13. Serve coraggio

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Sofia's pov:

Eh sì mancava Federico e manco ce ne eravamo accorti.

Uscimmo subito dall'acqua correndo verso la macchina capottata, mi abbassai per vedere se ci fosse Federico e lo vidi... provai la stessa sensazione di quando vidi Aurora, perchè Fede era morto, non era sopravissuto all'incidente, un pezzo di vetro gli aveva trafitto il petto, le lacrime cominciarono a rigarmi il viso sempre più forte, guardai gli altri che caddero con le ginocchia a terra coprendosi la faccia, eravamo tutti in un bagno di lacrime, un altro compagno non ce l'aveva fatta... proprio in quel momento mentre pensavo alla morte mi venne in mente ALICE, un brivido mi passò lungo la schiena, me la ero quasi dimenticata e invece no, dovevamo ancora ucciderla, mentre pensavo vedevo i miei amici piangere e singhiozzare, era un momento difficile per tutti.

eravamo tutti concentrati su Federico e non su quello che stava succedendo.

Ormai si era fatto tardi, dovevamo andare a cercare un rifugio per la notte e non potevamo tirare Federico fuori dalla macchina perchè era incastrato, allora ce ne andammo a malincuore in un silenzio tambale pregando per lui, arrivammo davanti ad un hotel in lungomare e decidemmo di dormire lì, non cenammo sia perchè era troppo tardi, sia perchè eravamo ancora pieni dal pranzo e sia perchè la cosa successa a Federico ci aveva fatto passare l'appetito.

Ci dammo la buonanotte con un abbraccio confortevole e prendemmo due camere, io e Ila dormimmo insieme in quella da due, invece Roby, Matte e Leo dormirono insieme in quella da tre.

Nella camera era compreso il bagno e c'era anche una vetrata vista mare enorme, il letto era matrimoniale, ci mettemmo il pigiama e entrammo nel letto.

Eravamo tutte e due sdraiate, ila fece un sospiro e io dissi:" Ila ce la faremo, usciremo da tutto questo" lei mi rispose: "Sai Sofi non credo e se non ci fosse un futuro e se rimanesse tutto così?" Io esclamai: "Bisogna sperare, solamente sperare e aspettare, la speranza è un sentimento che ci fa credere che sia possibile trovare una soluzione a un problema, sicuramente qualche volta penserai:"Non ce la faccio, io mi fermo", ma la speranza ti dice :"Ma no che ce la fai! Non mollare, non è poi così tanto lontano l'obbiettivo", sappi che anche la speranza ha bisogno del tempo futuro.

 Non ci può essere speranza solo per il momento presente che sta già per scivolare nel passato, la speranza si proietta invece in avanti.

Quindi si può persino affermare che c'è speranza nel futuro, perchè il futuro è qualche cosa di possibile e di possibilmente diverso da come oggi noi siamo e da come noi oggi viviamo, perché non si può rifare il mondo ma si possono realizzare solo alcune cose, che però sono talmente importanti e significative da cambiare l'esistenza di chi le concretizza.

Qualche volta il futuro appare lontano e irraggiungibile, il futuro è il luogo del possibile, il futuro è un foglio bianco sul quale noi raccontiamo la vita che vorremmo fare: è una pagina che vogliamo scrivere noi, sulla quale vogliamo dipingere il nostro volto, ognuno di noi ha bisogno del futuro.

Arrivati a questo punto ecco che per andare avanti e pensare al futuro occorre immaginare, mi raccomando ila, ricordati queste parole".

Ila annuii e mi rispose: "Sai, io all'inizio pensavo che fosse un gioco, uno di quei giochi di ruolo, come quando, se ti ricordi, ai pigiama party immaginavamo l'apocalisse e anche come saremmo sopravvissuti.

 Invece non è un gioco, sono morti già in due; chi sarà il prossimo? Riusciremmo mai a tornare alla normalità?"

Io feci le spallucce, non volevo illuderla troppo, mi girai dall'altra parte del letto e chiusi gli occhi.

Mi svegliai molto presto, con uno strano presentimento, mi stiracchiai e la prima cosa che vidi fu la vetrata.

Il mare era molto arretrato, gli uccelli fuggivano da tutte le parti, mi avvicinai meglio e vidi un'onda enorme sarà stata alta minimo 100 metri, capii subito: era uno TSUNAMI.

7 ragazzi e la fine del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora