20-The end

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"ti chiamo più tardi, va bene?" lei si avvicina a me e mi da un bacio a stampo. "sì sì" lei mi sorride prima di uscire da casa mia. La guardo finché non scompare dalla mia visuale. Tiro un sospiro di sollievo e vado verso le scale per rifugiarmi nella mia stanza.

Sono passati esattamente dieci giorni da quando sono rinchiuso in camera, dieci giorni che vedo solo la mia famiglia, Eleanor e qualche volta Zayn e sono dieci fottutissimi giorni che non vedo e non sento Harry.

Dopo la festa del mio compleanno ho provato ha chiamarlo più volte, ma sempre mi dava la segreteria e dopo il "beep" che produceva il telefono lasciavo un messaggio in segreteria e aspettavo una risposta che non sarebbe mai arrivata.

Penso che Harry abbia capito che tra di noi non ci sia solo amicizia, come anch'io ho capito che non riesco a fare a meno di lui, ma ci devo provare. Harry è solo una cotta del liceo, non è nulla di cui io mi debba preoccupare, ora sto con Eleanor e sono felice, lei è bella, simpatica e gentile, è la ragazza perfetta per me, anche se un difetto ce l'ha, lei non è Harry.

Non nego di aver cercato più volte su internet come si possa togliersi dalla testa un ragazzo, avevo aperto un link WikiHow, ma ho trovato solo roba inutile che non mi era d'aiuto. Avevo anche cercato come capire se non fossi etero al cento per cento, in conclusione potrei come non potrei aver capito di non essere etero al cento per cento. E sapete di chi è la colpa? di un ragazzino con i capelli ricci, occhi verdi smeraldo, fossette e quel bel faccino che si ritrova, dannato Harry, lui mi fa uscire fuori di testa. Devo solo togliermelo dalla testa, devo pensare solo ad Eleanor, nonché la mia ragazza dal giorno del mio compleanno.

Dopo che vidi Harry sulla soglia della porta che guardava me ed Eleanor baciarci, ho sentito qualcosa di strano, un qualcosa che non avrei dovuto provare, che non avevo motivo di provare quella sensazione. Mi sentivo in colpa. Per qualche strana ragione quando vidi Harry sulla soglia della porta, mi sembrava tutto così sbagliato, non avrei dovuto baciare Eleanor, non avrei dovuto dire ad Harry che fossimo solo e soltanto amici, perché non ci crederebbe nemmeno un bambino, è riuscita ha capirlo per sino mia sorella. E quando lo vidi uscire dalla porta correndo, le miei gambe si sono mosse da sole. Non ho pensato ad Eleanor che mi guardava non capendo, nella mia testa c'era solo l'immagine di un Harry che soffriva per colpa mia. Lo inseguì fino ad arrivare davanti al cancello, lui mi continuava a ripetere che non aveva bisogno delle miei spiegazioni, e infondo aveva ragione, io e lui siamo solo amici, non gli devo rendere conto di quello che facevo. Ma per qualche strana ragione io volevo che Harry sapesse che quel bacio non era nulla, che lei non era nulla, che non ho sentito niente in quel bacio, che desideravo che ci fossero le sue labbra premute contro le mie e non le sue, volevo solo che Harry fosse mio.

E dopo quei malsani pensieri mi convinsi che era tutto sbagliato, che io ero sbagliato, che sarei dovuto correre da Eleanor e chiedergli di essere la mia ragazza. E così feci. Andai da lei che mi aspettava ancora seduta su quel letto, e potevo giurare di sentire tutte le domande che le passavano per la testa, ma io non gli diedi il tempo di pormi quelle domande che mi fiondai su quelle labbra che non esprimevano nulla, che non mi facevano sentire nulla, che erano così sbagliate ad essere sulle miei, che non ci doveva essere lei. Il mio pensiero alla fine finì nuovamente su quel ragazzo che mi fa sentire tutto quello che lei non riesce a fare. E alla fine pronunciai quelle parole. "vuoi essere la mia ragazza?" e dopo un sì ripetuto mille volte da parte sua, mi abbracciò forte, così forte che sentivo il suo cuore battere, il suo corpo spiaccicato contro il mio, sentivo il suo respiro sul mio collo, i suoi lunghi capelli castani che mi finivano in bocca, ho sentito tutto, tranne una cosa, una cosa che era indispensabile, non ho sentito l'amore.

È così passai le mie vacanze di Natele chiuso in camera, uscivo solo per mangiare, non mi dovevo nemmeno preoccupare di uscire di camera per andare in bagno dato che ce l'ho in camera, il giorno più lungo che passai fuori dalla mia camera fu per il pranzo di Natale con i parenti, ma per il resto me ne stavo chiuso in camera senza voler vedere nessuno, fissavo ogni due secondi il telefono per vedere se fosse arrivata una sua notifica, ma ovviamente non ne trovai nessuna.

You kill my mind {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora