negli occhi e sussurai:"Ce la possiamo fare" lei fece cenno di sí con la testa, guardammo quella via spaventosa ed entrammo.
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7 ragazzi e la fine del mondo
ParanormalNon tutti lo hanno capito, il mondo sta cambiando, l'umanitá è stata distrutta, rimangono solo sette ragazzi e se nessuno di loro fará niente non ci sará un futuro. Dovranno combattere contro zombie e mostri, attraversare montagne e mari, costruire...