Lettera per un idolo

Capitolo 3

La notte si riempe di stelle per non essere troppo buia, io mi riempo di te per brillare di amore.

Mi piace pensare che le cose succedono per un motivo, non importa se per caso, destino: se succede, c'è un motivo. Può sembrare stupido, illogico, infantile e perché no inutile, ma può cambiare la tua prospettiva se glielo permetti, basta solo crederci un po'. Forse cresciamo troppo in fretta e non rispettiamo le tappe previste e ci troviamo in vicoli bui.

Okay, chi voglio prendere in giro. Sono nel letto a piangere e le frase filosofiche vengono sopraffatte dalla voglia di un Luca o di un Lorenzo che mi abbraccia. Non voglio leggere un messaggio sul gruppo di pallanuoto o sentire una voce registrata (stupenda, ovvio). Voglio una persona, voglio la mia persona, qui, adesso. Qui, a stringermi nel letto mentre soffoco i singhiozzi nel suo petto e non più nel cuscino, mentre rido ad una sua battuta, mentre vivo, per un cazzo di istante: vivo.

Non mi piace nascondermi dietro a delle cuffie e dei vestiti neri. Voglio indossare colori e sorrisi. Voglio solo essere felice, essere... viva...

Perché a 15 anni non penso più alle bambole? Perché le mie preoccupazioni non si limitano al regalo che voglio a natale o il verde migliore per fare una foglia? Perché devo piangere per tutto e avere paura di tutto?

Per dire... domani voglio parlare a Luca e ora sono in paranoia. In poche parole: gli ho detto che mi piace, ma tempo fa, e lui aveva risposto "grazie dei complimenti". E la settimana scorsa gli ho chiesto cosa non gli piacesse in me, anche se non ha mai detto che io non gli piaccio, e lui ha detto che non vuole che cambio perché poi si sentirebbe in colpa. Io idiota come sono, mi sono fissata col volerlo scoprire e beh... spero in meglio...

Comunque è tardi. Oggi ho studiato latino tutto il pomeriggio e domani ho la verifica di diritto per la quale non ho studiato. Speriamo bene. Ciao, sogni d'oro.