Questa storia appartiene a addictedtobucky e ogni tentativo di copiare totalmente o parzialmente questo lavoro sarà legalmente perseguibile e punibile
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Avevo da poco finito il mio turno allo S.H.I.E.L.D. e stavo aspettando l'ascensore che mi avrebbe portata dal piano 30 al piano terra.
Quando le porte si aprirono osservai l'interno già quasi pieno, indecisa se prendere il prossimo o entrare in quello.
Alla fine decisi di entrare in quello, non sopportando più i tacchi che avevo ai piedi da quella mattina.
"A che piano?" Chiese un uomo in giacca e cravatta di fronte ai pulsanti dell'ascensore.
"Piano terra." Risposi io.
"Potremmo metterci un po'." Fece lui guardando di sottecchi verso il centro dell'ascensore, verso Capitan America.
Non mi ero neanche resa conto del fatto che ci fosse anche lui.
Non avevamo mai parlato più di tanto, ma mi ero trovata a partecipare ad alcune delle sue missioni sotto sua richiesta.
"Le consiglio di spostarsi un po'."Aggiunse l'uomo, portandosi una mano alla cintura, dove intravidi una pistola."Prima di iniziare, qualcuno vuole uscire?" Domandò Steve Rogers, portando una mano allo scudo.
Ciò che successe dopo avvenne talmente in fretta che quasi feci fatica a seguire gli avvenimenti.
Due uomini tennero il Capitano per le spalle mentre altri due tentarono di disarmarlo.
Tutti gli altri gli tenevano le pistole puntate addosso.Senza farmi notare feci scendere la mano fino alla mia cintura ed estrassi la pistola che tenevo sempre con me, sotto la giacca della divisa.
Sentire l'impugnatura così familiare mi fece estraniare per qualche istante dal mondo reale, mi ripresi quando un uomo mi puntò un fucile alla tempia.
"Getta l'arma bambolina."
"Bambolina sarà tua madre." Risposi colpendolo col calcio della pistola e stordendolo, per poi sparare un colpo alla gamba del suo amico."Non prenderla come una questione personale." Fece un uomo rivolto a Capitan America prima di cercare di colpirlo con due barre che sembravano sprigionare elettricità.
L'aveva quasi sotto tiro quando io afferrai lo scudo che era caduto al Capitano e colpii l'uomo in testa, facendolo svenire.
"A me sembrava abbastanza personale." Commentai sistemandomi la gonna e passando lo scudo al Capitano, che mi fissava incredulo.
"Non è che io pretenda spiegazioni, ma sapere perché ho steso tre agenti dello S.H.I.E.L.D. mi farebbe piacere." Aggiunsi vedendo che l'uomo non sembrava voler spiccare parola.
"Te lo spiego quando usciamo da qui." Fece sbrigativo lui facendo ripartire l'ascensore.Quando le porte si aprirono una squadra di agenti dello S.H.I.E.L.D. era dritta di fronte a noi e ci puntava i fucili d'assalto contro.
"Fai uscire il Colonnello Morris, getta lo scudo e porta le mani in alto!" Urlò un agente.
Il Capitano mi osservò, come se si aspettasse qualcosa, ma io rimasi immobile.
Dopo qualche istante lanciò lo scudo contro il vetro che si ruppe e tagliò uno dei cavi dell'ascensore, che iniziò a precipitare nel vuoto.
Quando la caduta si arrestò provammo ad uscire, ma sembravano sbucare guardie ovunque.
"Ti fidi di me, colonnello?" Chiese Capitan America rivolto a me.
"Non ho scelta, capitano." Risposi io sistemando la pistola nel fodero.
Come se non aspettasse altro mi afferrò per la vita e corse verso il vetro dell'ascensore che dava sull'esterno, per poi sfondarlo.Gli istanti che passai a precipitare furono tremendi, ma mai quanto quelli che seguirono la caduta.
Ero caduta sul Capitano, cosa che aveva attutito un po' la caduta, ma non di molto, ebbi comunque il tempo di restare senza fiato per quelle che mi sembrarono ore.
Entrambi doloranti, io più di lui, corremmo verso il garage dove lui teneva parcheggiata la sua moto."Mi spiace ma non ho il casco." Disse lui mentre metteva in moto.
"Sono appena volata giù da un ascensore, girare senza casco è l'ultimo dei miei problemi." Risposi sistemandomi sul sedile poco prima che lui partisse in quarta verso l'esterno.
Riuscimmo ad uscire per un soffio, dato che le porte si chiusero poco dopo di noi.Pensavamo di aver scampato i pericoli dello S.H.I.E.L.D. quando una specie di astronave si avvicinò a noi.
"Che cos'è?" Domandai io guardando intimorita il veicolo.
"Uno degli elivelivoli dello S.H.I.E.L.D., hai idee su come sopravvivere?"
"Non chiedere a me, io mi occupo di carri armati al massimo, non astronavi." Risposi io non riuscendo a staccare gli occhi dall'elivelivolo."Guida tu." Mi disse soltanto Steve mentre si alzava in piedi, pronto a saltare.
"Non so guidare."
"Oh, andiamo, ti occupi di carri armati e non sai guidare una moto?"Ora, non so se per colpa del mio orgoglio o della mia voglia di rendermi utile, ma nel giro di poco mi trovai a mandare avanti una moto mentre un tizio in tutina aderente faceva l'acrobata su un'astronave.
Sembra l'inizio di una barzelletta.Poco dopo Steve atterrò esattamente dietro di me e portò le mani sul manubrio, costringendomi tra il manubrio e il suo petto.
"Sei vivo!" Esclamai sorpresa.
"Sembri delusa." Rispose lui guardando dietro di se il velivolo precipitare poco lontano da noi.
"Sei ufficialmente ricercata." Aggiunse lui.
"Sono stata in situazioni peggiori." Commentai ironica ma non troppo "Almeno ora non sono appesa a testa in giù in una discarica."
"Vorrei quasi chiedere più dettagli, ma sono spaventato dalle probabili risposte."
"E fai bene."
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[sospesa] Ti Fidi Di Me?; Steve Rogers
FanfictionIsabella Morris, colonnello dell'esercito statunitense e agente dello S.H.I.E.L.D. si ritroverà fino al collo in un mondo che avrebbe preferito conoscere solo attraverso i rapporti delle missioni altrui, dall'essere ricercata all'essere nelle grinfi...