Il porno attore

Quarto capitolo

"Jk pov"

Ha risvegliarmi dal mio sonno perenne che preme su i miei occhi, e proprio il mio migliore, con uno squillante messaggio

"Kooky... apri questa cazzo di porta, che sto morendo di caldo, ed il sole non ne vuole sapere nulla di spostarsi da me.!!"

Senza esitare, scesi al piano inferiore per aprire la porta, sfigurando un Jimin in canottiera bianca, non troppo scollata ma neanche troppo coperta, dato che ai lati sfoggiava i suoi addominali, ben scolpiti e quei tatuaggi da far invidia a chiunque, accompagnato anche da i jeans neri strappati sulle ginocchia. Mentre i suoi capelli color rosa pastello erano appiccicati sulla fronte, e alcune ciocche che cadevano sul viso e su i suoi occhiali da sole.

"Ciao Chim,... buongiorno caro" gli sorrido accostando alla porta per farlo entrare.

"Alla buona ora piccolo- entrò sorridendomi- buongiorno anche a te caro" iniziando a ridere, contagio anche me

Io e Jimin ne abbiamo passate davvero tante. Alle medie ci insultavano, picchiavano, bullizzavano, senza mai sapere il perché. Tante volte ci prendevano in giro per il fatto che noi bon avevamo un padre, a Jimin perché era obeso, a me perché sembrano un coniglio. Ma con il tempo abbiamo capito che era il momento di cambiare, ebbene la prima cosa che cambiammo fu proprio il nostro aspetto esteriore, per poi passare al carattere, rimanendo sempre quello dolce e affettuoso che avevamo, ma diventando stronzi con le persone che solo meritavano. Iniziammo d andare in palestra ad allenarci senza sosta, arrivando ad avere un fisico perfetto nel vero senso della parola, da lì abbiamo Jimin iniziò a frequentare il pub in cui lavoriamo oggi insieme. E in questo pub ogni tanto vengono a vederci coloro che ci hanno depressione preso in giro.

"Allora Jungkook hai fatto colazione?! Se no tela preparo io, che mamma sene andata e gli ho detto di non prepararmela per farla con te" incastrò il suo sguardo con il mio per vedere se era un si

Sorriso annuendo con la testa, sollevando dal divano dove ci eravamo accomodati, e salgo a cavalcioni su di esso, stringendo così forte da avere paura.di perderlo, iniziano a lacrimare facendo scendere le mie lacrime calde sulla sua spalla scoperta. Senza esitare iniziò a spingermi forte probabilmente non capendo il mio gesto in quel momento nei suoi confronti.

"Oh kooky...-iniziò a proferire parola- perché piangi piccolo?!, sai che non voglio vedere nessuna lacrima sul tuo visino" inutile dire che la sua voce fosse sottile

Continuando a piangere, e singhiozzare cercai di risondergi.

"C-chim, g-grazie per restare sempre a-al mio f-fianco, non abbandonarmi m-mai promettimelo" il rosa mi guardò stranito ma triste veramente triste, non riuscendo a capire come mai una cosa simile.

"Oh piccolo Kooky perché mai dovrei farlo eh?! Sei il mio fratellino, ti amo tantissimo, non potrei mai abbandonarti non potrei mai lasciare il mio fratellino solo, ti voglio bene piccolo Kooky è tene vorrò sempre, sempre, e nessuno riuscirà ha raggiungere il tuo posto, ed essere all'altezza, però Kooky mio non piangere perché non lo farei mai."

In tutto quel frattempo Jimin accarezzò la schiena del più piccolo, portandoli ancora più conforto, per fargli capire che lui era lì e non sene sarebbe mai andato, non lo avrebbe mai fatto, era il suo migliore amico, il suo fratellino, l'unica persona che lo capiva, e non si sarebbe mai è poi mai permesso che quest'ultimo soffrisse.

"G-grazue chim..., grazie di tutto, t-tene sarò grato fino alla morte" disse il minore senza staccarsi dal caloroso affetto, per quanto caldo facesse i due stavano ancora incollati, perché l'amore fraterno è imparagonabile a dei raggi di sole, che ti fanno sudare seduta stante.