Il mondo è spaccato in due e le due fazioni che lo popolano sono in perenne conflitto: umani e mostri.
Han Jisung ha appena iniziato a prestare servizio militare per combattere i nemici eterni dell'umanità.
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Alla leva gli hanno insegnato a impugnare un fucile e a non avere pietà per gli "impuri", così chiamavano gli esseri con il sangue contaminato che li distingueva dalla razza umana.
I comandanti dell'esercito erano guidati da ideali di pura origine bellica e il primordiale desiderio di conquistare nuovi territori solo per il gusto di sottomettere una razza considerata inferiore. Fra le varie stronzate che ti conficcavano in testa c'era anche un motto: "dimostra la tua fedeltà e uccidi le impurità".
Anche solo guardando come venivano chiamati i vari ranghi si poteva capire l'importanza di ognuno. Coloro che stavano in cima alla scala gerarchica erano i "master" perché come i creatori dei giochi dettavano le regole, ma non prendevano parte a nessuna partita. Gli ufficiali venivano chiamati "corvi" che erano la classe intermedia e tendevano a sottomettere i più deboli e ad usarli in base ai propri comodi. I soldati venivano chiamati "ombre" perché erano tutti vestiti di nero e dovevano seguire i passi dei loro superiori e mai lasciare il loro fianco. Le ombre venivano identificate con un codice di quattro numeri e solo se erano in confidenza venivano chiamati per nome e cognome.
L'accademia militare veniva chiamata MAST-F, Military Academy for Soldiers of Tomorrow - Forever (Accademia Militare per i soldati di Domani - Per Sempre), ed era uno spudorato avvertimento che sottolineava che una volta arruolati si doveva prestare servizio militare fino alla morte dato che anche sulle tombe si mette il trattino tra due date a segnare il periodo di vita, ma in questo caso c'erano due parole.
Il giorno del suo compleanno, Jisung è stato mandato dai suoi genitori nell'esercito perché una volta compiuti 17 anni potevi arruolati, o meglio essere arruolato. Non c'era minima scelta, la leva militare era d'obbligo e se non mettevi la testa sulla spalle in fretta rischiavi la morte per pensiero autonomo e illegale. La vita non era semplice una volta che avevi attirato l'attenzione dei corvi su di te e loro ti avevano catalogato come un ribelle, ma Jisung, anche se aveva gli sguardi di tutti puntati addosso, non aveva la minima intenzione di arrendersi. Lui era fiero di avere un pensiero proprio e di affermare che il sistema della MAST-F era una grandissima stronzata da tutti i punti di vista possibili.
Il biondo cenere in quel momento si trovava davanti alle mura che spaccavano il mondo in due metà. Era in seconda linea, con il fucile in mano, il teaser e il coltello appesi alla cintura e una maschera in volto. Il soldato odiava vestirsi così, era dannatamente scomodo e poi gli sembrava di assomigliare a tutti quei cazzo di complottisti che aveva intorno. Era l'inizio di una spedizione programmata per fare un po' di strage e fortunatamente a Jisung era stato dato il permesso per partecipare. Il suo compito era quello di fare il doppio gioco e salvare più impuri possibili per evitare uno sterminio di massa.
Le ombre della prima linea hanno montato delle scale abbastanza alte da permettere a tutti di oltrepassare il muro senza attirare troppa attenzione e lasciare l'effetto sorpresa ai nemici. Una volta che tutta la prima linea era passata dalla parte opposta toccava alla seconda linea, e quindi a Jisung. Ha imbracciato il fucile e si è spinto al di là della barriera osservando il panorama arido e all'apparenza disabitato. Evidentemente anche i loro centri abitati distavano un po' dal grande muro.
Poi tutto è iniziato: la prima linea ha iniziato a sparare senza sosta verso una piccola zona boschiva dove a quanto pare si nascondevano degli impuri. Alcuni di loro sono morti, ma dato che non avevano modo di attaccare a distanza sono dovuti uscire allo scoperto e avvicinarsi a loro rischio e pericolo. Quella era stata una scena che ha fatto perdere un battito al cuore di Jisung: lupi mannari, vampiri, demoni, ghoul, incubus e gargoyles sono usciti in massa dalla foresta e hanno iniziato a mettere in atto la loro controdifensiva su tutta la prima linea. Il suo cuore batteva all'impazzata, ma aveva ben chiaro il suo compito, così ha fatto il giro largo senza ferire nessuno. Dopo minuti interminabili di corsa è arrivato ad un piccolo villaggio dove c'era il putiferio. Le linee che stavano in coda all'esercito erano inaspettatamente avanzate fino ad arrivare alle zone abitate nemiche dove hanno appiccato fuoco alle case e hanno aperto il fuoco contro tutti, nessuno escluso: maschi, femmine, bambini, anziani. I corpi cadevano a terra uno dopo l'altro senza sosta e i sopravvissuti piangevano disperatamente la perdita dei loro cari.
Han è scattato ed ha preso in braccio un bambino per portarlo in una zona relativamente sicura, poi ha fatto qualche giro nel villaggio per vedere se ci fosse ancora qualcuno intrappolato in una casa in fiamme e ha portato tutti lontano dalla sparatoria.
Ad un certo punto ha intravisto un ragazzo dai capelli corvini che tentava disperatamente di spostare delle macerie, però nel tentativo continuava a graffiarsi, così è accorso in suo aiuto. Mentre Han si avvicinava il ragazzo ha notato la sua presenza e mettendosi sulla difensiva si è trasformato in un bellissimo licantropo dal manto nero e gli occhi rossi. Ha ringhiato e gonfiato il pelo con la paura che Han potesse sparargli, ma l'umano ha continuato ad avvicinarsi lentamente togliendosi la maschera. Ha raggiunto il punto dove le macerie erano cadute: "Se mi aiuti potremmo anche farcela a spostare i pezzi di grossa dimensione, sai se lì sotto c'è qualcuno?" ha chiesto Jisung. Il lupo non si fidava, ma sentendo la proposta di aiuto ha smesso di ringhiare e ha ripreso le sue sembianze umane: "Perché mi vorresti aiutare ombra?" ha chiesto l'impuro. "Perché no?" ha detto Han "Se collaborassimo sarebbe più facile portare via da lì sotto chiunque sia rimasto incastrato" gli ha sorriso caldamente e il ragazzo ha annuito: "Al mio tre allora" ha detto il biondo "uno, due, tre!" insieme hanno spostato un macigno che bloccava l'uscita a... tre gatti?! "Allora erano questi gattini ad essere rimasti bloccati!" ha detto Jisung con una risatina. "Non mi prendere in giro, sono la cosa più preziosa che ho... ormai i miei genitori sono morti" ha detto il lupo guardando malissimo Han "Mi dispiace..." ha detto lui con un tono di sincero pentimento, come se fosse colpa sua "Ora svolta l'angolo e vai dagli altri sopravvissuti che ho radunato e conducili in un posto sicuro con prudenza e senza farti scoprire" ha detto l'umano al licantropo "Grazie..." ha detto con stupore quest'ultimo e poi si è incamminato con i tre gatti in braccio.
Jisung ha sorriso soddisfatto, ma poi ha sentito qualcuno che puntava una pistola carica alla sua testa: "Che cazzo stai facendo 1409?" ha detto una voce alle sue spalle usando il suo codice per chiamarlo "Non dirmi che stai aiutando il nemico?!" gli ha urlato nelle orecchie e Han si è lentamente girato per vedere in faccia la persona che lo aveva colto in flagrante: un corvo. "N-no io..." ha cercato di giustificarsi, ma il suo superiore l'ha interrotto "Non ti azzardare a sputare una miserabile scusa perché ti ho visto con i miei occhi, risparmia fiato per quando dovranno ucciderti". Il biondo è impallidito e ha iniziato a camminare nella direzione che gli veniva indicata con un fucile puntato alla schiena. "Cazzo" ha pensato Han.