"Mitch"

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-Qui è occupato?- sobbalzai e mi sfilai le cuffiette dalle orecchie per girarmi a guardare la ragazza vicino a me. In piedi vicino al banco, vestita con una gonna troppo corta ed una camicia a quadri sbottonata sul seno, era ferma a fissarmi con un sorriso e le mani affondate nelle tasche del suo giubbotto.

-No, no, siediti pure- borbottai, per poi chinarmi a rimettere il mio libro nel mio zaino: una vecchia copia di "Cime Tempestose" di Emily Bronte, piena di orecchie e con la copertina consumata. È il mio libro preferito in assoluto, e per affrontare un inferno come il primo giorno di scuola avevo assolutamente bisogno di rileggermi qualche pagina per prepararmi psicologicamente. Quando uscii da sotto il banco e mi sistemai i capelli, sorpresi la ragazza a fissarmi e accennai un sorriso, trattenendo l'istinto di tirarle un pugno in faccia. Che cosa aveva da guardare?

Forse pensava che fossi sciatta, o brutta. E non avrebbe avuto troppo torto: quella mattina mi ero svegliata in ritardo e non avevo avuto il tempo di prepararmi, finendo per indossare una vecchia felpa ed una tuta e per venire a scuola struccata e con ancora la faccia da sonno. Lei invece era proprio una ragazza modello: caschetto nero mosso, frangetta spettinata, pelle pallida di porcellana resa perfetta da un velo quasi invisibile di fondotinta, guance un po' rosse e naso all'insù. Il suo seno era abbondante nonostante la vita stretta e il fatto che tenesse la camicetta sbottonata così probabilmente serviva ad attirare l'attenzione dei ragazzi lì in giro.

-Ciao- affermò, sistemandosi sulla sedia -Come ti chiami?-

Come fa a non sapere come mi chiamo scusa, siamo nella stessa scuola da anni.. a meno che.. non sia nuova

-Sono Hope Dallas-

Lei sorrise ancora di più, e cominciò a starmi già più simpatica mentre mi tendeva la mano, che strinsi con un po' di diffidenza -Piacere, io sono Michelle. Sono nuova quest'anno.-

-Bello- fui tentata di ripescare dal mio zaino "Cime Tempestose" per sgusciare via da quella conversazione che si stava rivelando imbarazzante, ma Michelle bloccò i miei piani con un commento sul meteo a cui risposi frettolosamente. A quel punto lei gettò la spugna e smise di parlarmi per un po', fino all'arrivo della Dawson, la nostra professoressa di Letteratura e Storia.

A quel punto rimpiansi di non aver preso un posto in prima fila. Per quanto la Dawson potesse essere una donna che incuteva soggezione nelle persone, come professoressa eccelleva in tutto e per tutto, e mi conquistava ad ogni lezione. Per quanto fossi innamorata dei libri e della lettura fin da bambina, era stata Kate Dawson ad avvicinarmi ai grandi classici al mio arrivo alla Julia High School: Cime Tempestose, Anna Karenina, Jane Eyre, Orgoglio e Pregiudizio.. in ognuno di questi mi ero persa tra le parole in notti insonni, in pomeriggi afosi e mattine sonnacchiose. Non ero come le altre ragazze: trucchi, vestiti e feste non mi interessavano minimamente e preferivo restare a casa piuttosto che scendere in discoteca con le amiche a ubriacarmi e andare con i ragazzi. E Kate Dawson sembrava capirmi, e sotto il suo consiglio dato con sguardo severo io avevo divorato migliaia di pagine, e ne avrei divorate ancora e ancora fino a perire..

-A me fa un po' paura questa donna, devo ammetterlo..- mi voltai di scatto verso la mia compagna di banco, pronta a fulminarla con un'occhiata, ma sul suo viso non trovai disprezzo verso la professoressa o odio adolescenziale, ma solo un sorriso imbarazzato che mi destabilizzò un attimo.

Ha veramente paura della Dawson dopo averla solo intravista?

-Speriamo che almeno sia brava..-

-È fantastica. Vedrai, ti farà innamorare della sua materia- sussurrai d'istinto tirando fuori il mio quaderno degli appunti e schiacciando la prima pagina per renderla dritta.

-Allora mi fido- affermò lei appoggiando i gomiti sul banco e preparandosi ad ascoltare la lezione, non senza prima avermi fatto l'occhiolino.

"Forse con questa potrei stringere un po' di amicizia" pensai tracciando le prime parole sulle righe "A meno che non si riveli come tutti gli altri"

Fuori dalle righeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora