Serkan Bolat

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Serkan è molto nervoso in questo momento, sta parlando con un suo cliente da ormai ore dato che all'improvviso e soprattutto all'ultimo minuto ha deciso di non vendere più il terreno che serviva per l'azienda, serkan ha cerca di farlo ragionare il più possibile arrivando persino a proporgli di pagarlo il doppio ma l'uomo non ne vuole proprio sapere. Non sappiamo come mai abbia deciso di cambiare idea così all'improvviso, così se né va via liquidando Serkan con un semplice mi dispiace, mi saluta con un cenno del capo, mi propongo di accompagnarlo all'ingresso ma si rifiuta dicendo che conosce la strada. Lo lascio andare.

Io entro nell'ufficio, Serkan non dice nulla ma lo vedo che cerca di mantenersi calmo, ma so che dentro è un vulcano pronto ad esplodere, fa dei respiri profondi e si passa una mano sul viso frustrato fissando un punto vuoto davanti a sé mettendo poi le mani suoi fianchi. Meditando sul da farsi.

<< Mi dispiace Serkan, vedrai che troverai un'altro terreno >> cerco di farlo ragionare poggiandogli una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.

In tutta risposta si gira di scatto facendomi sussultare per il suo modo di fare, i suoi occhi sono stanchi e la sua espressione è furente, poche volte mi è successo di vederlo così.

<< Non mi serve un'altro terreno, quello era perfetto per il nostro lavoro >> sussurra a denti stretti allontanandosi da me.

So in questo momento quanto possa essere arrabbiato, vorrei cercare di aiutarlo ma so benissimo che adesso non me lo permetterà.

<< Lo so ma... >> comincio ma vengo subito interrotta dalle sue parole.

Si porta due dita sulle tempie e mi zittisce con la mano rivolta verso di me.

<< Non voglio parlare adesso andiamo a casa >> esclama con tono duro e freddo.

Non si era mai comportato così con me. Mai.

<< Serkan non fare così voglio solo aiutarti >> cerco di farlo ragionare.

<< Aspettami in macchina  >> dice rabbioso ignorandomi andando verso la sua scrivania.

<< Serkan per favore parliamone non fare così >> cerco ancora di farlo ragionare.

Ma ottengo l'esatto contrario.

<< Ti ho detto che non voglio parlare, aspettami in macchina >> risponde brusco guardandomi fisso negli occhi in modo gelido.

Indietreggio leggermente, scioccata e spaventata dalla sua reazione improvvisa. Il suo sguardo rimane fisso su di me, non si era mai comportato così con me, mai si è permesso di alzarmi la voce in questo modo. Quei occhi che ore prima mi guardavano con amore adesso mi guardano spenti e seri. Raccolgo tutto il mio orgoglio e me ne vado dall'ufficio sbattendo la pesante porta in ferro, per fortuna essendo tarda sera siamo soli in azienda non avrei mai potuto sopportare se ci avessero sentiti. Esco dall'azienda e mi dirigo nell'auto di Serkan in silenzio apro la portiera e mi ci fiondo dentro poggiando la testa sul finestrino.

Lo amo, lo amo da morire ma quando fa così mi ferisce. Serkan può sembrare una persona cinica e fredda ma in realtà quando lo conosci bene e ti mostra quel lato di lui cosi dolce e buono ti ricredi subito e non puoi non amarlo come faccio io ogni giorno. E solo che ha questo carattere così.

Pochi attimi dopo in lontananza vedo la porta aprirsi, Serkan con lo sguardo basso e le mani dentro la giacca esce dall'edificio, chiude la porta a chiave e mi raggiunge.

Entra in auto silenziosamente, non dice neanche una parola. Mette in moto e parte verso casa.

10 minuti dopo siamo arrivati finalmente a casa, non riuscivo più a stare in macchina con lui in quel modo. Quando ha aperto la porta di casa mi sono fiondata nella nostra camera, non ho neanche salutato Sirius, mi sento in colpa.

𝙄𝙢𝙢𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖  𝙈𝙪𝙡𝙩𝙞𝙛𝙖𝙣𝙙𝙤𝙢 | 𝘼𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞 🎬 𝙚 𝘾𝙖𝙣𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞🎤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora