Capitolo 10

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La mattina dopo mi alzai di soprassalto. Avevo sognato i miei genitori biologici. Non era mai successo prima. Guardai il telefono e scoprii che erano le 9:00, così mi alzai, andai in bagno e poi mi cambiai.

Mi misi una maglia a maniche lunghe grigia e attillata, con sopra un maglione dello stesso colore dei Jeans: grigi.

Dopo essermi preparata andai a stendermi accanto a Draco e per svegliarlo gli diedi un bacio in fronte.
Io: "buongiorno!"
Draco: "voglio dormire ancora!"
Mi prese per i fianchi e mise la testa sulla mia pancia. Neanche fossi un cuscino!

Gli accarezzai i capelli. Dopo un po', però, lo feci alzare con la forza. Draco, ancora mezzo addormentato, si avviò, barcollando, verso il bagno.
Io:  "Guarda di non finire dentro il gabinetto eh!" Non riuscii a trattenere una risatina.
Draco mi guardò male: "ha-ha-ha, spiritosa"
Gli mandai un bacio e lui mi fece il dito medio.

Quando finì di prepararsi mi misi un paio di scarpe da ginnastica e scendemmo le scale per andare in cucina.

Arrivati lì ci aspettavano, seduti al tavolo come la sera prima, i genitori di Draco, sua zia e accanto a lei un uomo alto, di bell'aspetto, aveva i capelli ricci - sembravano bagnati da quanto gel avevano - che gli arrivavano alle spalle. Portava un paio di pantaloni marroni, una maglia verde scuro e un cappotto nero.

Prima che mi potessi sedere al mio posto lui si alzò e mi diede la mano: "tu devi essere Helena, piacere Rudolphos! Bella mia ha parlato bene di te"
Guardai bella incredula, gli sorrisi e poi mi rivolsi a Rodolthos: "È un piacere conoscerla"
Rodolthos: "anche per me"

Mi accomodai di fianco a Draco e iniziai a mangiare. Senza accorgercene io e Rodolthos facevamo le cose contemporaneamente. Eravamo uno lo specchio dell'altro.
Bellatrix e gli altri ci guardarono senza parole.
Bella: "Rudolthos, dobbiamo parlare!"

In quel momento io e lui alzammo la testa contemporaneamente per capire cosa voleva Bellatrix.
Narcissa, Lucius e Bellatrix si alzarono dai loro rispettivi posti e uscirono dalla cucina seguiti da Rudolthos.
Io guardai Draco confusa. Lui mi guardò, ancora scombussolato, e continuò a mangiare facendo finta di niente. Lo imitai.

Dopo aver fatto colazione decisi di sparecchiare per dare una mano a Narcissa. Mentre posavo le tazze nell'acquaio sentii in "puf", mi girai di scatto. Draco alzò la testa. Davanti a noi ci ritrovammo Herm, Ron, Ginny e Harry.
Io: "che ci fate voi qua?"
Herm: "non ci siete venuti a trovare, così siamo venuti noi!"
Draco: "e doveva venire anche Potter?"
Harry: "si, perché Helena è anche mia amica"
Io: "ragazzi, non litigate"
Draco: "ci sono i miei in casa, e c'è anche Bella. Se vi vedono vi ammazzano!"
Io: "forse è meglio che ve ne andiate. Appena possiamo veniamo ok?"
Ginny: "promesso?"
Io: "promesso"

Ginny e Herm mi salutarono. Poi abbracciai anche Ron e Harry.
Mentre li abbracciavo Draco stava seduto al suo posto e fulminava Ron e Harry con lo sguardo. Io me ne accorsi e scoppiai a ridere. Mi avvicinai a Draco, lo baciai e mi sedetti accanto a lui. I ragazzi ci salutarono un ultima volta e poi se ne andarono lasciando me e Draco da soli.
Io: "che è successo prima, a tavola, ho fatto qualcosa?"
Draco: "no, no, tranquilla. Non hai fatto niente di male"
Lo guardai rassicurata: "che facciamo?"
Draco: "non lo so, decidi tu"
Io: "andiamo in giardino?"
Draco: "ok!"
Presi la mano di Draco e lo trascinai fuori casa. Lui mi guidò fino ad arrivare nel cuore del giardino: era una cosa incredibile!

 Lui mi guidò fino ad arrivare nel cuore del giardino: era una cosa incredibile!

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Accanto al gazebo c'era un'amaca è un altalena.

Draco mi prese per mano e mi portò all'altalena, mi fece sedere e mi iniziò a spingere.
Sentivo il vento fresco che mi accarezzava il viso e mi spostava i capelli. Draco non mi toglieva gli occhi di dosso.

Dopo un po' sentii l'altalena fermarsi piano piano e vidi Draco avvicinarsi al tavolo sotto il gazebo e prendere una chitarra di cui non mi ero accorta della presenza.
Si sedette sul tavolo, mise i piedi sulla panchina e iniziò a suonare la mia canzone preferita.
Feci un sorriso contenta e andai da lui e iniziai a cantare.
Al ritornello si unì a me e cantammo insieme.

Il tempo con Draco passa velocissimo. Sembravano passati 5 minuti, quando arrivò Dobby.
Dobby: "Signorini, è pronto il pranzo"
Draco: "Dobby, ti dispiace portarcelo qui? Vorremmo pranzare in giardino"
Dobby: "certamente"
Detto questo si smaterializzò. Draco posò la chitarra e si mise seduto sulla panca. Misi le mie gambe sulle sue e lo baciai.
Mentre ci stavamo baciando si materializzò al nostro tavolo Dobby con due vassoi: in uno c'era del pollo con le patate al forno, nell'altro due bicchieri di vetro con una bottiglia.

Misi le gambe sotto il tavolo, mi servii e iniziai a mangiare.
Mentre mangiavo Draco mi osservava. Dopo qualche secondo si decise a parlare.

Draco: "Come si chiamano i tuoi genitori?"
Io: "Renee e Daniel, perché?"
Draco: "beh, ci conosciamo da un po' e stiamo insieme, ma non conosco quasi niente di te..."
Io: "ok, cosa vuoi sapere?"
Draco: "colore preferito?"
Io: "verde e nero"
Draco: "che sport facevi tra i babbani?"
Io: "nuoto, ma ho fatto tantissimi altri sport"
Draco: "per esempio?"
Io: "pallavolo, danza, ginnastica ritmica..."
Draco: "cosa sono pallavolo e ginnastica ritmica?"
Io: "te lo farò vedere a casa mia, devo insegnarti tanti sport babbani fantastici!"
Draco: "il tuo sport preferito babbano?"
Io: "calcio, io e la mia famiglia la domenica pomeriggio giochiamo nel giardino di casa nostra e giochiamo a calcio"
Draco: "è come si gioca?"
Io: "perché tutto questo interesse per gli sport babbani biondino?"
Draco: "così, voglio sapere cosa facevi prima di venire qui"
Io: "ok. Il calcio è come il quiddich, ma si gioca a terra. C'è solo una palla, si può toccare con i piedi, la testa, tutte le parti, ma non con le mani"
Draco: "Ok... capito. Altra domanda"
Io: "spara"
Draco: "hai avuto altri ragazzi oltre a me?"
Io: "haha a differenza tua, biondino, non sono molto ricercata..."
Draco: "come no, non ci credo!"
Alzai le spalle innocente.
Draco: "forse so perché non hai mai avuto una fila di ragazzi che ti venivano dietro"
Io: "sentiamo, perché?"
Draco: "uno, perché hanno paura di me"
Io: "si, forse è vero haha"
Draco: "due, hai mai visto una fila lunghissima in un costosissimo, ma bellissimo negozio?"
Io: "no...(?)"
Draco: "appunto! Sei troppo bella per loro e hanno paura che tu li rifiuti"
Li tirai un pugno leggero sul braccio e dissi: "dai, piantala idiota!"

Draco si avvicinò a me. Pensavo che mi volesse baciare, così mi avvicinai a lui, ma, sempre guardandomi negli occhi, mi rubò un pezzo di carne dal piatto!!
Io: "ei!"
Draco: "che vuoi? Ho finito il mio e ho ancora fame"
Io: "ma c'è ne è ancora lì!"
Draco: "lo so, ma il tuo è più buono"
Scossi la testa ridendo.

Quando finimmo di pranzare andammo su una amaca dove appoggiai la testa sul petto di Draco.

Dopo un po' ci addormentammo entrambi, uno tra le braccia dell'altro.

Due perfetti stronzi // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora