☕︎︎𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑟𝑒𝑒𝑠𝑖𝑚𝑜

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Dopo un paio di mesi il nostro rapporto era diventato molto più stretto e passavamo moltissimo tempo insieme oltre all'orario di lavoro.

In quel momento eravamo appena usciti dall'agenzia e ci eravamo fermati ad un bar e non mancavano le occhiate curiose dei presenti notando l'eroe numero 2 Dynamight con una ragazza ma preferimmo ignorarli.

Versai un poco di zucchero nella tazzina di caffè e mescolai lentamente con il cucchiaino, quando Katsuki mi rivolse la parola <<[t/n]...>> alzai lo sguardo chiedendogli di continuare <<Vorrei farti conoscere i miei genitori>> a quelle parole per poco non mi strozzai con un sorso di quel caffè.

<<E-ehm si certo>> poi riprese a parlare <<E io potrei conoscere i tuoi genitori no?>> avevo paura di una domanda simile ma prima o poi sarebbe arrivata <<Sono morti>> la sua espressione cambiò velocemente <<Ah...cazzo mi dispiace. Non-non lo sap->>

<<No ma non preoccuparti, è successo quando ero piccolina e l'ho già superato da tempo>>

Più precisamente erano morti in un incidente stradale, quella notte ero a casa di nonna perché loro erano andati fuori per lavoro.

Ad un certo punto arrivò una telefonata a casa e la nonna rispose. Ero vicina a lei ed anche se non capivo cosa stesse succedendo in poco tempo il suo volto si ricoprí di lacrime ed iniziò ad urlare in preda al panico ed alla disperazione. Poi guardandomi si abbassò e mi abbracciò sussurrandomi cose del tipo

"mi dispiace tanto"

"non doveva accadere"

"non è possibile"

"non riesco a crederci"

Quella volta avevo solo 7 o 8 anni perciò nessuno mi aveva detto niente ed ero troppo piccola per capire e per sopportare un peso del genere, anche se io percepivo che qualcosa fosse successo alla mamma e al papà non vedendoli più negli anni successivi.

Poi qualche anno dopo me lo hanno confessato i nonni con cui ho vissuto fino ai 18 anni e dopodiché ho iniziato a vivere da sola.

Il giorno in cui ho saputo la verità non ho pianto,ero diventata leggermente più matura e grande, di conseguenza sapevo che non c'erano più, solo non avevo la minima idea di come fosse successo e perché.

Rimanemmo in silenzio per un po' ed il suo volto rimase triste e basso, guardando il pezzo di cornetto nella sua mano che ancora non aveva mangiato.

<<Allora spero che piacerò ai tuoi, che tipi sono?>> alzò lo sguardo e cambiò espressione <<Di solito ciò che piace a me piace a loro quindi non penso ci siano problemi>>

Arrossii leggermente e lui sorrise, poi continuò a parlare <<La vecchia, mia madre, è praticamente come me, infatti credo di aver ripreso da lei per quanto riguarda il carattere e anche i capelli-dice indicando la sua capigliatura-però diciamo che quando non si tratta di me è abbastanza tranquilla e normale>>

Ok almeno la madre sembrava apposto, più o meno, adesso manca il padre ed ho decisamente paura di sapere come sia.

<<Mio padre penso sia la persona più normale, tranquilla, gentile e a posto di tutti e da lui non ho preso proprio niente probabilmente>>

Oh beh meglio così.

<<Sembrano delle brave persone e bravi genitori>>

<<Beh immagino di si ma sono un po' troppo invadenti>> dice portandosi una mano dietro al collo.

<<Vabbè fa niente>>

Ci alzammo dal tavolo e andammo a pagare al bancone per poi uscire e dirigersi verso la sua macchina.

<<Più tardi parlo con mia madre e ti faccio sapere quando sono liberi per conoscerti>> mi dice aprendo la portiera della macchina e salendo a bordo, feci la stessa cosa anche io.

<<Oh ok vabene>>

————————

Alla fine ci siamo messi d'accordo per oggi, sarei andata a casa dei suoi genitori, ovviamente accompagnata da Katsuki e avremmo pranzato insieme come avevo immaginato.

Cercai di vestirmi il più presentabile possibile e di prepararmi per non fare brutta figura davanti ai suoi.

Uscii poi da casa trovandomi la macchina di Katsuki con il biondo all'interno che mi stava aspettando, così lo raggiunsi e salii, dandoci poi un veloce bacio sulle labbra per salutarci.

Ero abbastanza nervosa, infatti non facevo che muovere insistentemente la gamba e torturarmi le pellicine delle dita vicino alle unghie. Katsuki mise una mano sulle mie mentre continuava a guardare attentamente la strada <<Sta tranquilla e non essere nervosa, vedrai che andrà bene>>

Tornò con entrambe le mani sul volante e cercai di tranquillizzarmi.

Una mezz'oretta dopo arrivammo a destinazione, davanti ad una casa grande e molto bella e sembrava anche abbastanza moderna, così uscimmo dall'auto e rimasi al fianco del biondo. <<Questa è la casa dove sono cresciuto>>

<<Wow è davvero pazzesca>>

Ci avvicinammo alla porta e lui suonò al campanello. Poco dopo ci aprì una signora molto bella sulla cinquantina dai capelli biondi come quelli del ragazzo vicino a me e per esclusione pensai subito fosse sua madre.

<<Ehii che bello fare la tua conoscenza, molto piacere sono Mitsuki Bakugou, sua madre>> ci accolse subito dentro stringendomi la mano e con esitazione feci lo stesso <<S-salve sono [t/n][t/c]>>

<<Prego prego venite>> ci portò verso a quanto pare la sala sa pranzo. La casa era anche all'interno molto bella e accogliente, con un sacco di quadri e foto appese alle pareti.

Mi fermai incuriosita a guardare infatti una di quelle, nella foto c'era un Katsuki bambino, avrà avuto 4 o 5 anni con un altro bambino dai capelli verdi vicino a lui che giocavano con la sabbia al mare.

<<Non ci credo Katsuki! Sei tu questo? E lui è Deku??>> lui su voltò velocemente e cercò di non farmi guardare più quella fotografia ma tanto era già impressa nella mia mente.

<<Si sono io ma non girovagare per casa e non guardare le mie foto>> dice completamente rosso in viso

<<Ma dai eri così carino e dolce...a differenza di adesso>>

<<Ripetilo se hai il coraggio>> mi guardò in cagnesco.

<<Non preoccuparti cara, in camera ho non so quanti album delle fotografie e te ne farò vedere tutti quelli che vuoi>> disse sua madre con un ghigno.

<<N-non ti ci mettere anche tu vecchia!>> sobbalzai a come aveva appena chiamato la madre <<Katsuki non dovresti chiamarla così, dovresti rispettarla di più!>>

<<Lascia perdere tesoro, ormai sono abituata>>dice sospirando.

Ci sedemmo al tavolo e incontrai il padre che senza neanche aver detto una parola già dal suo aspetto rispecchiava a pieno la sua descrizione fatta da Katsuki qualche giorno prima.

Mi presentai a lui ma non era di molte parole.

Ci sedemmo tutti al tavolo, io vicino al biondo e i suoi genitori rispettivamente di fronte a noi due...

𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁♡︎| Pʀᴏ ʜᴇʀᴏ Bᴀᴋᴜɢᴏᴜ x RᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora