Imprevisti

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Novembre 1969

Dalla prima lezione di auto controllo di Lily era passato davvero diverso tempo.

Ormai avevo compiuto da quasi un mese 10 anni e a casa non si parlava di altro che della scuola che avrei dovuto frequentare l'anno dopo.

Io ero letteralmente elettrizzata all'idea che di lì a un anno avrei frequentato uno dei college più prestigiosi di Inghilterra;

Codesta scuola infatti era conosciuta dappertutto e richiedeva da parte degli studenti voti molto alti.

Yvonne, essendo come me nel club delle più secchione della scuola, sarebbe venuta con me.

Infatti in quegli ultimi tempi avevamo cercato in ogni modo di rafforzare il nostro studio pomeridiano, in modo da passare l'esame con il massimo dei voti.

Mia sorella, ovviamente, la considerava una scuola per gente falsa;

Una di quelle scuole in cui solo i figli-di-papà e le oche andavano.

Ma tanto quanto a lei non piaceva l'istituto, quanto io lo adoravo.

La scuola era divisa in 2 strutture: Nella prima alloggiavano i ragazzi dagli 11 ai 13 anni e nella seconda dai 14 ai 18.

****

Quel giorno si teneva un pigiama party a casa del mio amico Jordan Spinner .

In realtà gli unici della classe ad essere stati invitati eravamo io, Yvi, George e Samuel (due altri nostri compagni di scuola);

in seguito però si unì anche Lily (con grande riluttanza da parte di Jordy).

Per quella sera decisi di indossare un vestitino grazioso e lasciare i capelli sciolti, portati all'indietro con un cerchietto.

Misi perfino un lucida labbra!

Era il mio primo oggetto per make-up e ne andavo matta.

Arrivati a casa Spinner venimmo subito accolte da Jordan.

Il suo sgradimento verso mia sorella non mancò a farsi sentire.

"Ciao Petunia e... ciao squilibrata"

Lily lo fulminò con lo sguardo mentre io trattenni a stento una risata.

Non per lei ovviamente, ma era la situazione in generale che faceva ridere.

Quando entrammo trovai Yvonne già lì.

Corsi ad abbracciarla, era sempre favoloso vederla.

La festa prosegui a ritmo di musica.

Guardandomi attorno notai, che oltre a noi, c'erano anche alcuni parenti di Jordy.

Lui parlava animamente con alcuni ragazzi, che presumevo fossero i cugini di cui tanto parlava.

Uno di quest'ultimi si girò verso di me osservandomi.

Non riuscivo a vederlo bene in faccia: era troppo lontano, ma avendomi sempre insegnato che era maleducazione fissare le persone, abbassai lo sguardo in cerca di qualcosa da fare.

Passai 2 ore a chiaccherare e a giocare a nascondino insieme a Yvi e Samuel quando una voce scherzosa mi fece voltare.

"Non mi hai ancora fatto gli auguri"

Arrossì leggermente.

"Oddio perdonami... buon compleanno!"

Lui sorrise.

"Ehm... volevo farti conoscere una persona, ti va?"

"Certo"

E detto questo mi trascinò fuori.

Petunia EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora