Due ore dopo dalla porta d'ingresso entrarono Steve e Clint, che se la ridevano probabilmente per una battuta di quest'ultimo.
Steve indossava solamente una maglietta attillata mentre Clint aveva anche una giacchetta autunnale.
Probabilmente mi persi ad ammirare Steve, infatti fu Lila a riportarmi con i piedi per terra.
"Ti sei incantata." Ridacchiò punzecchiandomi il fianco, coperto da un maglioncino che mi aveva prestato Laura.
"Non mi sono incantata." Ribattei.
"Oh sì, proprio mentre guardavi Steve. Come biasimarti? Effettivamente è carino."
"Già..." Mormorai io abbassando immediatamente lo sguardo sul quaderno di Geometria.
"Ha!" Esclamò Lila battendo le mani sporche di pennarello blu "L'hai ammesso!"
"Non mi pare di averlo mai negato." Borbottai giocherellando col goniometro azzurro della bambina."Cosa?" Chiese Steve, sedendosi davanti a Lila e afferrando la bottiglia d'acqua.
"Della mia innegabile bravura in geometria." Si pavoneggiò la bambina.Bastarda, sapeva che le avrei dovuto reggere il gioco.
"Ah sì?" Fece Clint alzando un sopracciglio "Ieri hai detto alla mamma che non ci capivi un accidente."
"Merito di Isabella, è un'ottima insegnante." Mi lodò LilaOkay, forse non era così tanto bastarda.
"Aveva solo bisogno di una spintarella e di qualche chiarimento." Le ressi il gioco più che volentieri.
"Hai mai pensato a mettere su famiglia?" Chiese Clint di punto in bianco, facendomi quasi soffocare con la saliva.
"Io? Perché?" Ero quasi sulla difensiva, come se mi avesse insultata. Ma un insulto non era.
"Così, per dire. Vedo che te la cavi con i bambini. Io e Laura dobbiamo sempre scendere a ricatti con Lila per farle fare i compiti."
"Ah, io, ehm... Onestamente non ci ho mai pensato." Risposi leggermente nervosa, lanciando di sottecchi un'occhiata a Steve, che stava fulminando Clint con lo sguardo."Si è creato un silenzio imbarazzante anche per me, credo che andrò a sistemare le bambole in camera mia." Constatò Lila alzandosi dal tavolo e correndo su per le scale.
"Simpatico lo scricciolo." Commentò Steve, sciogliendo la tensione nella stanza.
"Mi farà uscire pazzo, me lo sento." Clint si posò con fare drammatico una mano sulla fronte "Ma per due giorni ve la terrete voi."
"Mi sono persa qualcosa?" Chiesi sporgendomi verso l'arciere.
"Ho ricevuto una chiamata dall'Agente 13, devo recarmi a Detroit per una missione, se tutto va bene tempo due giorni e sarò di ritorno a casa.""Quando partiamo?" Chiesi.
"Io tra qualche ora, tu non lascerai questa casa, ordine di Carter."
"Barton-"
"Barton niente, non voglio sentire una parola, non disobbedirò agli ordini. Stavo quasi per cedere a Rogers."
"Ti sei indebolito vecchio mio." Fu il commento di Steve, che riservò a Clint battendogli una pacca sulla schiena e quasi facendolo cadere a terra.Quando Clint lasciò casa sua anche Laura e i bambini partirono, dirigendosi verso casa dei nonni dalla parte opposta dello stato.
Clint aveva insistito quasi due ore per far restare la sua famiglia lì, ma Laura era stata irremovibile nel voler spostarsi.
"Lì saremo più sicuri." Mi aveva detto lei prima di salire in macchina, con la piccola Lila che sventolava la manina dal sedile posteriore."Ho provato a chiedere di poter andare in missione con lui, ma ogni tentativo è stato vano." Brontolò Steve quella sera a cena davanti ad un piatto di pasta al pomodoro grande quasi quanto metà tavolino in salotto.
"Quando hai detto che mangi il quadruplo delle persone normale non scherzavi." Commentai ricordando il pomeriggio nel quale mi aveva raccontato del giorno in cui gli avevano iniettato il siero e tutto ciò che quella semplice fiala aveva comportato.
"Pensa che ho lasciato anche uno spazio per il dolce.""Vuoi che ti faccia qualcosa?" Chiesi distratta, mentre sistemavo la pentola nel lavandino.
"A dir la verità sì." Mormorò Steve. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio collo lasciato scoperto dalla maglietta. Doveva essersi avvicinato mentre ero girata.
Quando le sue mani si posarono sui miei fianchi per poco non iniziai a tossire come un idiota e quando con una lieve pressione mi fece girare verso di lui probabilmente ero più rossa del pomodoro usato per la pasta."Posso fare una, uh, una crostata-" Balbettai mentre le dita di Steve correvano lungo il mio collo "O se preferisci dei muffin..."
Smisi solo quando col pollice Steve prese a tracciare i contorni delle mie labbra, facendomi mancare ancora di più il fiato, tanto che dovetti ricordarmi di respirare manualmente.
Non fu un problema per molto, solo per qualche secondo prima che al posto del suo dito percepissi le sue labbra."Volevo farlo da un po', da quello che è stato il nostro primo appuntamento a dir la verità." Confessò Steve quella sera.
Dopo il bacio in cucina ce n'erano stati altri. Ora eravamo in camera e guardavamo un film rintanati sotto le coperte.
La sua mano salda sulla mia coscia mi faceva sentire protetta, anche se sapevamo entrambi che me la sarei cavata in molte situazioni anche senza la sua protezione."Ce ne hai messo di tempo." Commentai io, distogliendo lo sguardo dallo schermo per portarlo sul suo viso. Gli occhi chiari riflettevano i colori del film, mescolandosi fino a formare un'opera degna del Louvre.
"Non sapevo che fare." Mormorò "Ai miei tempi o ci si sposava al secondo appuntamento o si aspettava un anno per un bacio, no vie di mezzo."
"Tecnicamente ti ho fatto aspettare un po', se non si conta il bacio che ti diedi quando stavamo scappando dagli infiltrati dell'Hydra."
Steve sussultò "Come fai a saperlo?""Natasha." Rispondemmo entrambi. Io con nonchalance e lui come se avesse scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto.
"Quella donna sarà la mia rovina, chissà cos'altro ti ha detto."
Io ridacchiai e gli lasciai un veloce bacio sull'angolo della bocca "I segreti non si urlano ai quattro venti.""C'è solo una cosa che vorrei sapere, tranquilla, non riguarda Natasha e i vostri segreti." Disse Steve dopo qualche minuto.
Io gli feci cenno di procedere, troppo focalizzata sui grattini che mi stava facendo per aprire bocca."Clint mi ha detto che hai guadagnato la sua fiducia, ciò che voglio sapere è se io ho guadagnato la tua."
"Pensavo di aver già risposto a quella domanda quando ho accettato di salire sulla tua moto al nostro primo appuntamento."
"Voglio sentirtelo dire."
"Se dovessi affidare la mia vita a qualcuno tu saresti la mia prima scelta." Mormorai, poggiando la mia testa sulla sua spalla e percependo il suo cuore battere veloce.E anche oggi si tromba domani.
Steve e Isa sono cintura nera di come si schiva la vita.
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[sospesa] Ti Fidi Di Me?; Steve Rogers
FanfictionIsabella Morris, colonnello dell'esercito statunitense e agente dello S.H.I.E.L.D. si ritroverà fino al collo in un mondo che avrebbe preferito conoscere solo attraverso i rapporti delle missioni altrui, dall'essere ricercata all'essere nelle grinfi...