Capitolo 1

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La verità si sparse in fretta e da quel giorno a scuola nessuno mi rivolse più la parola. È incredibile quanto tu possa essere popolare e circondata da gente un giorno e quello dopo essere temuta. E io non mi sentivo male perché tutta la città pensava che fossi una falsa troia pazza, potevano andare tutti a farsi fottere, mi importava che quella merda che doveva essere la mia migliore amica la pensava come tutti gli altri. Quale cazzo di amica si comporterebbe come una tale troia? Ma il bello era che nessuno aveva schifo per me, avevano solo paura, e anche se era per una ragione piuttosto brutta, era l’unica parte che mi piaceva di questa storia. Io mi deprimo tutto il tempo per quello che ho fatto, ma quando cammino per strada vedo tutti spaventati e che mi stanno lontani, è qualcosa che mi fa sentire sicura. Non c’è sensazione più bella che stare soli in questa città di merda. Qui la gente usa le persone come se fossero oggetti e poi le trattano come merda. Quindi piuttosto che essere presa per il culo preferivo essere ignorata. Un’altra cosa che odiavo di questa merda erano i miei genitori del cazzo che non provavano neanche a capire perché ho fatto quello che ho fatto, si limitavano a non parlarmi non guardarmi non prepararmi da mangiare e la mia sorella di merda parlava male di me con le sue amiche. Ho letteralmente sfasciato la mia famiglia ma sinceramente non me ne frega un cazzo, tanto prima la situazione non era migliore. Quindi l’unica cosa che odiavo davvero era quello che ho fatto, non le conseguenze che ha portato. Ovviamente i miei genitori ricchi sfondati avevano pagato tipo metà di tutti i soldi che avevano per non farmi andare il prigione. Ci restai solo per un mese circa, poi i poliziotti dissero che “non ci sono prove concrete per arrestarmi”, il che ovviamente non era vero e tutti lo sapevano, ma mi hanno fatto uscire, del resto non me ne frega un cazzo. In carcere il cibo fa cagare, i letti scomodi e le guardie ti guardano come se fossi merda, almeno la gente che c’è è simpatica, tutti delinquenti, ma almeno non sono falsi.

Sto entrando a scuola, sempre con la testa alta e come al solito sento quei fastidiosi mormorii e mi sento piuttosto osservata quindi mi guardo intorno e incenerisco tutti con lo sguardo, poi vedo quella merda del mio ex ragazzo venire verso di me

“ehi troietta, o forse non dovreei più chiamarti così. Probabilmente tutti i ragazzi che non ti sei ancora fatta hanno troppa paura di te per scoparti.”

parla abbastanza forte da far tornare tutti gli sguardi su di me. Poi ride di gusto, seguito da me. Quando si accorge che sto ridendo con lui la su espressione da divertita divenne confusa

“che cazzo ti ridi troietta?”

Praticamente urla ma tutto ciò che riesco a fare è ridere più

“pensavo avessi detto che non sono più una troietta”

Rido più forte alla vista della sua espressione incazzata

“ovviamente brutta merda!”

Continuando a ridere me ne vado verso la mia classe mia classe ma dopo aver fatto alcuni passi mi giro

“comunque continua a chiamarmi troietta. Sappiamo entrambi che tutti i ragazzi, per quanto spaventati, pagherebbero per entrare nelle mie mutande”

Detto questo me ne vado.

Sono solita scoparmi uno o più ragazzi in una sera da single quindi quando mi chiamano troietta, o con nomi simili, non mi arrabbio, hanno ragione quindi non me ne frega un cazzo. Però quando sto con qualcuno anche se non mi piace veramente non vado con altri, sto con lui e basta, per il semplice fatto che rispetto la gente. Ma, mentre stavo con Mark, lui decise che non voleva più il mio rispetto quindi andò con un’altra tipa. Non che mi abbia ferita emotivamente, stavo con lui solo perché mi scopava molto bene,  ma mi sono incazzata abbastanza perché mi fanno davvero girare i coglioni le persone irrispettose. Se mi rispetti io ti rispetto, se no puoi marcire nella tua merda. Questa è la prima delle poche regole della mia vita. Per questo tradimento ho fatto quello che ho fatto, in realtà non doveva succedere, ma ero arrabbiata e ubriaca quindi l’ho fatto lo stesso. So che non è una giustificazione, ma ormai è successo e ora non si può fare più nulla.

La giornata di lezioni è stata una merda come al solito, alla fermata del bus trovo ancora Mark che ricomincia a rompere i coglioni

“ehi brutta merda! Che hai intenzione di fare con quello?”

Disce un po’ spaventato indicando l’accendino nella mia mano

“ti brucio”

Gli rispondo, ovviamente nessuno coglie la mia ironia e tutti si girano impauriti

“ovviamente” borbotto

Quindi tiro fuori le mie sigarette e ne accendo una, poi rivolgo un sorriso ironico a Mark mentre rimetto via l’accendino.

Finalmente arriva il bus così posso andarmene nella mia camera.

Appena entro in casa la mia espressione si fa confusa. Ci sono molti scatoloni vuoti e un bel po’ di nastro adesivo.

 Sento mia mamma chiamarmi dal soggiorno.

“Lexi vieni qua! Dobbiamo parlare!”

“che cazzo vuoi?” sbotto contro mia madre.

Entrando in salone noto anche la presenza di mio padre e sbuffo rumorosamente.

“da quando hai fatto quella cosa né io né tuo padre possiamo più andare in giro, ci guardano tutti male e la cosa è piuttosto fastidiosa.”

“potreste semplicemente ignorarli”

“non è facile tesoro, no-“

“non chiamarmi tesoro. Mi hai dato un fottuto nome, usalo” dissi interrompendola

“non è facile Lexi, noi ci proviamo ma non è facile. Sono passati due mesi e non è cambiato nulla.”

“cazzi vostri, a me non dà nessun fastidio.”

“tuo padre vuole espandersi a Londra”

“e quindi?” mio padre aveva espanso la sua azienda in più o meno tutto il mondo quindi non capisco cosa possa fregarmene.

“visto che fra un mese inizia l’estate poi dovrai andare al college, sta-“

“scusa chi cazzo dice che io voglio andare al college?”

La interruppi di nuovo

“io” disse lei.

“ovviamente”

“stavo dicendo che visto che frequenterai il college lo farai in Inghilterra, perché ci trasferiamo là sabato.”
sabato. Oggi è giovedì. Due giorni e me ne sarei andata da qui. Che sollievo. Me ne vado prima di sentire la voce di mia madre

“ah e Lexi”

Mi volto in attesa e sbianco letteralmente alle sue parole

“tu cambierai per l’Inghilterra.”

//SPAZIO AUTRICE//

Probabilmente avrete notato un linguaggio piuttosto forte, ma con il proseguire della storia questo cambierà, insieme al personaggio di Lexi. All’inizio cambierà il suo modo di esporsi, quindi quando parla alle persone, ma i suoi pensieri conterranno parole forti, ma piano piano anche i suoi pensieri diventeranno meno volgari.

Don't lie to me //Harry Styles//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora