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Greta aveva evitato di dire a tutti che non era andata a scuola qualche mattina prima, fu costretta a dirlo solo a Manuela, la sua compagna di banco, che se l'era presa perché l'aveva lasciata sola senza avvisare.

Ma tutta la settimana le passò con estrema lentezza, infatti non le capitò nulla di interessante per così tanto tempo che le venne un senso di noia assoluta per la vita. Solitamente c'era sempre qualcosa di nuovo ed interessante e se non c'era, se lo creava. Persino il sabato, il suo giorno preferito per eccellenza, l'unico giorno di libertà, non successe niente di che: si vide con i suoi amici a casa di Diego bevve una birra, guardarono dei video demenziali su youtube e si chiusero una canna post-cena.

Intanto anche Marco aveva passato una settimana alquanto discutibile. Non era riuscito a recuperare il buonumore dopo che aveva quasi litigato con Anna per via del modo sgarbato in cui si era comportata con la sua quasi sorellastra. Infatti la ragazza quella mattina, dopo che Marco fu ritornato dai suoi amici, aveva detto che in Greta c'era qualcosa di estremamente irritante. Disse che era troppo bambinesca e che le dava l'idea di una persona stupida. A Marco diede fastidio quel commento della sua migliore amica, perché lui non sapeva che pensare riguardo Greta, ma sapeva di certo che non la considerava stupida: era simpatica e, per quelle poche volte che avevano parlato, sembrava piuttosto intelligente. Gli dava tremendamente fastidio che Anna, una delle poche persone la cui opinione lo influenzava, non la pensasse affatto come lui.

Infondo un po' stupida, inizialmente, era parsa anche a lui, però poi aveva cambiato idea facilmente, perché Greta era principalmente ingenua, a prova di questo vi era la sua ossessione per Mattia, ma stupida no. Certo era anche una che si metteva nei guai con la scusa che "si vive una volta sola" e pareva piuttosto frivola ad un occhio esterno. Ma era un tipo particolare.

I due si rincontrarono soltanto due domeniche dopo, dopo essersi completamente dimenticati della reciproca esistenza. Il giorno prima Greta si era dovuta far accompagnare ad un diciottesimo in una bellissima villa in un paesino di provincia. Marco invece si era trattenuto a casa con Luigi a giocare alla Playstation.

Domenica mattina c'era il sole e Greta era rintanata sul terrazzo di casa di suo padre, a sentire la musica e leggere un romanzo, quando il ragazzo arrivò in casa di Giovanni per il pranzo. Gli fu subito detto di salire per andare a salutarla.

"Buongiorno" Disse lui per sovrastare la musica. Una canzone che non conosceva, probabilmente rock americano.

Greta stoppò "Mistakes like this", una canzone che aveva conosciuto grazie ad un video edit sui Pirati dei Caraibi. E per poco non le venne un infarto perché non sapeva che avrebbe dovuto incontrarlo. Infatti proprio come la prima volta in cui si videro, lei era in condizioni pietose mentre lui era immancabilmente curato alla perfezione.

"Ciao" Disse solo in risposta, guardandolo un po' male e tirandosi il più possibile il maglione del padre sotto al sedere.

Marco in un silenzio imbarazzante non sapeva bene come intavolare una conversazione, però voleva, perché si annoiava e non aveva di meglio da fare, ma ci pensò Greta con la sua solita parlantina.

"Hai una minima idea di quanto potesse fare schifo essere una dama dell'ottocento?" Sbuffò lei poggiando Emma di Jane Austen sulla sua pancia.

Marco scosse la testa con un sorriso: quella ragazza doveva essere era parecchio strana per fare domande del genere dal nulla. Ma non gli dispiaceva molto, perché di sicuro avrebbe saputo migliorare quella domenica che si prospettava banale.

"Essere donna non fa forse schifo sempre? Replicò.

"Bella risposta. Sono perfettamente d'accordo e mi piace che tu riconosca il privilegio che hai avuto nel nascere uomo." La ragazza si alzò dalla sua postazione e si avvicinò al ragazzo, per due ragioni: la prima era che detestava essere guardata dall'alto mentre era seduta e l'altra era che c'era un elemento di disturbo sulla testa dell'interlocutore, un foglia giallastra. Si alzò in punta di piedi e gliela tolse con un buffetto.

Greta non innamorarti maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora