chapter 8

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T/N'S POV
Appena arrivai a casa corsi in camera mia e mi catapultai sul letto.
Presi le cuffie bluetooth, situate sul comodino, e misi una canzone totalmente a caso.
Avete presente la sensazione di quando vi sembra che il mondo stia per crollare?
Ecco, quella è la mia sensazione adesso.
Non so cosa mi prende, ho giurato di non rimanerci male, ma tutto è successo così velocemente.
Emisi un piccolo starnuto mentre, nell'attimo in cui chiusi gli occhi, apparve nella mia testa la sua figura, la figura di Hitoka che mi diceva: "Mi dispiace, ma devo rifiutare, non voglio soffrire".
Quelle semplici parole mi avevano distrutto interiormente.
Perché?
Perché proprio a me?
Guardai camera mia ricordandomi ancora il sapore delle sue labbra e la sua semplice voce innocua che esprimeva bellezza da tutti i pori.
D'un tratto scoppiai a piangere, ero distrutta.
Mi sentivo bruciare.
Quella sensazione di tristezza scorreva nel mio corpo, me lo sentivo.
Scoppiai in un pianto che sembrava infinito.
Quelle lacrime salate durarono per altri 15 minuti ripieni di malinconia, fino a quando non poggiai la testa sul cuscino e mi addormentai.

Mi risvegliai la mattina successiva con delle piccole crosticine agli occhi, colpa delle lacrime che si erano asciugate, andai in bagno e mi feci una doccia calda.
Capì che non ero ancora pronta per affrontare il tutto, una piccola parte di me stava ancora soffrendo.
Mandai un veloce messaggio a Daichi in cui dicevo che per colpa del mio raffreddore non potevo andare a scuola, non era così, noi tutti lo sapevamo.
Daichi si limitò a rispondermi con un "Va bene T/n, riprenditi presto".
Mi ributtai di nuovo sul mio soffice letto, accesi le casse e misi a tutto volume una canzone.
Non era una canzone messa a caso anzi in quel periodo mi stava rispecchiando molto.
Iniziai a fare uscire dalla mia bocca note abbastanza stonate mentre abbracciavo il mio cuscino in preda alla tristezza.
Tutto ciò continuò per una settimana intera.
Mandai quel messaggio a Daichi ogni mattina nonostante il raffreddore mi fosse passato da tre giorni.
I miei genitori capirono che non era un bel periodo così decisero di lasciarmi da sola.
Sentivo di star sprofondando, tutto sembrava così vuoto, anch'io lo ero.
Le mie giornate erano monotone, sembrava che ogni giorno si ripetesse in continuazione.

La domenica della stessa settimana mi svegliai per colpa di una notifica sul cellulare.
Decisi di non controllarla, mi seccava.
Non mi alzai dal letto, rimasi in pigiama a fissare il vuoto.
Stranamente decisi di farmi strada verso il balcone.
Mi sedetti sulla piccola sedia e iniziai ad ammirare il cielo.
Il suo colore era così intenso, così puro.
Ad un certo punto qualcuno suonò il citofono.
Decisi di non aprire, probabilmente sarebbe stato qualche amico dei miei genitori.
Mia mamma mi urlò dal piano di sotto e mi disse:<<T/N, È VENUTA UNA TUA AMICA A SALUTARTI, STA SALENDO>>.
Rimasi pietrificata a quelle parole, io non avevo invitato nessuno.
Ebbi la sensazione che tutto potesse essere collegato con quel messaggio.
Lo lessi e scoprì che era Yachi.
La ragazza mi aveva avvertita della sua inaspettata visita,ma io non me ne ero accorta.
Yachi bussò alla mia porta.
Non risposi nemmeno, sapeva che mi trovavo lì dentro.
<<Ehm...T/n-senpai, sono io, Yachi Hitoka, potresti aprirmi?>> mi chiese lei con la sua voce angelica.
Le aprì la porta lentamente.
<<T/n-senpai, scusami se ti ho disturbata, ma volevo portarti questi dolci fatti da me.
Daichi ci ha avvertiti della tua assenza così ho deciso di prepararti qualcosa>> affermò lei sedendosi sul mio letto accanto a me.
<<Grazie mille>> risposi con un tono un po' infastidito.
<<Che succede?>> mi domandò lei, era troppo ingenua per capirlo.
<<SECONDO TE CHE SUCCEDE? COME CREDI CHE STIA DOPO QUELLO CHE MI HAI DETTO?>> le urlai contro.
Ci volle un secondo a farmi capire di aver commesso un grosso errore.
La bionda abbassò lo sguardo per terra, strinse i pugni e con le lacrime agli occhi mi rivolse la parola.

<<Io non volevo, non me l'aspettavo.
T/n tu mi piaci davvero molto, ma non voglio più soffrire.
Mi hanno spezzato il cuore troppe volte, comprendi?
Fa male rifiutare la persona che ti piace solo perché hai questa paura, fa male anche essere rifiutati.
Perciò ti prego di non urlarmi contro, io tengo veramente molto a te>> quelle parole mi spezzarono il cuore.
Sono stata talmente idiota da non comprendere i suoi sentimenti e non essermi nemmeno degnata di sapere come stesse lei.
Una piccola lacrima scese per la mia guancia, mi sentivo veramente in colpa.
La abbracciai e le diedi un piccolo bacio in fronte.
Nelle sue braccia mi sentivo al sicuro, quella era la sensazione di casa.
Formulai un silenzioso "scusa" mentre la riempì di piccoli baci sparsi su tutto il viso.
<<Mi dispiace molto Hitoka-chan, non volevo farti stare male.
Ti prometto che non sarò fra quelle persone che ti hanno fatto soffrire.
Che ne dici, però, se ora mi dai un piccola bacio e sorvoliamo la questione?>>.
<<Accetto volentieri>>.
Il suo viso si dipinse di rosso mentre man mano le sue labbra avanzavano verso le mie, fino ad accogliermi in un veloce, ma caloroso bacio.

AUTHOR'S Note
Heyy, va tutto bene?
Scusatemi se ho aggiornato la storia solo ora, ma stranamente sto studiando e sono molto impegnat*.
Vi volevo annunciare che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, la conclusione di questa storia.
Mi dispiacerà molto, ma le mie storie non finiranno qui, anzi se volete consigliatemi fan fiction da scrivere.
Vi trattengo un altro po' e poi vi lascio, vi volevo dire se per favore potreste usare con me i pronomi they/she, mi sentirei più a mio agio :D.
Ci vediamo!

༄𝗁𝖾𝗒 𝗒𝗈𝗎...~ 𝘺𝘢𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘪𝘵𝘰𝘬𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora