"Dove siamo?" Chiesi all'uomo che era appena sceso dalla moto.
"Nel parcheggio sotterraneo dell'ospedale, io devo entrare a recuperare una cosa. Tu non ti muovere e tieni sempre la testa bassa, non vorrei che qualcuno ti riconoscesse."
"Vedi di tornare vivo." Mi raccomandai stringendomi nella giacca "Che io non so mettere in moto questo vecchiume."
"Non è un vecchiume, è vintage." Si difese lui allontanandosi sempre di più.
Per qualche momento ebbi un dubbio: parlava della moto o di sé stesso?Steve ritornò poco dopo, con abiti nuovi ed una donna dai capelli rossi al suo seguito.
"Colonnello, ti presento l'agente Romanoff, possiamo fidarci di lei." Disse Steve indicando la donna che mi porse la mano.
"Isabella Morris." Ricambiai la stretta.
"Natasha Romanoff. Ho portato un cappotto per te, per non girare con l'uniforme, purtroppo non erano previste altre persone e non sono riuscita a portare di più." Disse Natasha porgendomi un cappotto nero lungo fino alle ginocchia.
Quasi quasi passavo più inosservata con l'uniforme.
"Grazie." Risposi sbrigativa mentre indossavo il cappotto e legavo la cintura in vita.Nel giro di dieci minuti arrivammo all'ingresso di un centro commerciale.
"Non mi sembra il momento adatto per fare shopping." Commentai io storcendo il naso.
Steve sventolò di fronte al mio volto una chiavetta USB "Dobbiamo visualizzare dei file che sono in questa chiavetta, non possiamo farlo da uno dei nostri dispositivi, o ci rintracceranno. L'unico modo per farlo in sicurezza è da un pc usato da molte persone, e qui c'è un negozio della Pear."
Natasha trattenne una risata.
"Che c'è?" Chiese Steve.
"È Apple, non Pear." Spiegai sorridendo all'uomo, che imbarazzato si grattava la nuca.
"Voi andate nel negozio, io rimango a fare la guardia fuori." Mi offrii una volta dentro al centro.I due annuirono ed entrarono a passo svelto nel negozio.
Io mi sedetti su una panchina, proprio lì di fronte e tirai fuori il cellulare, facendo finta di scrivere a qualcuno.
Lanciai un'occhiata al negozio e vidi Steve intento a parlare con un ragazzo dello staff, mentre Natasha continuava imperterrita il suo lavoro.
Quando riconobbi due degli agenti dello S.H.I.E.L.D., mi guardai attorno e per fortuna vidi solo una mezza dozzina di agenti, significa che non avevano preso la questione tanto sul serio."Abbiamo finito." Disse Steve avvicinandosi a me e mettendomi un braccio sulle spalle, per avvicinarmi a lui "Ci sono due agenti nel negozio di intimo qua di fianco." Sussurrò a due centimetri dalle mie orecchie, mandandomi una scarica di brividi, sicuramente dovuti alla paura di essere scoperti.
"E due sono appena entrati nel negozio Pear." Lo canzonai sorridendo.
"Ti odio."
"Porta rispetto a chi ha un grado più alto di te, Capitano." Lo ammonii, senza mai perdere il sorriso che avevo sulle labbra.
"Chiedo perdono, Colonnello." Mi canzonò lui.
"Avete finito di fare i piccioncini?" Sbuffò Natasha "Questa è una missione."
Io stavo per risponderle, ma Steve mi fece girare verso di lui "C'è uno di quelli che ci puntavano un fucile quando eravamo nell'ascensore."
Guardai gli occhiali di Steve e scorsi il riflesso dell'uomo."Baciatevi." Sussurrò Natasha.
"Cosa?" Chiesi io.
"Le manifestazioni di affetto in pubblico mettono le persone in soggezione." Sussurrò lei.
"Sì, suppongo di sì." Mormorai io
Steve prontamente posò una mano sul mio volto, una sul mio fianco e catturò le mie labbra in un bacio.Non è il momento giusto per dire che sentii brividi per tutto il corpo, vero?
Poco importa, perché li sentii, eccome se li sentii."Potete staccarvi ora." Ci avvertì lei.
Io tentai di allontanarmi, ma la presa di Steve era ferrea.
Fu poi lui a lasciarmi andare, una volta arrivati alla fine della scala mobile.
Allo sguardo confuso di Natasha rispose con una scrollata di spalle "Le cose o si fanno bene o non si fanno.""Ci sono circa un miliardo di donne che vorrebbero essere al tuo posto." Sussurrò Natasha che mi aveva raggiunta, dato che ero rimasta poco più dietro di Steve.
"Ricercate dallo S.H.I.E.L.D. e dalla polizia?" Commentai io "Devono rivedere le loro priorità."
"Sai a cosa mi riferisco."
"Possiamo non parlarne, grazie." Quasi la supplicai io.
"Almeno bacia bene?"
"Romanoff!"
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[sospesa] Ti Fidi Di Me?; Steve Rogers
FanfictionIsabella Morris, colonnello dell'esercito statunitense e agente dello S.H.I.E.L.D. si ritroverà fino al collo in un mondo che avrebbe preferito conoscere solo attraverso i rapporti delle missioni altrui, dall'essere ricercata all'essere nelle grinfi...