Chapter 1: Time

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"La vita, se vissuta bene, è lunga abbastanza."
ㅡSeneca

Secondi.

Minuti.

Ore.

Il tempo è una cosa divertente...

Ci circonda, si muove costantemente, cambia sempre tutto ciò che abbiamo attorno... ma non lo notiamo mai... finchè non è troppo tardi.

Ci lamentiamo se ne abbiamo troppo o troppo poco. Lo sprechiamo per le cose stupide... che sia per parlare di drammi infantili o litigando con le persone a noi più care per delle piccole incomprensioni.

Però, ci sono rare occasioni dove ci fermiamo tutti per dei secondi e ci rendiamo conto del vero valore del tempo che ci è stato dato... delle volte succede quando ci sdraiamo da soli la notte... desiderando di aver amato di più la luce del sole... delle volte succede quando stiamo in piedi di fianco al lettino dell'ospedale di una persona a noi cara.

Tempo.

Sembra che non ne abbiamo mai abbastanza.

Mentre ci sorpassa, non ci rendiamo mai conto delle cose che cambiano attorno a noi... non ci fermiamo mai per pensare che anche noi siamo cambiati, fisicamente e mentalmente.

Quello che non riusciamo a vedere è che il tempo è nostro amico... il tempo gioca a nostro favore.

Mentre il tempo passa, ci dimentichiamo delle terribili litigate con i nostri amici... le nostre cicatrici fisiche, assieme a quelle emotive... Mentre il tempo passa... miglioriamo... diventiamo più forti.

Tempo.

L'amico silenzioso che ci accarezza i capelli mentre dormiamo, il piccolo angelo che spinge i nostri ricordi più tristi nel retro della nostra testa, la mano amorevole che asciuga le nostre lacrime.

Il tempo fa così tanto per noi.

Quindi perchè non gli diamo mai importanza?

-

Jimin canticchiò una silenziosa canzoncina mentre calciò leggermente i fianchi del cavallo, incitandolo ad andare più veloce mentre trotterellò attraverso la fitta foresta.

Le sue mani tenevano strettamente le redini mentre guidò il suo fidato animale attraverso la foresta, facendo attenzione ad evitare i numerosi cespugli ed alberi che bloccavano il suo cammino.

Crescendo in quella zona, Jimin riusciva a riconoscere gli incroci e le curve della Foresta dei Cacciatori. I sentieri confusi che spesso confondevano gli altri per lui erano un gioco da ragazzi. Conosceva il posto come il palmo della sua mano.

Per questo era l'unica guardia del palazzo responsabile della caccia e del piazzare le trappole.

Cero, a Jimin piaceva venire nella foresta, gli piaceva anche cacciare, ma era membro delle guardie personali dell'Imperatore, cacciare era il lavoro di un servitore o di un ragazzo della cucina. Gli altri soldati spesso lo prendevano in giro per questo lavoro insignificante quando il suo rango era così alto, il che ovviamente, lo infastidiva.

Era un assassino addestrato... ma eccolo lì... a controllare le trappole e cacciare cervi.

Il giovane uomo si passò una mano tra i suoi capelli rossi e un sospiro fuggì dalle sue labbra mentre i suoi occhi controllarono una delle trappole.

Aggrottò le sopracciglia quando osservò le condizioni di una delle tante trappole che aveva piazzato il giorno prima.

Per chiunque altro, vedere che una trappola ha avuto successo sarebbe una vista comune, e se fosse stata una qualunque altra trappola avrebbe pensato anche lui la stessa cosa... ma questa non era una trappola come tutte le altre...

𝐃𝐲𝐧𝐚𝐬𝐭𝐲▶ bts x reader (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora